PROPOSTA IN BOZZA - All'attenzione Andrea Orcel - Andrea Giuricin - SCALATA AL GOLDEN SHARE - A livello degli strumenti finanziari e delle privatizzazioni, si sono decretati alcuni poteri di veto o meglio di gradimento riservati allo stato, di solito in via transitoria, al fine di tutelare gli interessi pubblici in alcuni settori e ciò in risposta ad imprescindibili motivi del rispetto di principi di ordinamento interno e comunitario e soprattutto di coerenza con gli obiettivi in materia di privatizzazione e di promozione della concorrenza. In particolare oggi si propone la negazione a quote di acquisizioni azionarie per le possibili compromissioni ai processi di liberalizzazione specialmente per quanto riguardano i rischi oggettivi di infiltrazioni di hacker a livello del sistema bancario e di infiltrazioni di organizzazioni criminali, che comportino un particolare pregiudizio degli interessi pubblici con riferimento all'autonomia ed alla sicurezza dei rifornimenti di materie prime e beni essenziali quali l'energia e l'agroalimentare ed i trasporti e telecomunicazioni nel loro attuale sviluppo digitale e di posta certificata. Le attuali vicende di sciopero dei trasporti, con i loro intrecci tra logiche aziendali e logico politico-economiche mettono in rilievo una anticipazione in altri settori di economia applicata in materia di localizzazione industriale, di riassetto territoriale, di politiche di riequilibrio e di sviluppo specie nell'incidenza dei costi di trasporto su quelli di produzione (e dunque dei criteri di localizzazione delle attività produttive), del contributo di infrastrutture e di servizi al sostegno e all'incentivazione di particolari settori produttivi specie in particolari zone geografiche per la strategia dello sviluppo. Infatti a livello delle crisi bancarie le banche di Napoli e di Sicilia sono dovutamente condizionate da una serie di decreti che riguardano le sigle SIM, SGR, SICAV e intermediari finanziari per assunzione di partecipazioni in leasing e di factoring di credito al consumo, di emissione e gestione di mezzi di pagamento specie sui mercati all'ingrosso di titoli di stato e secondo le ultimissime statistiche la Banca d'Italia deve autorizzare preventivamente l'acquisizione a qualsiasi titolo o azione a QUOTE di banche ivi compresa la BPM e l'Unicredit se comporta una partecipazione superiore al 5% delle azioni con diritto di voto o comunque di controllo della banca. L'autorizzazione è comunque necessaria per posta certificata e firma digitale certificata dell'amministratore delegato (novità??) per l'acquisizione dei controlli di società di interesse pubblico che detengano una partecipazione superiore al 5% nel capitale bancario e questo (in riduzione al precedente decreto per le nuove tecnologie più veloci) anziché a 90 gg previsti dalla comunicazione a 80 gg previsti e questo per fare meglio la valutazione anche per il livello internazionale e comunque per abbreviare i tempi rispetto alla presa di vista della richiesta. Dunque facciamo un esempio terra a terra con la professoressa Tafaro Tiziana che nella richiesta si decida di seguire all'interno della proposta di golden Share o power che dir si voglia uno equity swap in cui un intermediario paghi il rendimento di un titolo azionario ad indice della controparte che in cambio paga un tasso di interesse del 3% e quindi con margine di fondo bancario del 2% ad arrivare al 5% e con regolazione di flussi ogni 3 mesi con importi calcolati sul valore del contratto minimo di 10.000 euro di una piccola impresa che è NOZIONALE e cioè NON soggetto a scambio e quindi il capitale può essere ridefinito in base al rifinanziamento bancario previsto attualmente del 3,65% cioè superiore al 3% di un 0,65% e perciò su 10.000 = 65 euro di resa minima prevista per ogni azione e per ogni 3 mesi e quindi per 4 trimestri = 260 euro l'anno di cui si tengono da parte il 2% = 5,20 e ci rendiamo conto immediatamente caro Orcel che c'è da pagare di tasse alla Banca d'Italia uno 0,20% in più per ogni operazione (4) = 0,80% e quindi su 260 = 2,08 euro x 10.000 euro = 20.800 di resa cioè il doppio dopo 3 anni proposti per amortizing swap e quindi/3 = 6.930 circa l'anno + i 260 - 5,20 - 2,08 = 7.182,72 e quindi guadagneremo 17.182,72 reali con un rischio di perdita su asset swap e liability swap di 20.800 - 17.182,72 = 3.617,28 x 2 azioni minime acquistate o 2 BTP = 7.234,56 e quindi una perdita rispetto ai 7.182,72 effettivi di credito = 51,84 x 4 trimestri = 207,36 che io cara Tafaro Tiziana prendo come PROVA DEL 9 in quanto rispetto ai 260 euro prospettati ad azione io ci perderei 52,64 anziché 51,84 e quindi solo uno 0,80% come detto più sopra PROVA DEL 9 RIBADITA!!! Per cui ora abbiamo 17.182,72 effettivi a nostra disposizione al 2° anno x acquisizioni di interest and currency swap appunto di durata pluriennale che prevede il regolamento periodico di differenziali indicizzati a 2 regolamenti e 1/2 (novità??) cioè uno iniziale, uno INTERMEDIO ed uno finale di importi nominali di 2 divise differenti (facciamo quella giapponese e quella germanica??). Quindi se poi dividiamo per 2 i 17.182,72 per semplificare = 8.591,36 e quindi ci accorgiamo che rispetto ai 7.182,72 ipoteticamente avremmo la possibilità con tale operazione proposta di guadagnare = 1.408,64 cioè uno stipendio di investitore intermediario x 2 azioni o titoli minimi acquistati = 2.817,28 nel 3° anno e quindi in capitalizzazione e sommatoria ai 17.182,72 = 20.000 euro cioè esattamente il doppio come prospettato e come PROVA DEL 9 che in 3 anni abbiamo la possibilità di raddoppiare il capitale investito con questo congegno finanziario e quindi se poi con 20.000 acquistiamo una quota anche minoritaria di azioni FSS del 5,20% = 1.040 di una pensione minima del famoso intermediario a 38 anni di lavoro e quindi a 39.520 e cioè in altri 3 anni (in totale 6) raggiungiamo la quotazione totale del TFR con una perdita rispetto ai 40.000 del raddoppio di = 480 euro di un mutuo soccorso e cioè 40 euro in più di mutui al mese, ma essendo l'operazione prevista a trimestre sono 40 x 3 mesi = 120 euro che si potrebbero aggiungere ai 1.040 = 1.160, invece se si fanno tutti i 42 anni di lavoro indipendentemente dall'età (massima 70 anni) sarebbero 160 x 12 mesi x 4 anni in più di lavoro = 7.680 - 3% delle tasse = 7.449,60/12 mesi = 620,80 = 1780,80 di un capotreno. Questa è la proposta fatta con la faccia tosta!!! CIAO. (Paolo Manzelli per favore pensaci tu a farla pervenire a chi di dovere!!) GRAZIE 

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