All'Istituto Alberto Marvelli - accettando la sfida del termine "Allegria" di Antonio Padellaro e Peter Gomez e pure di Marco Girardo e dell'onorevole Serracchiani Debora  e di Paolo Manzelli - TELECOMANDO - "Dai accendi la TV così il morale ti andrà più giù, dai sintonizzati sul canale che vuole il cash e non prevede il trash e così vedrai che la scena raccapricciante troverai di una telecamera che ha colto un'auto bianca che investiva il rapinatore extra-comunitario che non piace a te travolgendolo 4 volte per ammazzarlo chissà il perché." E dopo te lo chiedi "Dove è finita la vera giustizia che riguarda la definizione di habitus espresso da Bourdier? Dove sono finiti quell'insieme di valori umani disposizioni d'animo di ospitalità e di accoglienza, che alla fin fine dovremmo avere naturalizzato nel nostro comportamento e che invece sono rimasti solo a livello del subconscio? La cosa più dolorosa, non è solamente vedere la barbaria e l'odio di uno dei tanti episodi di razzismo che passano in Tv, ma è la colonizzazione mentale per cui molti extra-comunitari si sentono inferiori agli europei e solo questo può spiegare come mai, anche nel passato, poche migliaia di persone abbiano potuto controllare alcune centinaia di milioni di individui in Asia o in altri Paesi sottosviluppati e del perché questo tipo di colonizzazione mentale non sia stata ancora del tutto sradicata e conduca a tanta ferocia che non si riesce bene a sedare nemmeno mettendo sui social una frase topica del Presidente della Repubblica Mattarella Sergio che afferma che nessuno dovrebbe sentirsi uno straniero nella patria che lo ha accolto e facendo intendere che l'unico percorso possibile per risolvere i problemi dell'illegalità delle migrazioni e delle loro conseguenze a livello di delinquenza è solo quella dell'integrazione delle varie diversità culturali che vale anche per ottenere la maggiore sicurezza pure a livello della percezione subconscia e dell'eliminazione psicologica di quegli ostacoli economico e sociali che limitano di fatto la libertà e questa non è soltanto una legge costituzionale, ma è anche un vero e proprio atteggiamento di realizzazione ed affermazione umana, in quanto consentirebbe a ciascuno di potersi sentire un cittadino di pari dignità di fronte allo stato, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione o di opinioni personali, politiche o sociali. Eppure, moltissima gente del pubblico social sembra scagliarsi a favore dell'assassina a sangue freddo (perché è di questo che si tratta di fatto) in quanto molti non riescono più ad avere fiducia nella giustizia a livello di partecipazione attiva dei cittadini onesti e lavoratori alle politiche del Paese, in quanto vede uno sfruttamento schiavista del proprio operato, l'assegnazione di case fatiscenti ed umide che crollano e la mancata soluzione in brevi termini di allocazioni in alloggi più consoni ad una vita dignitosa ed umana e quindi quello che si percepisce caro Piantedosi è il fatto che la giustizia funzioni solo per chi se la può permettere, mentre per categorie di second'ordine questa rimane bloccata ad un nulla di fatto e quindi non basterebbero pene più aspre o aggravanti per chi effettua borseggi in metropolitana, in autobus, nei mezzi di trasporto o nei luoghi pubblici in quanto quelli che rubano, che rapinano, che corrompono, che truffano, che occupano strade o ferrovie e che creano casini alla fin fine hanno pene attenuate e quindi sono tentati di cadere ancora nei tranelli di facili percorsi di raggiungimento di sicurezze economiche e sociali e di prestigio. Ammettiamolo, siamo arrivati ad un punto limite di intollerabilità di alcuni comportamenti e non ce la facciamo davvero più ad avere misericordia o comprensione per gli esseri umani che si trovano in situazioni disagiate o disgraziate e perciò il fatto che costoro si comportino così per soddisfare alcuni fondamentali bisogni fisiologici come quello di nutrirsi o di vestirsi nelle giornate fredde o di avere un alloggio dove ripararsi dalle intemperie, ci rende indifferenti sull'importanza del valore della