IL DUBBIO - Indicare ad un pontefice il dubbio, come atteggiamento metodico è come affrontare lo scetticismo dei religiosi per l'assoluto nell'impossibilità di pervenire ad alcuna conoscenza certa e quindi la necessità di interrogarsi per ogni affermazione o teoria specie se inerente alla fede. Infatti, il dubbio, diviene un momento preliminare del conoscere, destinato a rimuovere dall'indagine i pregiudizi che ne impediscano il corretto svolgersi. In questo caso vengono sottoposti a critica i pregiudizi più diffusi al fine di restaurare un approccio più diretto ai dati dell'esperienza per poter raggiungere una evidenza certa ed indubitabile, che possa essere assunta come punto di partenza e criterio di ogni verità ulteriore. Dopo avere escluso le cognizioni sensibili, quindi, quelle razionali possono far giungere ad ammettere l'ipotesi di un demone ingannatore che provi gusto a fare sbagliare la persona anche in ciò che gli appare evidente e si genera così un dubbio iperbolico che potrebbe affermare che nessuna nozione può sottrarsi da interrogativi specialmente le varie situazioni umane in cui i protagonisti si ritrovano nel dover affrontare il peso di un ruolo e la sua susseguente responsabilità fino al punto da indicare a chi li sostiene qualcun altro a cui affidare il pesante fardello di pontefice soprattutto nel senso di assumere toni di solenne superiorità nei giudizi e nell'esprimersi in maniera saccente e sussiegosa. Ma il dubitare sia su se stessi che sugli altri rispetto ad essere idonei o meno a ricoprire un ruolo così importante e determinante per la storia come quello di un pontefice, inteso come autorità ecclesiastica e figura di riferimento dell'umanità, è pur qualcosa nel sospendere la validità di ogni teoria o giudizio preconcetto, per liberare il campo alla pura descrizione fenomenologica che porta a dire che di tutto si può dubitare tranne che delle evidenze in prima persona che caratterizzano i dati intenzionali della coscienza e perciò ad una più attenta analisi psicologica se non si hanno validi motivi per sfatare una credenza inconscia allora si deve tenere presente il fatto che il modo d'essere della verità sia l'evidenza chiara e distinta e quello della realtà come sostanza per cui il dubbio non è altro che una pausa per l'azione messa in crisi dall'esperienza della debolezza e fragilità umane in cui la credenza si scontra con momenti di astrattezza e fallimenti per cui la verifica dell'operato è sempre fattibile e praticabile per scartare quegli abiti e comportamenti poco consoni a certi ruoli importanti e a certe scelte di valore. Nel Conclave di Edward Berger si decide non tanto chi è più adatto a divenire pontefice, quanto piuttosto chi è in grado di avere la forza ed il coraggio di sopportare un simile fardello nonostante la propria personale situazione e si fa intuire che la vera riforma della Chiesa cattolica sarebbe quella di ascoltare maggiormente la parte femminile e la diversità nell'inclusione che dà ampio spazio all'apertura verso altre culture e visuali che sanno superare la natura umana per ritrovarne una divina super partes e super omnes. Il ragionevole dubbio, ecco la vera forza per vincere anche il peccato ed il male. 

Commenti

Post popolari in questo blog