PROPOSTA IN BOZZA. ACCORDI PRESIDENZIALI NELLE POLITICHE REGIONALI, NAZIONALI ED INTERNAZIONALI - Valutazione insieme a Paolo Manzelli, Elly Schlein e Luca Morolli - Cari nuovi Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna ed Umbria vi faccio un sentito in bocca al lupo per il vostro prossimo mandato, considerando, però, che c'è stato (dati alla mano) molto assenteismo alle urne e che questo significa una sfiducia pressoché totale da parte della gente rispetto alle promesse della politica e alle loro giuste e corrette interazioni all'interno degli investimenti e degli impieghi di risorse. In generale, la gente punta maggiormente a voler rafforzare la sanità pubblica perché ha un complesso di funzioni volte alla promozione, al mantenimento e soprattutto al miglioramento continuo della tutela, del recupero e riabilitazione della salute fisica e oggi più che mai dopo gli episodi di cronaca di omicidi, ferimenti ed attentati alla vita ed alla libertà da parte di minori che usano la violenza e le armi o abusano del loro potere di leadership c'è ancora più bisogno di rafforzare la sapute psichica e mentale. All'interno della vigilanza su certi prodotti alimentari, farmaceutici, stupefacenti sostanze radioattive si sente forte l'esigenza della salubrità naturale specie dopo i tremendi episodi di esondazioni e di alluvioni che hanno segnato in particolare modo la regione Emilia-Romagna ed inoltre si avverte anche l'estrema necessità di maggiori misure di controllo della sicurezza negli ambienti di lavoro dove ogni anno si registrano, purtroppo, molte morti, molte malattie professionali e molti infortuni che generano invalidità sia parziali che permanenti e perciò si rende utile anche la profilassi delle malattie infettive e diffusive specie dopo l'avvento del COVID19- L'attuale legge quadro in materia di disciplina del SSN ha come obiettivo di fondo quello di garantire una universalità del servizio e di consumo sanitario indipendentemente dalla capacità dei beneficiari di pagarne il relativo costo e perciò si sono create forme di ticket che hanno lo scopo di frenare il consumo eccessivo dei servizi sanitari ritenuti non prioritari alla tutela della salute. Ora, come ora, però caro Tiziano Corradori le unità sanitarie si sono tramutate in ASL cioè aziende vere e proprie a cui spettano le gestioni delle risorse e delle strutture sanitarie e perciò la riforma ospedaliera tende a mantenere una autonomia giuridica-finanziaria delle ASL là dove (nella norma) appare evidente che il Fondo Sanitario Nazionale (FSN) venga ripartito fra le regioni sulla base di alcuni parametri che tengono conto della popolazione, della percentuale di anziani e soprattutto del tasso di mortalità. Fra i maggiori contributi alla spesa sanitaria c'è l'IRAP (cioè imposta regionale sulle attività produttive) e questo lo sa perfettamente la ditta Ramberti e C. che è un tributo PROPORZIONALE di cui l'aliquota proposta per l'anno in corso era del 4% sul valore aggiunto degli esercenti attività produttive e per cui le regioni Emilia-Romagna ed Umbria e seguenti debbono destinare la quasi totalità del gettito IRAP alla spesa sanitaria e perciò bisogna verificare meglio caro Michele De Pascale e cara Stefania Proietti gli accordi fra stato e regioni perché ogni sforamento rispetto ai fondi statali è a carico del bilancio della regione stessa e questo per il decreto sulle autonomie differenziate fortemente voluto da Salvini Matteo. Spesso però si ha una collusione di interessi fra medico e paziente, con lo stato che funge da "pagatore" di ultima istanza dei possibili sprechi ed abusi ed ecco perché caro Paolo Manzelli mi permetto di segnalare che una legge regionale del 13/05/2024 riguardante il fenomeno della migrazione aveva stabilito dei fondi per la consulta dove si prevedevano 3 elementi che ricoprivano gli uffici di presidenza; 1 elemento per ogni consulta (in Emilia-Romagna ce ne potrebbero essere 9 come la suddivisione geopolitica del territorio); 5 esperti; 10 rappresentanti di volontariato; 20 rappresentanti all'estero compreso il Brasile dove si sta svolgendo il G9; 3 rappresentanti sindacali; 5 rappresentanti del Patronato che si occupano di