vita specie perché noi abbiamo acquisito ormai un andamento sociale di più articolate esigenze dell'avere diritto al rispetto sociale che consiste in primis nel riconoscimento della propria identità culturale e di genere che permetterebbe di avere più che una ragione per odiare e voler opprimere gli stranieri che nella nostra visuale vogliono usurparci la fiducia che ci siamo guadagnati e sudati con i nostri sacrifici e rinunce pagando onestamente le tasse e rimanendo integerrimi nel nostro modo di essere. Così ci sembra che stabilire delle regole della tolleranza e della buona convivenza sociale non serva a molto e che occorra invece fare un programma di educazione civica dove si possa comprendere in pieno l'intera forza motivazionale di ciascuno che deriva innanzitutto da bisogni primari, come quello di avere una occupazione dignitosa e ben remunerata anche da incentivi al lavoro; di poter avere l'opportunità di acquistare un alloggio con mutui a basso tasso di interesse (per fortuna Lagarde sembra avere compreso che questa è la giusta via da seguire per tutti i paesi europei per incentivare gli investimenti e pare che questo fatto l'abbiano pure compreso le banche fra cui nel tentativo di fusione e nell'acquisizione di quote della Commerzbank tedesca da parte dell'Unicredit  si intravede uno scorcio per un futuro più stabile a livello della diminuzione dei tassi di interesse nei finanziamenti anche se è vero che si poteva azzardare di più ed arrivare almeno ad un -0,50% di interessi in proposta!); sapere che il mancato soddisfacimento di ulteriori bisogni di avere di più a livello di valore del denaro da una sensazione di perdita e di sconfitta; conoscere e venire a contatto con esperienze di povertà e di emarginazione sociale in modo da rendersi conto che queste situazioni conducono spesso alla riduzione se non addirittura all'annullamento totale delle forze motivazionali o ad un loro cambiamento di direzione verso la delinquenza per raggiungere più facilmente ed in tempi più brevi ragguardevoli traguardi di prestigio sociale e di ricchezza che determina la mentalità del potere e che si compone di 3 elementi principali: DIREZIONE DI ASSOLUTISMO ED IMPERIALISMO NARCISISTA, INTESNITA' EROICA E MITICA, E DURATA DI SUCCESSO. Per tali motivi si dovrebbe sviluppare una corrente di pensiero culturale anche a livello social di carattere manageriale dove un propulsore fidato come quello di COSCIENZE IN RETE formato da validi psicoterapeuti si assume la responsabilità di promuovere i più giusti ed equilibrati processi motivazionali, sulla base di valide osservazioni ed esperienze che servono a costruire una coscienza etica e deontica più matura del tipo che "L'identificazione delle origini dei processi motivazionali è il frutto dell'esperienza, della più dettagliata ed attenta osservazione, degli specifici studi sulla materia e soprattutto della sensibilità manageriale che, intende con la sua opera teorica e pratica di individuazione tenere debito conto della realtà del Paese come se fosse una realtà del vissuto quotidiano aziendale, sia a livello economico, delle differenze sociali e di quelle geografiche nelle quali inevitabilmente ci si scontra durante un mandato politico. Dopo avere, dunque, correttamente individuato le ragioni che spingono a determinate efferate azioni delittuose e di scredito di alcuni soggetti, l'atto manageriale diventa un modo di responsabilizzare l'opinione pubblica per la creazione di validi processi mediatici motivazionali all'interno di una condivisione che conduca alla collaborazione fra le parti poste in essere in modo tale che venga riconosciuta l'importante funzione psicologica di consulenza tecnico-scientifica  che vuole riportare al centro la persona dandole il giusto rilievo e valore dei suoi specifici compiti che serve ad attuare meglio lòa vera giustizia: PREPARARSI, AGGIORNARSI, ORGANIZZARSI AL CONTIMNUO E MUTUO MIGLIORAMENTO PERSONALE COME FOSSE QUELLO DI UNA NAZIONE INTERA E POI DEL MONDO INTERO. GRAZIE alla collaborazione psicologica. 

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