LA PREVIDENZA DEL POLIZIOTTA. (Per ringraziare sentitamente la Polizia di Stato per la sua gentilezza e umanità!) - Sono una poliziotta che non solo contro il crimine lotta, ma che vuole dare assistenza ai bravi ed onesti cittadini specie se fragili e vulnerabili riguardo le truffe che ogni giorno purtroppo tentano di perpetrare su internet a danno delle persone sprovvedute in termini di legge. Nel mio mestiere ho capito che nella vita bisogna essere previdenti perché se no la previdenza sociale viene relegata in zone per qualche ragione tutt'ora considerate di confine, infatti, gli ordinamenti pensionistici e quelli di assistenza sociale a disabili-inabili al lavoro si rifanno ad uno status professionale che dovrebbe rispecchiare quello dello sforzo umano specie nei principi di cooperazione nel sistema del finanziamento previdenziale dove la tecnica di intervento non è spesso rispettata. Secondo una più moderna accezione, si dovrebbe dare maggiore affidamento (a proposito di essere in condizioni di affidabilità di un sacerdote) alla metamorfosi che la disciplina della tutela previdenziale prevede perché le pensioni dovrebbero essere indicizzate all'inflazione ed anche alle malattie professionali per cui alcune categorie sono sottoposte a continui burnout e ciò è un riguardo che si deve considerare per la salute psichica specie in chi deve sottoporsi a turni vessanti notturni e festivi e garantire l'ordine pubblico e l'intervento di copertura anche  sanitaria in casi di urgenze ed emergenze. Ci dovrebbe essere una generalità sugli interventi statali per generare una maggiore uniformità ed essenzialità del livello importantissimo di PROTEZIONE SOCIALE GARANTITO, ma purtroppo tale intervento, per il carattere dei fini stessi si può realizzare solo tramite una più corretta e motivante fiscalizzazione che pretende la trasparenza a livello di ricevute varie che valgono per la Guardia di Finanza (grazie anche per il loro lavoro!). Questa fiscalizzazione è il solo modo per garantire a tutti una migliore redistribuzione della ricchezza nella grande prospettiva e impegno previsto dalla nostra stessa Costituzione all'art. 3 che riguarda la SOLIDARIETA' che produce uguaglianza per la quale è innegabile, infatti, la perdurante riconoscibilità di un complesso normativo, dotato di caratteristiche e principi specifici, destinati alla tutela sociale che riguarda il prelievo sul lavoro dipendente ed anche la garanzia da parte di liberi professionisti di contribuire in tale senso. Come poliziotta perciò mi sento profondamente costernata per non essere riuscita a fare comprendere con i miei esempi che è un bene non un male fare una ricevuta quando si organizzano eventi perché esprime una trasparenza di non voler rifuggire alla eventuale tassazione prevista in merito (specialmente se ciò riguardi chiese, santuari o dir si voglia). Dare una ricevuta significa rispettare il lavoro fiscale che viene espletato da qualcuno che in ciò appare davvero poco simpatico, ma che fa applicare la disciplina in atto anche nelle cose piccole perché caro Trivellin Gabriele (per cortesia) HO SBAGLIATO, HO SBAGLIATO,HO SBAGLIATO il brano del Vangelo che dovevo utilizzare a quel sacerdote non era quello di essere candidi come colombe e prudenti come i serpenti, riflettendoci meglio (si può sempre fare meglio spero!) era CHI E' FEDELE NEL POCO, LO E' ANCHE NEL MOLTO (non chiedetemi in che punto del Vangelo si trova e comunque se non si trova ritengo caro Zamparetti Marco neuropsichiatra che sia una topica psicologica GIUSTISSIMA!!!!). Infatti c'è una recente legislazione dove per il futuro presidente della Regione Emilia-Romagna c'è un trasferimento di funzioni di attuazione dell'ordinamento regionale (ah però non lo sapevamo??) che riguarda UDITE, UDITE la BENEFICENZA (ah però!!) per assicurare gli articoli 117 e 118 della nostra benamata Costituzione per la persistenza buona e giusta del legislatore che ringrazio di mantenere distinta dal punto di vista fiscale e legislativo e il profilo organizzativo la beneficienza dagli altri affari se no appare tutta beneficienza truffaldina come quella di un foglio di convoca della Polizia di stato  che mi è stato inviato via mail da chissà chi e che in maniera subdola fa sentire osservato e spiato il cittadino violando la sua privacy e persino la sua intimità. Chiedo dunque scusa se non sono perfetta, nessuno lo è ma potevo anche usare la frase del Vangelo "Date a Cesare quello che è di Cesare ed a Dio quello che è di Dio" perché nella vita c'è sempre un rovescio della medaglia che non si può mai sottovalutare. Signore, mio io voglio fare il bene con tutte le mie piccole forze, ma mi devi aiutare tu se no io non ci riesco da sola a trovare le espressioni più adatte e centrate per vivere al meglio il Vangelo anche a livello di migliore psicologia  per avere serenità e tranquillità ed io te lo confesso sono nervosa quando ti fanno intendere che sei sempre in difetto tu, che hai delle mancanze solo tu perché me lo ha suggerito un librone di diritto alla pagina 1017 che cito "Si deve infine notare, come ultimo ma NON irrilevante argomentazione a favore dell'amica Marilù, che il significato del termine PREVIDENTE è inerente a strumenti PRECOSTITUZIONE (uuu uuu però!!!!) per assicurare la maggiore protezione sociale, quando (attenzione, attenzione) l'OGGETTIVA REALIZZAZIONE di una delle funzioni dello stato, quale è appunto, quella di essere GARANTE (gare tante!!) si deve porre la questione previdente in un campo più ampio come per esempio la raccomandazione di una mamma di ricordarsi di spegnere la luce per non sprecare troppo, di non fare sprechi e sperperi di energia di riscaldamenti per attuare una politica anti- inquinamento e via dicendo riguardo a lavarsi le mani prima di mangiare per l'igiene eccetera, eccetera. Appare così più chiarificatore che fare una ricevuta significa la corretta PREVIDENZA e non una malfidenza malvagia che tutti seguono perché CHI E' FEDELE NEL POCO LO E' ANCHE NEL MOLTO e quindi è nel giusto sempre come dice un motto dell'arma dei Carabinieri FEDELI AL MOTTO DEL POCO E MOLTO ONESTO SEMPRE. Si ringazia di nuovo l'arma. 

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