assistenza sociale; 1 rappresentante dell'Unioncamere; 1 rappresentante APT promozione turistica; 1 rappresentante ufficio del lavoro; 1 rappresentante ogni principale università di regione; 1 rappresentante di azienda (anche Ramberti può esserlo??); 1sovraintendente scolastico e quindi ci si rende conto che si debbono pagare 59 rappresentanti circa mentre ci sarebbe maggiore bisogno di pagare medici, infermieri ed OSS perché non solo c'è scarsità di personale a ricoprire i ruoli sanitari che svolgono attività di urgenza ed emergenza nella pronta disponibilità specie notturna e festiva, ma addirittura c'è molta precarietà nel lavoro ospedaliero perché molti operatori preferiscono lavorare nelle cliniche private dove vengono meglio retribuiti e dove svolgono una attività in proprio senza interazioni di controllo pubblico o di coordinamento e quindi riescono ad autogestirsi meglio e ad avere riscontri più soddisfacenti. Per tale motivo l'ASL dovrebbe sempre di più diventare un organismo finanziario, incaricato, con le risorse disponibili, di tutelare al meglio la salute della collettività rendendo gli operatori sanitari produttori con una maggiore autonomia giuridica e finanziaria dove l'ASL acquista i servizi dai produttori stessi (non importa se pubblici o privati) a prezzo calmierato per qualità-quantità-costo che sia più soddisfacente sia per l'ASL che per il pubblico che ne usufruisce. Facciamo l'esempio chiarificatore dell'Emilia-Romagna con 91 istituti sanitari e più di 20.000 posti letto cioè il 5% su abitanti e con più di 740.000 degenti l'anno e con un tasso di ospedalizzazione medio di 175 degenti al giorno minimi che significa più di 4.500.000 euro di spesa con un tasso di utilizzo IRAP del 76% caro Ramberti (se proprio lo vuoi sapere) e quindi sono 3.420.000 euro di spesa da assicurare allo stato che va suddiviso sul territorio x 9 province principali e quindi = 380.000 euro di contributi/12 mesi l'anno = 31.600 euro al mese che pure tu caro Ramberti attraverso la contribuzione mensile dei tuoi operai e pure tua contribuisci a dare allo stato italiano e quindi se (si fa per dire) tu hai 15 operai fissi dovendo suddividere ulteriormente l'importo di 31.600 = 2.106,60 ad operaio e quindi/12 mesi = 175,50 circa di contributo mensile di cui il 4% prefissato va a finire alla regione = 7,02 di addizionale regionale (ah però che diminuzione??) cioè sono i famosissimi 84,24 di Renzi Matteo a cui però va aggiunta caro Jamil Saghedolvad l'addizionale comunale che è di circa un altro bel 4% = 3,37 da aggiungere ai 7,02 = 10,39 x 12 = 124,68 + 175,50 = 300,18 euro di tasse annuali fra regione e comune di provenienza moltiplicati per 15 operai = 4.502,70 al mese x 12 mesi = 54.032,40 di tasse che la ditta Ramberti si paga all'anno (uh però!!) cioè x 3 ditte = 162.097,20 euro di capitale sociale di produzione minima per l'ospedale di Santarcangelo di Romagna oppure quello di Novafeltria che però va moltiplicato per il 4% ulteriore = 6.483,89 che si aggiungono = 168.581,09 cioè il prezzo di un appartamento a Rimini e dintorni, che se divisi per 12 mesi = 14.048,42 di un necroforo e cioè egli si prende 1.170,70 minimi + i famosissimi 84,24 di Renzi = 1.254,94 di stipendio minimo per campare. Se i calcoli vengono fatti meglio si riscontra che ci possono essere maggiori incentivi alla spesa RESPONSABILE in correlazione fra benefici al cittadino singolo, alla solidarietà e soprattutto alla performance per una contabilità che diviene simile a quella industriale dei costi e dove tutto viene valutato da apposita commissione regionale (dove anche io mi sono recata dal dottor Graldi) che è sotto la supervisione del Ministero delle finanze e quindi NON può davvero sgarrare nemmeno di 1 centesimo di euro. Vale la pena fare le cose onestamente caro Michele De Pascale perché la vita come la sofferenza e la malattia ci insegnano a conservare i valori importanti della PERSONA AL CENTRO non solo come individuo, ma come etica professionale e deontologica. Spero di avere fatto un buon lavoro a favore della collettività tutta. CIAO
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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