INFANZIA RUBATA. Vorrei ancora poter giocare a pallone nel cortile di casa mia, senza dover avere paura dei bombardamenti e dei missili a lungo raggio che scintillano in cielo distruggendo tutto e riducendo ogni bene in cenere e lapilli infuocati. Vorrei poter crescere nella speranza che ci possano essere campi di grano con cui sfamarsi e cibo per poterci nutrire, crescendo sani e robusti. Vorrei poter credere che possa ancora sognare, fra l'aquilone ed il sole splendente, fra le margherite e gli arcobaleni che solcano i cieli del mondo. Vorrei poter avere un quaderno dove scrivere le mie idee, per poterle realizzare, dei disegni che creano lavoro per il futuro e che riescono a volare in alto. Vorrei essere un adulto capace di sentire ancora i miei pensieri nel profumo di una primavera che sa innamorare, vorrei, vorrei... Invece sono qui in una chiesa ad implorare che Dio abbia pietà di noi, che si pieghi al nostro pianto, alla nostra sofferenza e dolore di bambini ed adolescenti e che sappia vedere che abbiamo bisogno di sentirci protetti, di sentirci custoditi e di avere amore fra le sue possenti braccia. A volte fra i mille suoni del traffico che con i suoi scarichi annebbia il cielo, cerco di udire il sussurro degli angeli, ma questi sembrano essere scomparsi e conformati alle norme ed aspettative del quieto vivere che benda gli occhi e rende sordo il cuore. A volte annaspo, fra il fango e il sudiciume della terra per trovare qualcosa che possa conservare, ma fra i mille oggetti non c'è altro che plastica e cose stracce che a poco posson servire se non ad inquinare il mondo. Sapete che io vivo senza potermi permettere di decidere nulla e quindi uso maggiormente la mia fantasia per poter superare le brutture che la vita mi riserva. Così mi lascio suggestionare dai mostri che appaiono nei miei incubi e che mi assalgono senza pietà a causa del fatto che mamma e papà si sono separati ed ora io debbo vivere in una casa che non riconosco più a fingere che vada tutto bene, giocando con la bambola che obbedisce sempre anche quando deve subire violenze e botte, insulti e grida di spregio. Talvolta, sono costretto ad accattonare ai margini della strada, dove divengo invisibile ed un rifiuto sociale. Altre volte, mi vedete bello e desiderabile dentro i cartelloni pubblicitari, ma non lasciatevi ingannare che lì sono un bambino esigente, viziato e capriccioso e voglio avere tutto ciò che serve a fare comprare e vendere anche al peggior offerente pure la mia stessa esistenza. Un giorno, mentre ero al supermercato dentro al carrello fra i pannolini, il latte e i biscotti ho incontrato un professore di pedagogia che cercava di farmi i complimenti e di farmi sorridere, ma non ci riuscì perché mia madre, che mi accompagnava lo interruppe per la fretta di dover finire la spesa e non poteva permettersi di fare tante chiacchiere visto che dopo doveva cucinare il pranzo e visto che per lei ormai il materialismo era obsoleto e volgare dato che era stato scoperto il cellulare modo di comunicare con whatsApp o con le chat che lei usava da tempo e che permetteva di sentirsi vicini senza vedersi. D'altronde la natura non è altro che un complesso di cose, di entità fisse ed instabili che si isolano per sostituire il modo di pensare che tratta il mondo come un complesso di nessi e di processi come un richiamo esplicito ad un riscontro di un rivolgimento nella concezione della società e della storia, con quello che appare il vantaggio attraverso i social network di poter assimilare prima la dialettica giusta, più responsabile e più consapevole per riuscire ad affermarsi attraverso il fattore influencer. Io l'ho dovuto imparare presto, sai che c'è una sottile distinzione tra il contrasto fondamentale dei punti di vista materialistico ed idealistico-utopico specie negli attuali cambiamenti di forma del materialismo via, via promossi dalle scienze per cui dalle pezze per creare i pannolini con