TESI - PRINCIPIO DI ATTINENZA NELLA TEOLOGIA TOMISTICA.. (proposta in bozza insieme al professore Gabriele Trivellin ) - All'interno del vecchio principio di san Tommaso d'Aquino di scienza teologica con competenza di subalternazione su cui si basano i ragionamenti dei teologi che interpretano le rivelazioni divine, san Tommaso d'Aquino non aveva tenuto conto dovutamente del principio di ATTINENZA fra l'essere umano e Dio in quanto creato a sua immagine e somiglianza. Infatti, se la teologia ha per oggetto il rivelabile e possiede una unità intrinseca perché considera tutto in rapporto a Dio, questo rapporto a livello intimistico diviene una attinenza perché gode della parte di teologia razionale, che comprende alcune verità (esistenza e attributi personali di Dio, immortalità dell'anima dell'uomo) le quali, pur essendo contenute nella rivelazione, sono dimostrabili con procedimenti razionali. Da questo deriva una elaborazione dell'ordine di obbedienza che Dio è in noi intellegibile che si basa su Qui sum = Io sono che è un vertice della speculazione filosofica per cui la nostra coscienza deve essere CONGRUENTE, PROPORZIONATA ed OPPORTUNA al sé stesso divino (ah però che sleppa!!) e questo riguarda in particolare modo l'enunciato di proprietà RIFLESSIVA per cui ognuno di noi prima di tutto è congruo a sé stesso così come Dio e dunque a livello sia naturale, che spirituale, che istintivo nella sua Parola ed espressione ha delle base di elementi costitutivi comuni, nonostante le origini culturali e le evoluzioni più contemporanee e diversificate nel tempo perché TUTTI gli elementi sono concepiti come formanti un SISTEMA MODULARE. Da ciò deriva che l'essere umano avverte prima di obbedire a casaccio di essere un soggetto di molteplici conoscenze perché ha in lui una facoltà intellettiva, dotata di una duplice funzione importantissima che i sacerdoti e le consacrate hanno in sé stessi in particolare modo compresa quella suora che pregava sul sagrato di un istituto ecclesiastico e cioè i consacrati sono particolarmente in grado di LIBERARE (astrarre) lo Spirito dal corpo attraverso rappresentazioni sensibili dalle determinazioni spazio-temporali (che costituiscono l'intelletto agente) e quella di ricevere la rappresentazione astratta, in modo di conoscerla nella sua carica di UNIVERSALITA' CONCETTUALE (intelletto possibile). Attraverso poi questi concetti rielaborati nello Spirito si costruisce il mondo nella Chiesa e la Chiesa nel mondo della conoscenza: pur essendo un prodotto dell'intelletto, il concetto universale che ne deriva ha un suo importantissimo fondamento nella realtà EXTRAMENTALE, dove esiste allo stato POTENZIALE; perciò la natura intrinseca delle cose diviene indifferente al modo di essere particolare o universale. Infatti l'individualità è conferita più che altro agli enti dalle determinazioni QUANTITATIVE della materia, mentre l'universalità non è altro che un processo astrattivo dell'intelletto. Che esempio facciamo cara professoressa Tafaro Tiziana? Facciamo che io divenga ATTINENTE (cioè abbia un legame spirituale) con Gabriele Trivellin e debba andare nelle carceri dove debbo espletare un percorso di riconciliazione con Dio e con i fratelli, ma essendo che ho studiato meglio san Tommaso D'Aquino ora non uso la parola "perdono" ma uso la parola "CON-DONO" cioè nella confessione si dona la pace interiore che il mondo non ci dà con lo stesso lascito di Cristo "VI LASCIO LA PACE, VI DO' LA MIA PACE" ed un lascito è una eredità intima particolare perché è speculativa di Cristo fatto uomo e quindi si dona per ricostruire un danno, con la chiave del termine SALVEZZA che non riguarda il danno che si è