IL RITMO DELLA VITA - "DIGNITATES" - Comincio oggi il mio nuovo percorso dal titolo "Dignitates" per trovare la dignità di essere nati e di essere persone. La prima dignità che abbiamo è anzitutto quella di creature di Dio facenti parti della sua stessa natura che ha un principio di movimento in se stessa che è per fortuna o per arte umana. In sede giuridico-morale ciò che è per natura è determinato da un nome che spinge ogni soggetto alla realizzazione della propria essenza, secondo un indirizzo finalistico che stabilisce il senso della meta (o luogo naturale) del movimento. In noi c'è una sincronia con il Creatore relativa al modo con cui gli organi di ogni essere vivente funzionano concordemente al fine di un ecosistema che serve alla conservazione della vita di cui noi siamo i primi custodi. Questa funzione armonica e vitale si è prima di tutto incarnata nel figlio di Dio Gesù Cristo che deriva da un soffio vitale che penetra nel grande corpo dell'universo e dirige ogni suo membro secondo un ordine necessario e razionale, ordine che si manifesta nella Pasqua del Signore e cioè in quel passaggio dove la legge morale coincide con quella divina della liberazione umana dal peccato e dalla morte attraverso la Resurrezione di Cristo dopo il suo sacrificio di morte in croce. Tuttavia, noi come esseri umani, spesso propendiamo per una concezione meccanicistica e materialistica perché siamo piuttosto abitudinari nel nostro quotidiano ed è per questo atto di banalità e superficialità che frequentemente non ci sentiamo un Uno, attraverso l'Intelletto e l'Anima, ma ci sentiamo divisi in noi stessi. Infatti sappiamo che la nostra anima è fragile ed è di forma inferiore perché digrada verso la materia, inteso come mero non essere, in quanto la natura rappresenta l'anima fuori di sé. Tutto il pensiero cristiano, dalla patristica alla scolastica ì, ha manifestato la preoccupazione di distinguere il creatore dalla creatura, ma con la venuta di Cristo delle 2 nature divina ed umana si è fatta una cosa sola che ha dunque lo stesso fine di Salvezza e Resurrezione.
IL TALENTO DI AMARE. Io non conosco ancora molto bene l'amore ed è per questo che a volte non riesco a distinguerlo in mezzo alla gente che incontro lungo la via. L'amore chiede conto a ciascuno dei doni che egli affida, attraverso intuizioni convincenti o meglio postulazioni assunte come principi di dimostrazione o ancora testimonianze degne di fiducia. L'amore è una rivelazione di qualificazione che viene scritta nel mondo e nella storia, ma io non ho nessuna qualifica per poterlo dimostrare perchè sono una semplice viandante continuamente in cammino. Io però mi sono lasciata trasportare da una parola chiave che è la parola talento che era una unità di misura che riguarda la Chiesa in cui la manifestazione della Fede è una norma di credibilità del valore che non è proprio ma è di una funzione di una totalità che si esprimono nell'adesione a Dio con specifico riferimento del Cristo fatto uomo nell'accezione di proposizioni o dogmi o istanze che li definiscono. L...
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