le spille da balia sono passato presto al pannolino-mutandino e al latte preci con svezzamento precoce e perciò ho anche dovuto imparare che i potenti non possono del tutto mantenere di fronte alla teoria atomica di dover negare l'immutabilità della materia e la sua impenetrabilità e perciò posso ancora sperare che non venga usato il nucleare che distruggerebbe davvero il mondo. Infondo, quando mi reco al supermercato, io vorrei solo potermi comperare qualche caramella ogni tanto, una piccola barretta di cioccolato magari con la sorpresina dentro con cui poter giocare e da poter condividere con qualche compagno di avventura. Ma mi sono reso ben conto che la vita è una lotta continua a potersi assicurare il posto migliore e che ci sono delle classi sociali da rispettare che sono connesse alle varie fasi di sviluppo della struttura della società e questa è la fase tecnologica dell'intelligenza artificiale come base reale su cui si eleva una sovrastruttura per l'insieme dei rapporti di produzione corrispondenti a determinati stadi di crescita economica delle forze produttive. Infondo, si sa che vengo sfruttato come mano d'opera, nell'ambito della pornografia, della prostituzione e della tratta di esseri umani per avere più ricchezza e potere, lo si sa, ma si finge di nulla, si finge che sia solo una brutta favola di qualche Lucignolo di turno che vuole rubare l'infanzia per trasformare i mocciosi in adulti consapevoli e buoni a tutto per la conquista di posti di prestigio forte nel mondo. Vorrei tanto poter ancora giocare sentendomi sicuro da sparatorie di mafia e di baby gang, ma non so che imitare i grandi che prendono un coltello e mi insegnano a credere a 10 anni che potrò risolvere ogni questione ferendo qualcuno che mi ostacola e che fa la spia sul fatto che abbia copiato i compiti a scuola. Solo così so che posso difendermi da atti di bullismo, solo così ho imparato a farmi avanti fra gli sgherri che mi circondavano "occhio per occhio e dente per dente" quando le cose si rivoltavano in modo da farmi diventare il perdente di turno e quello che avrebbe dovuto subire ed essere schiacciato. Vorrei tanto poter credere che ci possa essere la protezione della Polizia riguardo al cyberbullismo, ma vedo continuamente sul computer messaggi social con uso di volgarità a più non posso e quindi non ci credo più che si possa arginare il fenomeno e che su tic-tock si possano vedere video simpatici quando si ridicolizza tutto pur di avere dei like guadagnando follower ed anche possibili ingaggi pubblicitari per contenuti assurdi e privi di senso che ci fanno rincretinire ed instupidire a più non posso. Vorrei tanto poter fare dei bei compiti a scuola e capire meglio come si scrive e si legge, capire meglio la matematica e le sue regole e formule per poter un giorno saper gestire al meglio i miei risparmi e poi riuscire a comprarmi una casetta carina che non si trovi in Canadà, ma che si trovi vicino a dove abito con un lavoro che mi dia dignità che valga di più di 1.000 euro al mese e che mi consenta di potermi permettere una pizzetta ogni tanto, di potermi andare a vedere il cinepanettone facendomi 2 risate e di potermi rilassare ogni tanto in una SPA. Ma così, non è, così non vuole il governo, bisogna fare dei tagli alle spese superflue, ancora una volta avrò una infanzia rubata a cercare di sopravvivere in mezzo alla guerra, alla fame creata dagli adulti, fra l'analfabetismo e fra le macerie della sconsiderazione, perché io debbo crescere prima del tempo e dal pannolino-mutandino devo già ritrovarmi ad indossare i mutandoni da anziano che così poi mi debbono trovare un ospizio dove possa stare sereno e tranquillo a spendere tutta la mia pensione. Credetemi vorrei tanto tornare bambino che gioca con la fantasia e l'aquilone, ma sono povero e triste in questo mondo scarso di speranze di avere una buona e valevole occasione. 

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