SENZA BARRIERE - Se dovessimo compilare una lista dei punti di forza nella disabilità mentale, ed una lista delle debolezze, noteremo che quasi tutti gli elementi positivi sono collegati inesorabilmente a quelli negativi. Leggendo Ivan Turgenev mi sono resa conto che la barriera peggiore è quella del non dedicarsi abbastanza alle espressioni che si usano, valutando opzioni differenti, cambiando, smussando fino al punto di fare diventare tutto perfetto e scorrevole. Però Turgenev nella vita reale, dicono che non era una persona attendibile ed affidabile in quanto cambiava idea facilmente, ritardando agli appuntamenti ed infondo la disabilità è proprio questo: una debolezza nella forza della particolarità perché, dobbiamo ammetterlo,  tutti noi siamo limitati dal tempo e dallo spazio e tutti siamo costretti a divenire irritanti per qualche nostro difetto che, quando la fa da padrone, ci rende antipatici e pesanti. Le persone diventano cattive, quando si trovano in gravi difficoltà ed allora diffamano, spettegolano, denigrano e sbraitano contro tutto e contro tutti in quanto si debbono sfogare. Quando questo accade, dobbiamo pensare che i loro attacchi di rabbia e risentimento che li mettono in una situazione apparentemente dominante, in realtà non sono nient'altro che la prova tangibile che non stanno bene e che hanno bisogno di aiuto e di comprensione nei loro disagi. E' fin troppo facile, immaginare che chi ci ha umiliati rendendoci persone frustrate di fronte alle nostre impotenze ed incapacità sia in qualche modo invulnerabile e nobile e che noi, invece, siamo dalla parte di coloro che per qualche motivo dobbiamo ammettere di doverci vergognare di noi stessi eppure quelli che noi consideriamo i nostri avversari se noi li sottoponiamo al dolore che hanno dentro nel rodersi nell'invidia e nella gelosia allora capiamo che loro sono i peggiori subordinati sulla faccia della terra prigionieri come sono di una visuale distorta della giustizia per cui chi è stato segnato dalla disabilità, dalla malattia e dalla sofferenza stia pagando per il male commesso dai suoi predecessori. In questo modo, è vero, pare si ripristini una forma di giustizia che così fa apparire gli avversari meno forti ed insensibili e anche oppressi dai loro stessi tormenti interiori dovuti a una profonda tristezza ed insicurezza che alimentano persino il carattere e che li rende odiosi. Così trovandomi sulla sedia a rotelle, in una condizione di immobilità e di difficoltà dinamica ho deciso di confidarmi a queste pagine ciò che penso e sento per vivere senza barriere architettoniche mentali. Facendo questo, pensavo che le mie espressioni avessero qualche impatto per il fatto che comunque siano le cose, voglio conoscere la verità che si cela dietro l'onestà, e la virtuosità irreprensibile, perché le persone spesso mettono una maschera per nascondere i loro lati ripugnanti, crudeli, svilenti, negligenti o peggio inutili. Infatti, nessuno pensa mai che le restrizioni della cortesia si possano applicare anche ai più piccoli specie nel superare certi imbarazzi quando dobbiamo salire su dei gradini con la carrozzina e non c'è uno scivolo, quando dobbiamo andare al supermercato e gli altri si indispettiscono se saltiamo la fila come se avessimo qualche privilegio, quando facciamo fatica a prendere un treno o un bus e gli altri ci guardano con compassione, con quello sguardo di pena che ci rende ancora più piccoli e ci fa sentire delle zavorre pretenziose. Io mi sento molto impacciata nel dovere immaginare, per sentirmi meno stramba che il tassista abbia la testa come un pesce e ciò mi sembra divertente anziché offensivo e mi pare pure un modo per essere disinibita e meno diffidente verso me stessa ed i miei impulsi per i quali percepisco che gran parte di ciò che sento e desidero non sia particolarmente apprezzabile poter avere da parte di un disabile come me. Pertanto tendo a proteggermi dagli altri perché mi fa specie venire a conoscenza di ciò che hanno dentro di loro nello scartare una persona in carrozzina, una disabile che comporta enormi pesi e dolori nella gestione della sua esistenza che diviene essa stessa la peggiore barriera di sempre; un muro da abbattere che è di granito e ghiaccio. Paradossalmente le persone cortesi sono anche spesso pessimiste sulla propria natura tanto da limitarsi in maniera abnorme sui lati orribili del loro carattere perché ne hanno un controllo troppo consapevole che a loro confronto preferisco rimanere sulla sedia a rotelle che limitarmi al punto da non accettare mai alcun errore, alcun problema, alcun disagio, alcun senso di inadeguatezza ed alcun senso di frustrazione che mi renda una persona umana, finalmente solo una persona umana come non lo sono tante ormai più, come non lo sono molte ormai più perché vivono con troppi confini e frontiere che divengono andando avanti sempre più difficili da superare, sempre più difficili da abbattere e quindi io preferisco restare accanto agli abili con la mia condizione sfortunata per ricordare loro che le peggiori barriere le abbiamo dentro, le abbiamo nella mente e nel cuore e queste sono davvero dure da combattere e da rifiutare e così è meglio che qualcuno abbia il coraggio di essere diverso come me, diverso come un pensiero e una idea che vuole superare persino l'utopia. 

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