IL RISVEGLIO SPIRITUALE - Partecipando ad una conferenza su come viene intesa la spiritualità oggi ho sentito dire queste cose che riporto:"Non si è mai innamorati di qualcuno, ci si illude di esserlo; si è innamorati soltanto dell'idea preconcetta che ci si è fatti di una data persona, una idea dettata dalla speranza" Infatti, è proprio per questo che mi sono messa a studiare sociologia; volevo disincantarmi dalle illusioni e volevo tentare di capire come raggiungere l'equilibrio personale insieme a quello sociale, specie nelle circolazioni di élite e dei fattori che rendono non molto logiche la maggior parte delle azioni umane. Il positivismo sociologico fu osteggiato dalla Germania a causa della sua pretesa di individuare leggi generali di funzionamento della società intese come il prodotto di una gigantesca utopia ed è per questo che i tedeschi per lungo tempo cercarono di mediare tra le istanze dello storicismo, ostile alla nozione della regolarità ricorrente negli avvenimenti, e le esigenze della ricerca sociale, introducendo distinzione - apparsa ben presto insostenibile - tra sociologia pura ed applicata. Infatti, la sociologia pura si doveva occupare secondo i tedeschi, di classificare le forme ed i processi della socialità, e non era quindi tenuta a porsi alcun problema di verifica delle leggi sociali; da parte sua, la sociologia applicata si sarebbe occupata più che altro di ricerche empiriche che non hanno necessità di essere governate da una teoria sociologica generale. Da qui ho compreso che è spesso molto difficile e talvolta parecchio disagevole cercare di ricongiungere il processo storico, le elaborazioni teoriche e la ricerca empirica, attraverso l'analisi dei modi in cui l'agire individuale si trasforma nel corso della storia, pur conservando una struttura di fondo, articolata in motivazioni, scopi e valori di riferimento, che lo rendano accessibile all'analisi scientifica. Per questo, il periodo tra le 2 guerre mondiali segnò in modo cospicuo la storia della sociologia, dato che la sua stessa esistenza contrastava con l'ideologia al potere, l'insegnamento della sociologia viene soppresso nella Russia sovietica subito dopo la rivoluzione italiana agli inizi degli anni '20 ed in Germania con l'avvento del nazismo. Di tutto ciò è imperniata Bassano del Grappa provincia dove molti compatrioti hanno sacrificato la vita in nome della libertà combattendo fino all'ultimo sangue ed è per questo, che come altre province italiane non c'è stato ancora alcun rafforzo nel riformismo nella tradizionale critica sociale che ritrova nella sociologia una veste più consona ai nuovi tempi e tutto rimane sospeso a quel momento storico delle battaglie e questo lo si vede persino negli alberi della via delle fosse dove furono impiccati 38 soldati; alberi con le fronde tagliate a forma di elmetti e con legati dei vasettini di fiori accanto all'immaginetta di coloro che con valore hanno perso la vita in guerra. Certo, a Bassano del Grappa è stata conferita la medaglia d'oro al valor militare, ma non si è sfuggiti ancora al terrore del nazifascismo, terrore che in alcuni Paesi del mondo si vede ancora specie a livello politico della mancata mobilità sociale che si riferisce aal movimento nello spazio sociale (spesso collegato a movimenti migratori nello spazio fisico, come nei casi di espatrio per trovare buone opportunità di lavoro e di crescita personale) che le nuove generazioni paiono voler compiere passando da un posto all'altro con la prospettiva di poter passare da una classe media ad una più elevata allo scopo di raggiungere potere o prestigio superiori a quelli di provenienza. Gli studi sociologici, quindi sulla mobilità sociale, oggi assumono una particolare importanza e ciò per 2 ragioni di fondo: un individuo mobile che appartiene ad una certa classe sociale, ma proviene da un'altra, è considerato un tipo diverso sotto il profilo psicologico e culturale, e quindi politico, rispetto ad un individuo che è invece nato e vissuto sempre nella medesima classe. Socializzato e inculturato, egli non sarà mai in grado di conoscere per intero i codici linguistici, i simboli, i costumi, i meccanismi delle relazioni interpersonali della classe di arrivo e perciò si troverà in essa sempre piuttosto impacciato. La presenza di una quota rilevante di individui mobili entro una qualsiasi classe sociale fa sì che essa tenda ad agire, come soggetto collettivo, in modo ben diverso da quello che ci si potrebbe aspettare ove si prendessero in esame soltanto le coordinate oggettive di tale classe perché un tasso elevato di mobilità sembra che possa alleviare i conflitti sociali aumentando però l'inadattamento. Ciò significa passare da posizioni in cui si fruiva di date combinazioni di reddito, potere e prestigio, ad una condizione in cui si fruisce di combinazioni differente fra le risorse migliore o peggiore della prima e quindi i divari sociali potrebbero aumentare. In sintesi l'individuo mobile passa da uno stato ad un altro più elevato o più basso e si perde l'onore di ceto per uno di maggiore autorità come è stato recentemente dimostrato dal fatto che il Times ha dichiarato la Presidente del Consiglio Meloni Giorgia la donna più potente di Europa e così come poi si è compresa la presenza di Raffaele Fitto come coordinatore della distribuzione del PNRR come un orgoglio e fierezza nazionale. Tale concessione, fa percepire al pubblico lo status sociale come un insieme di compensi socialmente attribuiti a chi occupa una certa posizione importante nella società e ciò parrebbe efficace a spiegare molti tipi di azione sociale. Le ricerche difatti provano che un individuo non è motivato nell'agire solamente dal desiderio di migliorare il proprio status in assoluto, ma anche da quello di raggiungere uno status più equilibrato, nel quale le 3 principali componenti siano relativamente proporzionate tra di loro; ovvero uno status il quale, alto o basso, sia al confronto di quello goduto di altri individui abbastanza equo. Tuttavia, però, l'azione sociale non è mai del tutto consapevole nelle sue posizioni degli atteggiamenti delle reazioni e perciò si tenta di ridurre un qualche mutamento repentino dell'azione dell'altro in senso negativo perché molte azioni che si compiono quotidianamente non sono del tutto libere, bensì appaiono in larga misura specie nell'epoca social e digitale condizionate da regole, norme prescrizioni di fare o non fare e quindi strutturate al ruolo o alle problematiche che si presentano come per il nuovo codice della strada dove si sono inasprite le pene per guide incaute. I ruoli andrebbero maggiormente integrati, in modo che ciascuno possa rendersi conto di ciò che può aspettarsi dagli altri e pure da se stesso con relativa precisione e che ciò produca meno danni possibili nelle negligenze, incompetenze e svicolamenti fuggevoli al dovere. 

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