NEL FUOCO DELLA MEMORIA - Non è importante il percorso che fai durante la tua esistenza, ma ciò che semini nel tuo cammino -   1° ANAMNESI - L'interiorità stimolata da alcune fervide sensazioni ricorda le idee intuite e così impara a conoscere e riconoscere gli enti che l'accompagnano nell'apprendimento e successivo comportamento.  - Le stesse sensazioni, poi, possono essere ricordate in virtù dell'interiorità che conserva in immagine ciò che essa ha subito tramite il corpo, come la cera conserva l'impronta del sigillo. Da tale studio si sviluppano spunti sull'indispensabile memoria delle sensazioni da cui fare partire i concetti. Nel processo di memorizzazione si valuta più che altro la ritenzione potenziale di un movimento che a partire dal corpo si trasmette all'interiorità in virtù dell'azione iniziale di un agente esterno come il fuoco, l'acqua e la terra. L'atto concreto del ricordo, segna il passaggio del movimento potenziale a quello attuale e si può creare una impronta materiale combinatoria fra movimento e azione interiore. Si tratta di sviluppare maggiormente la dottrina cinematica elaborandola in osservazioni che coinvolgono il corpo, in sé stesso in quanto esso non può ricordare, né quindi può influire sull'interiorità ed è quindi quest'ultima che dovrebbe ricordare, ma in realtà non si può ammettere neppure una memoria puramente intellettuale quale è l'anamnesi platonica, perché un intelletto incorporeo, non limitato dal divenire e dalla corporeità, non ha motivo di dimenticare; ad esso può solo convenire una continua visione degli atti di un addestramento come per i corpi dei Vigili del fuoco, della Polizia di stato e dei Carabinieri, Marina militare ed aeronautica. Da qui si propone, durante gli addestramenti di comprendere il concetto caro Zamparetti Marco della nostra coscienza che è finita e temporale a cui, però, debbono pervenire visioni di una sua facoltà o intelletto superiori, del tutto intemporali, che vedono continuamente ciò per cui sono stati addestrati e ne facciano una abitudine in modo che poi la coscienza stessa manifesti spesso questi ricordi specie nei momenti cruciali di salvataggi. Questa soluzione psicologica deve essere fatta propria, in parte anche dagli filosofi per costruire idee innate prescindendo dalla tesi della reincarnazione. Si possono creare così depositi di idee a livello di un archivio computerizzato,  per fare in modo che ogni idea sia tale solo se accompagnata dalla maggiore coscienza dell'addestramento, sicché una idea ricordata o una nozione sia il ripresentarsi di ciò che era già stato precedentemente concepito durante l'addestramento. Si deve tenere conto, però, durante i passaggi mnemonici di attività addestrative che il ripresentarsi di qualcosa di reale si dovrebbe conservare nel passaggio fra passato e presente più aggiornato, in una impronta cerebrale o traccia mnestica, poiché un fatto fisico non può spiegare mai, del tutto il fenomeno spirituale, e finisce per fare della memoria una facoltà unica nel suo genere inanalizzabile. Infatti, è praticamente impossibile apprendere qualcosa di cui non esista già una qualche idea di supporto da cui prendere spunto. Nel corso del tempo ci possono sempre essere nuovi aggiornamenti che possono produrre esplicitazioni di determinate potenzialità della ragione per cui gli stadi percorsi possono rappresentare un passaggio inconsapevole di virtualità, mentre diviene sempre storicamente necessaria specie nelle questioni di accordi internazionali di pace una memoria "pura" totalmente indipendente da ogni base fisiologica e quindi non soggetta a menomazioni di alcun regime dittatoriale o terroristico e cioè allenare una memoria resiliente anche fra torture, disturbi cerebrali e sudditanze psicologiche per centrare nei flussi cerebrali le attualizzazioni del passato che reagisce positivamente improntando da sé il presente. Si pensa che ci possa essere una memoria organica in quanto ogni eccitazione potrebbe corrispondere ad un messaggio in codice che viene considerata come una cicatrice materiale che se stimolata adeguatamente sarebbe in grado di fare risorgere un engramma primitivo e questa sarebbe la vera rivoluzione psicologica rispetto alla memoria: dei frammenti che tentano di riportare l'armonia e l'equilibrio nella loro visione più addestrata ad un nuovo adeguamento che trova la via per la risorsa che si sa strutturare nel modello della resilienza storica. 


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