generato dal reato, ma riguarda il danno interiore ed intimo che si è generato dall'atteggiamento che abbiamo avuto commettendo il reato: quello della disobbedienza al principio di mantenere e conservare sia in noi che intorno a noi la Pace così come Lui ce l'ha donata. Quindi se abbiamo un pacchettino di pasta basico che rappresenta la Pace e lo valutiamo 5 come le 5 vie di san Tommaso d'Aquino (motore immobile divino, essere perfettissimi nel rispecchiare l'amor di Dio, rispettare il supremo ordine dell'universo, essere cause efficienti) e lo dobbiamo conservare e proteggere per poterlo trasmettere integro nel suo valore per modo che tale valore non venga disperso nel tempo e nello spazio e divenga TRADIZIONE e poi TRADUZIONE allora come lo rappresentiamo nell'obbedienza?? Semplice lo consegniamo agli altri che incontriamo lungo la via così senza infrastrutture in modo che valga 5 + 1 dove l'Uno è chi lo riceve e dove poi quell'Uno che lo riceve lo fa diventare 6 + 2 del NOI. Adesso siamo arrivati all'8 di Giotto, numero dell'infinito e dobbiamo rifonderlo in Dio che ce lo richiede in restituzione e perciò noi dobbiamo togliere dall'8 il 5 delle 5 vie di san Tommaso e quindi ci ritroviamo con il 3 della Trinità + 1 di noi stessi e perciò si arriva a 4 che è esattamente la metà di 8 a cui aggiungiamo + 2 del famoso NOI = 10 cioè il valore si raddoppia perché le mani per donare sono 2 con 5 dita e quindi dobbiamo rendere 10 e non solo 5. In pratica e sostanza l'obbedienza raddoppia il nostro valore intimistico spirituale e lo eleva ad uno "sdoppiamento" Dio-persona e persona-Dio perché Cristo si è incarnato in una Persona umana ritenendo giusto questo atto ed accettando la condizione umana annessi e connessi della sofferenza e del dolore compresi eccetto che il peccato e la morte. Perciò nell'obbedire ad un Priore caro Gabriele Trivellin egli deve tenere conto che tu hai una coscienza adulta formata che ha una COMPLESSIONE che va equilibrata e calibrata alla legge divina ed al suo maggiore fine: la Pace interiore che diviene pratica esteriore e dunque non importa dove sei e come si svolga la tua missione in carcere o dir si voglia, l'importante che dove ti trovi più intimamente sia il SIMULACRO di Cristo ed è questo che doveva fare capire il Priore a quel sacerdote di un santuario, non un obbedienza cieca che non lo rende responsabile e partecipe, anzi tutt'altro, una obbedienza che lo fa essere esso stesso il SANTUARIO di Cristo!!!! Perciò ovunque ti trovi TU, IO, NOI siamo i santuari ed i simulacri di Cristo ed a tale principio obbediamo NON ad un Priore, NON ad un Vescovo, NON ad un Giudice e nemmeno ad una legge umana perché il principio fondamentale riconosciuto da tutte le costituzioni e norme è che la persona ha pieno diritto di esercitare la competenza della propria coscienza come se fosse il simulacro, il tempio, il santuario e la Chiesa stessa di Cristo e cioè dentro di lui sta tutto il mondo perché il mondo esige il suo simulacro e il suo tempio dove offrire l'anima anelante, e dentro il mondo c'è egli stesso come il valore massimo della quaternità (neologismo) perché la Trinità vale se c'è il più Uno, Cristo vale se c'è il più 1, Dio vale se c'è il più 1, lo Spirito vale se c'è il più uno ed insomma noi nell'obbedienza non siamo schiacciati e oppressi nella coscienza anzi la eleviamo all'ennesima potenza altrimenti siamo già belli che morti e sepolti, ma invece crediamo nella Resurrezione e perciò ci doniamo come tempio del corpo, del sangue e dell'anima di Cristo. Spero di essere stata chiara. GRAZIE ai frati francescani.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
Commenti
Posta un commento