IL PANCHINARO. Nell'ultimo sogno che fece, ad Alessandro comparve l'angelo Raffaele che gli portava in dono uno scrigno nascosto sotto un lenzuolo bianco dicendogli "Ricordati che la morte toglie ogni identità ed è per questo che i corpi vengono coperti con un lenzuolo bianco dove poi vengono tradotti ad una nuova dimensione che passa attraverso questo scrigno che ti vuole donare la PERFEZIONE che si esprime nell'amore dove tu stai sempre affiancato all'anima e mai la schiacci o ne sei timoroso e dove tu conosci la vergogna del peccato e anche la gioia di vivere l'emozione del bello della tua rappresentazione. Noi siamo tesi a trovare la perfezione che passa attraverso non solo la condotta in funzione di un premio di beatitudine e di gloria eterna, ma passa anche attraverso un monito di fermezza che noi abbiamo un tempo ed uno spazio per poterci esprimere, mentre poi al di là di questo noi non siamo più carne ed ossa, ma siamo universo in cui possiamo ritrovare l'arte dei nostri stessi valori. Dello scrigno devi prendere l'oro della regalità e generosità di donarti interamente e gratuitamente, l'incenso di essere simile all'immagine divina, la mirra di appartenere a un luogo eterno dove c'è solo gioia e lo spirito aleggia nel mondo come una poesia che mai spegne la fiamma del bene e che illumina ed ispira i migliori attendimenti per riuscire ad elevare ed edificare tutte le anime. Ricordati che questo prezioso dono non deve andare disperso e trafugato o annullato dall'inganno e dalla menzogna e perciò fai in modo che resti illeso, puro, vivo, buono e caro e che si distingua nella lingua saggia e gentile che sa incoraggiare la virtù" Alessandro lo apprese in quel momento che quando si ama allora si vale di più, che quando si avverte e si dona l'amore allora si diviene perfetti di quella perfezione che è la massima virtù.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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