All'Istituto Alberto Marvelli, al Vescovo Domenico Beneventi, a don Cristian Squadrani, a frate Gabriele Trivellin, al dottor Marco Zamparetti - PROPOSTA IN BOZZA. IL NUOVO DISAGIO MENTALE GIOVANILE FRA NATURA ISTINTIVA E NATURA RAZIONALE.- I° FINESTRA MENTALE - NATURA COME SOSTANZA - La natura è ancora oggi la sostanza di quelle cose che hanno un principio di movimento, da ciò che è "per caso" o "per fortuna" e invece da ciò che è "per arte" e "per interpretazione mentale" ossia dovuto a fattore umano? In sede giuridico morale è ancora giusto fare una distinzione fra ciò che è natura e ciò che è per convenzione umana nel nominare le varie problematiche e soprattutto nel repertare disagi mentali che allontanano l'individuo dalla normalità? Ogni cosa naturale è caratterizzata non solo da un principio immanente che la spinge alla realizzazione della propria essenza (il seme è indirizzato a divenire una pianta), ma ha in sé anche una concezione finalistica che stabilisce il senso del divenire e la meta o luogo naturale del movimento e dell'interpretazione che poi si ricrea. A livello, però, del concetto organicistico, non si tende più a privilegiare il modello diacronico aristotelico della crescita e della riproduzione, ma si tende a privilegiare oggi il modello SINCRONICO relativo al modo in cui gli organi compreso il cervello funzionano concordemente al fine di mantenerli nel loro sviluppo e in vita di una memoria che garantisca la loro conservazione nel tempo e nello spazio così come vorrebbe fare Mask che intende portare l'uomo sul pianeta Marte dove si potrebbero gestire nuove risorse per la vita. Il primo step dunque riguarda la funzione armonica e vitale che penetra il gran corpo dell'universo e dirige ogni membro secondo un ordine necessario e razionale, ordine che si manifesta anche e soprattutto in sede etica: la legge morale è per prima cosa una legge naturale e ciò lo afferma persino la Costituzione della Repubblica all'art. 29 dove si afferma che la Repubblica italiana riconosce i diritti della famiglia come società NATURALE fondata sul matrimonio che è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità famigliare. Il saggio consiste nel seguire la natura educativa e della formazione che in base agli art. 30 e 31 della Costituzione italiana è un dovere che prima di tutto presiede ai genitori a tutela massima giuridica e sociale dei membri della famiglia legittima agevolando con misure economiche ed altre provvidenze tale importantissimo compito di formazione che serve all'adempimento principale dei compiti relativi alla potestà genitoriale. Tuttavia, a tale concetto si oppone quello meccanicistico e materialistico che della natura avevano anche all'epoca di Gesù gli epicurei, gli scribi, i farisei, e poi di seguito gli atomisti. Nel procedimento ipostatico, dunque, entra in gioco l'Uno divino, che attraverso l'Intelletto e l'Anima, digrada verso la materia, intesa, quale mero NON essere, ed allora la natura rappresenta l'Anima nella sua forma inferiore perché rivolta verso il non essere stesso e quindi si rende necessario creare dei filtri, per non permettere alla mente umana degradata a materia ed oggetto, di svalutare la realtà sensibile e di ritrovarsi a vivere un continuo pessimismo cosmico leopardiano dove esiste un impero di non rapporto che trova nel non scrivere del rapporto sessuale il proprio incipit ed impiega l'uomo in una operazione logica seguendo un preciso schema dove il primo punto cruciale è dato dal godimento del proprio corpo, il 2° punto dal godimento fallico, il 3° dal godimento della parola ed il 4° ancora più cruciale il godimento subliminale. In tale contesto non è l'elaborazione della significazione, la soluzione dell'enigma della domanda "Che vuoi dal tuo corpo?" che pure mantiene la propria importante valenza, ma è piuttosto il valore delle parole che dà una diversa soddisfazione specifica al copro nel suo linguaggio e questa espressione è dialogica perché è un dire di forma autistica che rappresenta una manifestazione dell'azione della risonanza del corpo nel psicolinguaggio. Nel dire di un analizzante mentale interiore, si delineano possibili schemi che pongono le concezioni sotto l'effetto del godimento del corpo verso dei punti di presunto valore nel registro dell'Uno. Allora si propone il concetto di apertura di finestre mentali per quanto riguarda le interpretazioni di atti mancati o di verità parlanti o di un inconscio strutturato come linguaggio di un godimento che parla per dirigere il corpo o a livello primitivo-cavernicolo oppure a livello sofisticato ed istruito a dirigere i propri impulsi e a conoscere i limiti della propria libido ed in pratica a rafforzare le proprie fragilità per modo che non si traducano in debolezze e fallimenti che conducono al suicidio, al delitto o peggio all'isolamento totale che aliena persino l'esistenza. Si parla allora di natura naturata e natura naturans di origine averroistica, dove è il secondo termine a godere di maggiore considerazione per la questione della divina dignità del creato, ed in esso dell'uomo, che nonostante il peccato originale, conserva comunque la sua peculiare somiglianza con Dio per poter raggiungere una conciliazione dei 2 un uomo solo attraverso la "mens insita omnibus" che infonde vita continua nell'universo intero ed infinito. La tendenza attuale pare essere di carattere matematico-geometrica nel senso tecnico applicativo e quindi la scienza fa partire una grande macchina secondo leggi matematiche che vengono interpretate per riuscire ad avere il dominio pratico-tecnico della natura diventa superamento dell'astrattismo per poi tradursi in regolarità empirico-fattuali che fa giungere alla libertà come cosa in sé. Qui entra in gioco, dunque, la rivalutazione della spontaneità che giustifia il meccanicismo senza però cadere nel dogmatismo cieco e neppure nello scetticismo per una ripresa più aggiornata del platonismo e dello spiritualismo che superi certe artificiosità del vivere sociale che annientano lo spirito reprimendolo ad uno stato larvale che non riuscirà mai a motivarsi per uscire dalla schiavitù tossica del possesso e del potere di distinzione.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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