L'EBETE. In quel preciso istante, uno psichiatra illuminato prese la parola per dire "Avete perfettamente ragione, non ci avevo mai pensato, ma infondo la psicologia è tutta una questione di convenienza di sovrapposizione di amore ed economia: dobbiamo essere disposti a perdere molto per qualcosa di veramente bello e di valore e perciò se il suo prezzo o la percezione del suo importante valore crolla, allora anche la passione svanisce con lui e tutto pare perdere di senso. Perché associamo un prezzo basso o una conquista poco faticosa come uno scarso valore? E' semplice, il motivo è di carattere culturale di una sbagliata associazione fra raro, costoso, bello, buono che sono caratteristiche ampiamente disponibili ed economiche che se quindi rese più disponibili ed accessibili o sostenibili, allora divengono insignificanti o poco emozionanti. Perciò, anche se oggetti o piaceri di alta qualità sono entrati nel mercato e nella sostenibilità di persone meno agiate, tuttavia nonostante lo sforzo di poterle rendere disponibili anche a classi sociali meno ricche, anziché questo fatto abbia allargato ed espanso piacevoli esperienze, invece le ha spogliate della loro bellezza, del loro interesse, del loro valore e della loro credibilità. In questo caso la psicologia ci deve fare ritornare come i bambini che non sanno ancora bene cosa sono tenuti ad apprezzare e non conoscono nemmeno bene il valore dei soldi e quindi per loro il prezzo non è mai una guida per il valore delle cose e devono solamente affidarsi al piacere suscitato dalle qualità intrinseche che si presentano loro che li può portare in direzioni sorprendenti e talvolta esasperanti. I bambini preferiscono piccole cose, rispetto a grandi cose e questo atteggiamento consente loro di estasiarsi per oggetti che ormai da adulti non ci meravigliano più. I bambini hanno ragione: il prezzo delle cose dovrebbe essere determinato dalla dignità e dal valore umano dove un oggetto può diventare un piccolo universo. Mostrare stupore, amore, eccitazione davanti a qualcosa come se la vedessimo sempre per la prima volta è un processo profondo di conoscenza della commozione e della genuinità che abbiamo perduto. La scarsa propensione ad entusiasmarci per le cose convenienti è la vera disgrazia umana e culturale del secolo e perciò ci perdiamo tante buone e valide soluzioni ai problemi per il valore che possiamo tutti trarre da vederle convenienti e semplici e non complesse da raggiungere. Perciò, gli psicologi, non hanno ancora del tutto imparato che il bicchiere non deve essere né mezzo pieno e nemmeno mezzo vuoto, semplicemente è un bicchiere che può valere 2 euro o anche 10 euro, basta che l'abbiamo a nostra disposizione ad un prezzo che non ci faccia fare troppa fatica per ottenerlo. Dunque se il bicchiere lo otteniamo per 8 euro (e cioè 10 -2 del valore più inferiore e scarso) allora se riusciamo a produrre nel nostro rendimento mentale almeno, almeno 10 bicchieri abbiano un valore di 80 di guadagno, mentre chi ne riesce a produrre 10 da 2 ha un valore di 20 e chi ne riesce a produrre dal valore di 10 ha il valore pieno di 100 cosa che è impossibile raggiungere, perché la mente mentre pensa e congettura già perde alcune energie iniziali e perciò deve agire con quelle che le rimangono a disposizione Si pensa che si debba fare una media che sarebbe di 133 da cui però dobbiamo togliere lo spreco di energia iniziale di 20 = 113 e come si può vedere se usiamo bene le nostre energie in maniera conveniente possiamo guadagnare almeno 13 punti di energia in più facendo fare alla tecnologia il lavoro più grosso e quindi pulendo con una aspirapolvere supersonica poi ci rimane il tempo per studiare e per riuscire dopo 30 minuti a raggiungere il valore di 13 e perciò se dalle 24 h togliamo 8 h di sonno e ne utilizziamo 16 per lavorare/13 = 1,2% in più di sconto su prodotti di qualità e perciò posso permettermi anche di comprare un acqua di colonia con cui mi sento affascinante e bello. Questo è lo scopo allargare le prospettive, non restringerle perché la mente ha bisogno di nuovi spazi per poter sopravvivere!!"
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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