TELA STRAPPATA. Non fu per il fatto in sé di avere avuto la curiosità di assaggiare il frutto proibito che Adamo venne cacciato dal Paradiso terrestre, ma fu perché oltrepassò il limite che Dio aveva stabilito per l'uomo nella conoscenza fra il bene ed il male e per cui è divenuto ostaggio delle sue stesse passioni lussuriose. Spesso sono soltanto i bambini a conoscere l'innocenza e l'onestà, mentre gli adulti cedono alla corruzione perché la loro volontà è troppo debole e, quindi, nei loro comportamenti sbandati finiscono per perdere la loro natura umana diventando peggio che bestie arrabbiate e fameliche. Non sei mai riuscito nel tuo disegno di uomo a superare interamente le tue paure, gli ostacoli del viaggio, se hai perso del tutto la fiducia e ciò ti ha fatto cadere nelle pene dell'Inferno di una tela strappata dell'artista dove il buio nasconde ladri ed assassini e dove perdi l'orientamento. Durante il cammino verso la dannazione più aberrante gli alberi e la luna paiono solo ombre come fantasmi di un fitto percorso di misteri che agitano l'anima fra eventi sospesi fra la realtà ed il sogno. Aveva appena abbozzato l'artista, un disegno sulla raffigurazione luminosa dell'amore, ma parole scure infestavano il suo intento portandolo a vivere pene intense di dolore e sofferenza di donne buttate ai margini della cornice. L'Eva di oggi si trova condannata al castigo eterno del rovescio del peccato commesso all'inizio della sua creazione: rimanere in continua attesa di essere riconosciuta come splendida creatura divina donata all'uomo per rimanergli al fianco nel cammino dell'amore e come eccelsa guida dell'anima nella sua sublime spiritualità. Mai l'uomo lascerà la sua rabbia di non poter comandare sul mistero divino e di comprendere che è una volontà più alta e più forte della sua. Mai l'uomo riuscirà a vincere la sua angoscia di sopraffazione della bellezza della maternità che a lui non è stata concessa e del fatto di non poter godere a pieno della generazione della vita che dà orgoglio e fierezza nel suo speciale dono. Mai l'uomo riuscirà a vincere i propri istinti libidinosi e dal fatto di farsi travolgere dalla passione amorosa sapendo opporre resistenza alla forza dei suoi sentimenti ingannatori fatti solo di attrazione e di lusinga. Mai l'uomo riuscirà ad avere compassione e a piangere la circostanza per cui una donna muore per gelosia e invidia, provando disgusto nel conoscere la verità del fremito del possesso e del brivido dell'ingordigia implacabile dei porci che vogliono solo apparire nel loro narcisismo ed egoismo. Quando gli opposti si scontrano, difatti, si insultano a vicenda scambiandosi continuamente offese gli uni verso gli altri. Le parole, allora diventano come pesanti macigni infuocati per farsi del male come grida di disperazione e pianti che dilaniano dentro. L'anima affoga, nello strappo della tela che non si ricuce mai ed è dominata dalla pigrizia di non convertirsi al bene e di giacere già nella tomba della negazione e dell'oblio. L'artista, rimane triste e sconsolato nel rivedere la propria opera, tanto che tenta di ricoprirla con un telo bianco, ma dentro di sé sente continuo il richiamo della sensazione della colpa che lo minaccia e lo costringe a restare a fissare quel mostro che lo osserva per riuscire a sedurlo e portarlo fuori strada e lui ci cade come ammaliato, ci cade come disgraziato di nuovo e di nuovo fino a fare scomparire ogni suo buon intento; ci cade vinto dalla vanagloria e dal mito del falso ed ipocrita eroismo di poter avere la vittoria del mondo nelle sue mani. Non c'è tregua quaggiù per gli uomini, essi dovranno sempre fare i conti con le proprie pulsioni che potranno condurli alla rovina di una tela strappata, quella di una vita che non ha mai conosciuto l'amore e che ha visto perire l'anima dietro a vanità di vanità fino a morire.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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