FANTASMA DONNA. Per 20 anni credevo di essere stata una brava madre e moglie, dedita alla casa ed ai figli e senza grilli per la testa, ma per 20 anni mi sono ingannata nel voler osservare e sentirmi protagonista di una scena immaginaria distante dalla realtà che vivevo ed in cui mi sentivo appagata nei miei desideri inconsci. In verità non ho raccontato che vivevo legata al fantasma del mio stesso desiderio che certe volte mi faceva rimanere inerte e rigida nel suo opposto del divieto in quanto dovevo crescere 2 figli maschi che avrebbero certamente cercato l'amore al di fuori del mio seno ed invece io non volevo che ciò avvenisse ed è per questo che cercavo di difendere ciò che avevo di più caro al mondo e che motivava la mia vita facendomi sentire importante: l'essere madre, l'essere utile nell'accudire qualcuno. Ora che io e il mio ex marito ci siamo separati, mi rendo conto che non potrei mai fare a meno dei miei figli, perché mi sono rimasti solo loro a dare un possibile valore alla mia esistenza, mi rendo conto che vivo nello schema inconscio di dover essere quella brava donna efficiente che pensa alla casa, a fare da mangiare, a pulire, a fare la spesa e a rassettare e mettere in ordine nonostante adesso mi tocchi lavorare per mantenere la mia famiglia, per riuscire ad andare avanti avendo a che fare con il mio fantasma originario espresso dal mio figlio maggiore che ora, dopo la scomparsa del padre dalla sua vita in quanto se ne è costruita un altra con la sua attuale amante, egli ha anche avuto una delusione d'amore che lo ha portato a volersi isolare e a vivere dentro la sua stanza come un eremita, immerso nel mondo dei videogiochi o in quello di relazioni fittizie con internet ed i social dove ognuno può nascondersi dietro ad uno schermo e crearsi un personaggio che non è altro che un fantasma. Credo che la mia vita sia quella di occuparmi dei miei figli, ma una psichiatra mi ha fatto capire che non è così, la mia vita è fare conoscere al mondo i miei figli, è donarli nel loro benessere ed anche nel mio e fare in modo che abbiano il loro spazio di realizzazione e non che divengano schiavi dei miei schemi e della mia soddisfazione, che siano dei bambolotti da dirigere a mio piacimento. Io infondo, mi sono sempre raccontata la storia sbagliata, quella dell'inganno, quella falsa dell'idillio, quando invece non mi sono mai accorta che stavo riducendo la mia vita ad una monotona e consueta abitudine che annulla e rende miseranda la vita. Così, come molte mi sono annientata ed alienata dietro a molte prassi come quella di fare la spesa il venerdì, di pulire la casa il sabato e di andare in chiesa la domenica come una brava praticante, quando non vedevo, non sentivo e non ero mai aperta ad alcun seguito. "Parli di te, ma per me è peggio che ho visto spezzare la mia esistenza dalla fibromialgia, che improvvisamente un giorno mi ha colpita dopo una caduta sul lavoro e mi sono ritrovata dentro un politrauma che mi ha spezzato parecchie ossa e che mi ha indebolita quando ha creato il processo della malattia che ancora mi divora e mi immobilizza. Parli di te, ma almeno tu sei sana, mentre io ogni giorno devo prendere una serie di integratori anche per il fatto che la malattia mi ha resa ipocondriaca per ogni cosa ed immagino di avere delle strane allergie e mi viene l'ansia persino per mangiare un pollo scondito tanto che uso la zeolite per eliminare i metalli pesanti senza sapere nemmeno cosa possa veramente provocare. Le zeoliti servono a raddolcire le acque e quindi l'avrei dovuta versare nell'acqua anziché metterla come formaggio sulla minestra e meno male che non c'era un chimico se no si sarebbe fatto 2 risate in quanto serve per permutare cationi catalizzanti nel corso di reazioni chimiche." "No, io non parlo solo di me, parlo di tutte quelle donne che si nascondono dietro la loro falsa debolezza, di tutte quelle donne che non vogliono trovare soluzioni diverse da quelle in cui si trovano, anche se vivono nelle sabbie mobili che le inghiottono, che non vogliono raccontarsi mai la verità, perché la verità significa solitudine, abbandono, significa uno stato deprimente di sconfitta, uno stato di frustrazione continua. Io parlo di donne fantasma, quelle che raccontano le storie di altre donne in epoche lontane per potersi sentire le favorite di turno, per poter diventare come quell'Isabella di Cosimo I della famiglia Medici, per poter vedere l'ascesa della loro famiglia e poter avere un qualche valore, ma queste donne imbrogliano persino loro stesse, non si rendono conto che rovinano non solo la loro vita in un declino pazzesco, ma addirittura rovinano anche la vita degli altri facendoli soccombere all'amaro destino della dipendenza. Infondo siamo donne fantasma nel voler vivere il nostro amore come se fosse un atto eroico, un sacrificio ed una rinuncia inevitabile e come se fosse un orgoglio continuamente deluso che si aggira come spirito dentro un anima dormiente che è vittima di qualche maleficio. Siamo fantasmi che vagano nelle notti insonni, nelle nostre stesse disperazioni, nei nostri deliri di sempre, avere il compiacimento di qualcuno che possa renderci forti e che ci renda in grado di sopportare la prova dell'umiliazione. Siamo fantasmi ed i fantasmi non soffrono, i fantasmi passano qualunque cosa e sono indifferenti perché i fantasmi vivono solo dentro la mente, ma non potranno mai vivere dentro una pelle, dentro degli occhi, dentro delle labbra, dentro a dei seni, in quanto i fantasmi vivono solo per qualche istante di gloria e poi scompaiono così come sono arrivati, nel desiderio più bieco di diventare spettri delle alcove."
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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