RIFLESSO NUDO. Come u.mo, guardandomi allo specchio, oggi in età matura mi vedo come un nuovo Narciso intermedio, che nel corso del suo sviluppo psicosessuale, fra l'autoerotismo e l'amore oggettuale si pone davanti alla sua immagine in maniera dualistica: da una parte c'è ancora in me una sottospecie di condizione intrauterina che si connette al sonno, ed è caratterizzata, per lo più dalla netta mancanza di distinzione fra l'Io e l'Es e quindi in sostanza dalla mancanza di rapporti oggettuali perché tutta la libido è ripiegata dentro me stesso; dall'altra il mio narcisismo coincide con una specie di meccanicismo psicotico che viene in me concepito come funzionale al processo di strutturazione della mia personalità.
I° tipologia - Mi chiamo Giulio ed ho una relazione quasi dismorfica con il mio corpo, perché vedo nel riflesso nudo dello specchio soltanto una immagine contradditoria con ciò che appare con l'assunto educativo da me appreso dai miei genitori ed in particolare da mia madre di essere ancora parte di lei ed è perciò che in me si è creata una condizione edipica, incentrata più che altro sul conflitto interiore e sulla sola parziale soddisfazione delle pulsioni e così mi sono visto proiettato nella stesso ideale di mia madre di diventare un medico radiologo, figlio di una Primaria e quindi fin dall'infanzia, in me si è costituito un disturbo narcisistico "meccanicistico" che si è "sperimentato" nel bambino drammaturgo che c'è in me tipico di una società che mia madre voleva evoluta nel tentativo della sua stessa autorealizzazione simbiotica alla mia. Contrariamente, però, al suo modello evolutivo io ho investito moltissimo, in questa immagine narcisista e ciò è avvenuto in 2 momenti diversi ben precisi della mia personalità: alla nascita dove ero già il maschio predestinato e nella fase post-puberale dove dovevo decidere l'indirizzo che avrei dato alla mia esistenza e dove mi sarei reso indipendente nell'esigenza di mia madre di sintetizzare in me la sua carriera e il suo spirito di prevaricazione. Durante i primi studi di anatomia applicata alla radiodiagnostica ho dovuto impararmi a memoria praticamente il glossario di Fleischner con le seguenti definizioni che mi sono davvero serviti da base per fare al meglio il mio mestiere di medico radiologo alla scuola di Zompatori Maurizio: ACINO = Formazione anatomica del polmone situata distalmente al bronchiolo terminale; risulta costituita da bronchioli respiratori, dotti alveolari, sacchi alveolari, alveoli VERI e propri, loro vasi sanguigni e linfatici e soprattutto CONNETTIVO DI SOSTEGNO. AERAZIONE (per i rianimatori) = Condizione o processo che si riferisce all'immissione d'aria oppure all'essere pieno o insufflato di aria con ambu. Va specificato se vi sia super o iper, o sub o ipo aerazione per stabilire meglio la ventialzione meccanica se è necessaria. ALVEOLARIZZAZIONE = Opacizzazione di grappoli in minute vie aeree da parte del MDC per cui se c'è riempimento eccessivo di vie aeree periferiche da parte di MDC usato di solito in angio-Tc si possono opacizzare parte dei bronchioli respiratori, ma molto raramente gli alveoli e comunque in genere solo in soggetti molto magri e defedati per cui il termine più corretto sarebbe "opacizzazione bronchiolare" anche in broncoscopia. ASCESSO POLMONARE = Massa infiammatoria la cui parte centrale è andata incontro a necrosi colliquativa che può comunicare con l'albero bronchiale. La presenza di gas nella massa, con o senza livello liquido rappresenta una cavità ed implica, quindi, una comunicazione con l'albero bronchiale altrimenti se si parla in senso MORFOLOGICO basandosi sul decorso clinico acuto-cronico o ad eziologia batterico-fungina ed in base alla sede di interessamento in particolare polmonare-mediastinico allora si può parlare di ascesso per 1/3 proposto. ATELETTASIA = riduzione della normale aerazione di tutto o parte del polmone con corrispondente diminuzione del volume polmonare che può manifestarsi o meno con perdita della normale trasparenza della parte interessata di polmone, ma questo reperto non va per nulla confuso con la riduzione di volume da resezione di tessuto polmonare. Ci si basa nel referto sul fatto che vi sia o meno un riassorbimento d'aria (ostruttivo) oppure se vi sia un collasso passivo da compressione per effetto di un adiacente processo espansivo; deficit di surfactanti; cicatrizzazione secondaria a retrazione fibrotica. Poi c'è da fare una bella distinzione in base alla distribuzione lobare, segmentaria, subsegmentatia, lamellare, discoide, piatta, lineare ed in base alla gravità minima, modesta, marcata, severa, totale o completa. In sinonimo di ANECTASIA c'è un termine di mancata espansione del polmone nel neonato che significa perdita di volume che si potrebbe raffigurare in collasso che in uso americano si riferisce ad atelettasia totale, mentre nell'uso inglese di atelettasia generica, ma noi italiani andiamo molto orgogliosi e fieri di specificare anche la parte morfologica e su questa linea di certificazione medica e di ECM rimaniamo fedeli sempre. Per ora questi sono i termini radiologici del dizionario che farei imparare ai novellini ed anche nella scuola infermieristica.
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