IL PANCHINARO. Era davvero difficile, trovare soluzioni che potessero conservare e tramandare il creato come un valore incommensurabile, ecco perché Alessandro sperava che nei prossimi sogni che avrebbe fatto potesse trovare risposte al proprio interrogativo che infondo era anche quello di tutta l'umanità. Quella notte difatti, sognò l'angelo Michele che gli consegnava una bandierina bianca con su la scritta PERSONA e poi gli diceva "Mi raccomando tieni sempre in alto questa bandiera e falla sventolare nel mondo come un autentico ed imprescindibile valore che non dipende dall'essere inteso come il più povero ed indeterminato dei concetti, indicato nel sé, che fa vedere solo un campo massiccio, gretto ed opaco che viene negato alla coscienza, ma che sa mettere in chiaro il carattere prevalentemente morale che l'ontologia sarebbe un atteggiamento empio, se fa della persona solo il custode dell'essenza, distogliendolo per altro dal farsi custode della fratellanza; la metafisica che in Levinas non tiene una accezione peggiorativa vigente, ma sa trovare le sue più autentiche risorse proprio nella subordinazione etica, sia come responsabilità della persona per l'Altra persona e sia come una sentenza giuridica più profonda, che l'essere può venire compreso, nel suo linguaggio, mentre il carattere non deve mai apparire del tutto antitetico della morfologia. Fra le parti dell'essere come etica e di quello come espressione caratteristica esiste una media attraverso il ricorso al carattere linguistico che ne sottolinea la dicibilità e dunque la struttura morfologica entro la filosofia della cultura, senza però, per questo, eluderne una dimensione abissale ma, proprio per questo, linguisticamente indicibile." Pareva quasi di sentire il moralista Ralph Waldo Emerson quando disse che la misura della sanità mentale è data dalla buona disposizione a vedere il bene ovunque. La persona è infatti un concetto che va al di là di un semplice modo d'essere e di apparire al mondo, perché riguarda il concetto di felicità che è sempre questione di scelta, di attenzione, di decisione e di onestà. La tensione al bene, porta spesso ad andare troppo forte o a concentrarsi talvolta su fatti sbagliati che vengono riportati sui giornali o alla TV che possono fare credere alla minaccia dell'escalation e che ci sarà la fine del mondo, quando invece bisognerebbe sbarrare la strada a pensieri distruttivi cambiando i nostri costumi e le nostre abitudini in modo tale che non siano né casuali e nemmeno occasionali, ma che siano cuciti a noi soltanto senza che vengano intesi come costrizioni di regresso per modo che le reazioni ai proponimenti siano prima interiorizzate e poi successivamente imparate automaticamente senza implicazioni di decisioni o di scelte ma come puro meccanismo creativo. Nello stesso modo, i nostri atteggiamenti emozionali e le nostre opinioni tendono a divenire abituali, ma l'errore è aver capito quando fossero appropriati o meno, quando invece delle volte sarebbe molto meglio cambiare, modificare o addirittura annullare certe abitudini che ci attanagliano, ci soggiogano, ci subordinano a mentalità regredite per prendere, invece, decisioni coscienti di avere nuove reazioni, o comportamenti che ci facciano uscire da nostre rigidità o problematiche acquisite, ma di tutto ciò dobbiamo fare ancora molta pratica.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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