NEL PALPITO DEL TUO CUORE. La maggior parte della gente vive una vita meccanica, con pensieri abitudinari - di solito appartenenti a qualcun altro - emozioni meccaniche, reazioni meccaniche. Eppure l'Io, un giorno voleva osservare il me e si chiedeva "Posso cambiare?" Passiamo una gran parte della vita a reagire a delle etichette, le nostre e quelle degli altri, ma l'Io non è niente di tutto questo. Allora, appare evidente che abbiamo il profondo desiderio di un atto di identificazione per trovare "il benessere dell'Io" e questo fatto spesso viene proiettato con qualcuno o con qualcosa, che sia al mio interno o al mio esterno. Per questo dovendo fare un discorso complicato, ho deciso di dividerlo in 6 parti, la prima delle quali espone le ragioni della necessità del metodo, dal momento che la vita esige solo una normale intelligenza purché applicata con buon senso dell'evidenza, della scomposizione, dell'ordine (dal più semplice verso il più complesso), l'enumerazione. Esiste, una morale "provvisoria" che si basa su un sistema di frazioni continue, la cui formulazione si giustifica con la necessità di cercarsi, un alloggio temporaneo perché la volpe non ha effettivamente una tana e quindi abita in un posto che è di attesa continua, in quanto noi come operai dobbiamo abbattere le vecchie abitudini nelle quali ci siamo rinchiusi per troppo tempo e dobbiamo aprirci a nuove prospettive, per comprendere quali norme possano condurre alla riconciliazione di parte di quel carattere opportunistico che potrebbe apparire in esse implicito (obbedire alle leggi ed ai costumi vigenti, allinearsi alle opinioni più moderate, modificare piuttosto se stessi che non pensare di modificare il mondo esterno). Sorge, però, sempre un dubbio sistematico che ha come conseguenza l'affermazione della verità dell'Io pensante: non apparteniamo, infondo che ad un lungo sogno il cui risveglio sarà in un'altra dimensione fra essenza e sostanza. Nell'epoca contemporanea c'è molto occasionalismo che tende a soddisfare alcuni istinti di piacere e di sensazione di benessere per riuscire a superare l'ostacolo della paura folle del dopo, della sofferenza, del dolore e della morte. Sicché, la maggiore tendenza social è quella di una specie di eidetismo che ricorre più che mai oggi a livello precoce nell'età puberale di 12 anni di rappresentazioni mentali molto più vivide e particolari rispetto alle comuni immagini mnestiche e ciò si rileva maggiormente a livello della sessualità e del rapporto con il corpo. Quindi, l'essere percettivo si avvicina pressoché ad allucinazioni e diviene molto difficile poter distinguere i sogni dalla realtà vissuta e capire se vi sia o meno corrispondenza fra ciò che viene riportato dell'esperienza sessuale e della consapevolezza del proprio corpo o invece si tratti di enfatizzazioni vere e proprie per sentirsi maggiormente considerati e per apparire più grandi e maturi di quello che si é effettivamente. L'intensità con cui certi rapporti puramente occasionali vengono vissuti dalle giovani generazioni fa comprendere l'incapacità di riprodurre il vero e quindi i soggetti sul loro schermo mentale riproducono oggetti come il preservativo in maniera distorta e pensano che non sia necessario usarlo se la femmina fa uso di contraccettivi, perché tanto esiste, eventualmente anche la pillola del giorno dopo. Una volta, poi, divenuti adulti, i soggetti eidetici possono avere ancora impresse immagini sbagliate come quella del sangue delle mestruazioni che fuoriesce dalla vescica e non dalla vagina, oppure come quella che con il coito interrotto si possono salvaguardare sia da gravidanze indesiderate e sia da infezioni vaginali. Ci sono soggetti, poi con disfunzioni ormonali (lo sa di sicuro il dottor Spelzini Federico) che o in quelli tetanici che possono avere problematiche sulle immagini che li fa rimanere bloccati ad un infantilismo per cui certi aspetti della vita sessuale o alcuni comportamenti dell'espletamento della sua attività ed in genere della vita affettiva rimangono simbolici di un apparato mitologico a cui essi non riescono a rappresentarsi e quindi a livello psichico dell'eros restano bloccati e fortemente inibiti, oppure divengono dipendenti da esso. D'altronde lo stesso mito platonico della nascita di Eros si basa sul fatto che egli possa essere figlio sia di Povertà che di Risorsa ed che sia questo il vero significato religioso, specie nel colmare con la forza del palpito dell'amore una carenza, sia di distacco che di lontananza dell'essere umano dall'idea eterna, che porta alla separazione dell'androgino primordiale a creature di sesso maschile e femminile adatte a procreare e salvaguardare così la specie umana. Il rapporto fisico sempre dovrebbe essere sostenuto da un rapporto platonico nel modello sentimentale che si lascia coinvolgere ed appassionare dall'oggetto amato e lo avverte anzitutto nel palpito del proprio cuore che lo fa aderire pienamente nell'anima alla seduzione sessuale della bellezza fenomenica, o comunque alla superiore partecipazione alla sollecitazione alla contemplazione dell'estetica ideale. Senti il battito del tuo cuore, è per te che vuoi conoscere amore. 

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