In occasione della giornata nazionale contro gli abusi si propone - IMBROGLI POLITICI - Che senso ha governare oggi? Sembra quasi che la domanda sull'origine dell'obbligazione e sulle ragioni che giustificano il diritto a comandare e dovere di obbedire non debba essere più posta e che ci si debba rassegnare ad una politica ex natura, ex delicto anziché di quella ex contractu che riguarda il principio più attuale di una nuova rivisitazione di contratto sociale. Questa riattualizzazione caro Paolo Manzelli appare oggi dover essere in funzione di un programma di legittimazione di quella democrazia costituzionale che non si è mai del tutto affermata specie nei modelli procedurali ed ideologici sia interni che internazionali. Infatti, al centro del dibattito contemporaneo vengono a collocarsi le teorie della giustizia specie per la questione dei migranti e la loro allocazione e sistemazione dove ci si interroga sulla compossibilità, complementarietà o incompatibilità (almeno nella loro pienezza) dei valori quali la libertà e l'uguaglianza e dove si genera una duplice contrapposizione: quella tra dottrine utilitaristiche e filosofia del diritto, che pongono al centro l'attenzione rispettivamente la distribuzione dei beni e delle risorse e i diritti individuali, e quella tra le posizioni liberali e comunitarie europee, dove il dissidio verte sulla primarietà del più giusto e corretto rispetto delle preferenze da accordare ad una concezione negativa o positiva della libertà personale, in modo d'intendere il riconoscimento delle varie identità e sul senso e sul grado della precedenza accordata ad un individuo rispetto alla collettività. Si dovrebbe, maggiormente rivalutare oggi, come oggi l'estensione delle teorie della giustizia, dalla dimensione più locale a quella più internazionale dato che Donald Trump ed anche Elon Musk sondano gli atteggiamenti italiani al riguardo perché c'è la forte probabilità di ridislocare accenti e problemi su un asse in cui si collocano questioni di diritti ed altre di identità e dove, dunque, il tema dominante la riflessione torna ad essere quello del rapporto tra particolarismo e universalismo, ragioni di eticità (concreta) e ragioni della morale e del diritto astratti. Si propone, quindi, in tali contesti una analisi tra politica fiscale e politica monetaria che si basi su una manovra discrezionale del bilancio pubblico attraverso le sue principali componenti: spese ed entrate per attuare una nuova scienza delle finanze. Infatti, sia le entrate che le spese esercitano i loro effetti sulla domanda attraverso diversi canali di trasmissione e con diversa intensità e dove si può vedere nella curva che la tendenza è data da un aumento delle spese per acquisti di beni e servizi e per retribuzioni ed invece c'è la tendenza a diminuire gli investimenti pubblici e ciò agisce direttamente sulla domanda e quindi sulla produzione, attivando un processo moltiplicatore, che considera la capacità produttiva nei suoi fattori non completamente utilizzati con un rapporto 1 ad 1 e con intensità maggiore, però, sulle spese per imposte e per i trasferimenti di denaro che influiscono sulle spese pubbliche solo proporzionalmente alla propensione marginale al consumo, di norma inferiore all'unità. Per altre entrate e spese la determinazione degli effetti sulla domanda è assai incerta. Accettiamo dunque il suggerimento di un pizzaiolo che sostiene che occorrano più persone in grado (attraverso una scuola) di sfornare pizze e supponiamo che la scuola per raggiungere lo scopo duri per lo meno 1 anno solare 360 gg e quindi per sostenere tale scuola di formazione ci siano dei costi allora ci si domanda quanto incidano tali costi sul prezzo della pizza?? Facciamo che si disponga un menu pizza margherita + patatine + bibita a 12 euro totali e che per meno un pizzaiolo formato produca 20 pizze al giorno e quindi guadagni idealmente 240 euro al gg x 360 gg di anno solare = 86.400 da cui si debba scorporare l'IVA del 22% = 19.008 (facciamo19.000 tondi, tondi) sono cara Tafaro Tiziana 86.400/19.000 = 4% di interesse da aggiungere al valore scorporato e cioè 86.400 - 19.000 = 67.400 x 4% = 2.696 e quindi = 70.096 e dunque ad arrivare ad 86.400 = 16.304 di stipendio del pizzaiolo e cioè/12 mesi = 1.358, 60 di paga che moltiplichiamo per 1 semestre di controllo di bilancio successivo al 31/12 = 8.151,60 per cui diminuisce il tasso di interesse per dilazionamento delle spese di 1 punto percentuale per il costo del denaro e quindi al 3% = 244,55 euro che si aggiungono = 8.396,15 che se moltiplicato per il log base 10 x 10 = 83.961,5 anziché 86.400 e quindi si comprende che la pizzeria deve mettere in conto una perdita di = 2.438,50 che è comunque inferiore rispetto all'interesse accordatoci per questo programma Pizzaballa di bensì 2.696 - 2.438,50 = 257,50 che superano comunque i 244,55 accordati per questo menu turistico di = 12,95 e ci accorgiamo cara Tafaro Tiziana che noi abbiamo un possibile aumento stipendiale del marocchino pizzaiolo del 0,95% rispetto ai mesi (12 dell'anno di formazione) e quindi 1.358,60 x 0,95% = 12,90 cioè c'è la possibilità di 13° di 13 x 12 + 257,50 x 4 trimestri = 1.186 di 13° circa che si aggiungono ai 16.304 di reddito = 17.490. A questo punto interviene un Presidente di regione che propone una stabilizzazione CONGIUNTURALE per la coerenza e unitarietà alle decisioni della politica economica per l'attenzione anche ad alcuni micro-obiettivi come quello proposto a breve termine in modo tale che l'azione pubblica consideri il pieno impiego di un soddisfacente tasso di sviluppo del reddito e di una almeno relativa stabilità dei prezzi nel tentativo di un tendenziale equilibrio della bilancia dei pagamenti specie nell'attuale situazione dei conflitti che riguardano la crisi energetica dove questo progetto Pizzaballa può valere uno sconto sul valore energetico immediato sulle bollette del 0,95% che pare pochino, ma che però incide sul bilancio delle famiglie e pure su quello delle imprese che volgiano aderire al progetto. E quindi in sostanza cara Tafaro Tiziana se si consumano 3, 15 euro di gas e altri 3 euro di luce per produrre le famose pizze (20) sono 6,15 euro x 30 gg = 184,50 euro x 12 mesi = 2.214 euro di spese all'anno minime x 0,95% = 21 euro di sconto cioè quasi il prezzo di 2 menu pizza con una rimessa di 3 euro appunto PROVA DEL 9 che il prezzo energetico dovrebbe stabilizzarsi a 3 euro kwatt/h 3 x 8 h = 24 (prezzo appunto di 2 menu pizza) x 30 gg = 720 euro al mese circa minimi e cioè 8.640 all'anno x 3% di interesse bancario = 259,20 e questo significa che il menu pizza va portato a 13 euro giusti, giusti specie di inverno dove si consuma anche il riscaldamento del locale. Questa è in concreto la proposta a chiunque la vogli recepire per impedire abusi da entrambi le parti in gioco che per l'innalzamento dei prezzi dell'energia tutti fanno rabbrividire.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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