NATURA SPECULARE. A più di 60 anni cosa accade quando ti guardi dentro ad uno specchio dopo che ti hanno fatto un intervento di angioplastica dove ti sei accorto che la vita è un soffio? Ti rendi conto che non hai sfruttato bene i tuoi processi interiori e mentali perché non li hai abbastanza stimolati, non hai mai percepito cosa fosse veramente utile al tuo percorso di vita rendendo maggiormente consapevole il dato psichico di ciò che ti circondava; ti accorgi che la tua appercezione è scarna in quanto hai troppo ridotto l'atto di volontà, specificatamente umanitario, che suscita la giusta reazione psichica che riesce ad esternare i propri sentimenti e la propria affettività. Ti ritrovi davanti alla dottoressa Baldazzi ed ai dottori Gessaroli e Giampalma che vogliono proporti come casistica in un congresso di vascolare ed emodinamica per aggiornare sul fatto che nei complessi rapporti fra la circonflessa e la coronaria dx relativa alla vascolarizzazione della parete inferiore del ventricolo sx e della porzione posteriore del setto interventricolare ci possa essere il rischio a lungo andare negli insuccessi di angioplastica di endocarditi che nei maschi è più del doppio che nelle femmine e solo nel 5% dei casi si potrebbe ottenere un circolo bilanciato, mentre nel 15% dei casi c'è la tendenza in caso di occlusione a sfruttare e vene minime del Tebesio perché sarebbero in grado di sopperire eccezionalmente alla nutrizione del cuore e questo riguarderebbe una specie di regola di ripartizione dei vasi linfatici del cuore in 3 sistemi del sottoepicardio, miocardio ed endocardio a cui si aggiungono fra l'altro i vasi linfatici del pericardio. In tali casistiche verrebbe suggerita la tecnica Rotablator o arectomia rotazionale coronarica specie se c'è anche il forte rischio che la placca da rimuovere sia di natura calcifica (in proposta dai 60 anni) partendo dal lume coronarico mediante l'utilizzo di un particolare catetere sulla cui guida è montata una fresa ovale che ruota con il movimento contemporaneo del catetere che frantuma in tanti pezzettini la placca, senza per altro creare complicazioni dei capillari a valle della lesione e così facendo la componente del vaso non verrebbe interessata e non si andrebbe a ledere le pareti elastiche dell'intima. Tale tecnica andrebbe utilizzata prevalentemente nella fortissima probabilità di insuccesso dell'angioplastica tradizionale e solo nei casi in cui non vi siano possibilità di trombi o coaguli intracoronarici. Tu non comprendi ciò che ti hanno detto, ma ti rendi conto che in effetti conducevi una vita piuttosto sedentaria e avevi una alimentazione scorretta ed inoltre ti sei stressato perché ti tenevi tutto dentro e non hai mai confessato a nessuno di avere un complesso di inferiorità con coscienza appiattita e ristretta in cui la funzione secondaria è particolarmente intensa e prolungata nel suo protrarsi all'associazione consecutiva che determina una protrazione disdicevole dell'azione talvolta praticamente assente, se non addirittura astratta della rappresentazione iniziale di inadeguatezza, di insoddisfacimento continuo che va a scapito della varietà e della ricchezza di pensiero. La tua natura particolarmente introversa e ritrosa verso una affettività espansiva e aperta ti ha portato ad avere dei complessi associativi che ti hanno isolato in una "segiunzione" che ha affastellato in te gruppi rappresentativi creando talvolta sconnessioni dalla realtà. Esteriormente in tale stato ti senti disarmonico ed i tuoi complessi ti girano attorno influenzando anche chi ti incontra e provocando senso di repulsione quando si tenta una compenetrazione più profonda dalla quale evidentemente rifuggi senza permettere ad alcuno di bilanciarti e correggerti in sensi diversamente orientati. A più di 60 anni cosa vuoi raccontare di te per dare valore a quell'immagine riflessa nello specchio? Chi pensi la gente dica che tu sia? Pensi che tutti alla fin fine dicano che tu sia solo una professione e non che tu abbia determinato in alcun modo la cultura di una professione, pensano che l'idea preponderante che si possano fare sia di un uomo impacciato e alla fin fine insicuro, che non ha mai rischiato nulla e che era ossessionato dall'idea distorta di fallire a livello sessuale e della libido e così ti rendevi fallimentare e sconfitto prima del tempo. Il punto di vista tuo, lo sai or ora, e la tua intera mentalità è divenuta insensata e talvolta paranoica, ma tu non ti sei mai effettivamente impegnato o preso la fatica e la responsabilità di fatto di istruirti a determinati procedimenti terapeutici in quei punti dove si potevano collegare determinati processi rappresentativi come quelli del cane che non vuoi che si avvicini al tuo cibo in quanto ritieni ciò particolarmente anti-igienico, ma il cane seppure nella sua fedeltà rappresenta nell'abbaiare incessantemente il desiderio inconscio di poter possedere ed essere posseduto che però a te appare come una invadenza sconvolgentemente intima e disturbatrice. Dal fatto che poi preferisci il gatto sornione e pantofolaio che rimane assorto e immobile si deduce che tu non sai far altro che subire persino a livello masochistico e che poi scalzi l'altro IO libidinoso e voglioso riducendolo solo ad un oggetto di qualche sporadico freddo complimento. Dicendo che hanno fatto apposta a versare la boccetta del Covid per cercare di ridurre la popolazione anziana è evidente che esprimi una personalità fortemente inibita, assorbita dai tuoi stessi complessi e tendente all'unilateralità che prevede una scarsa partecipazione alla vita esteriore dato che riveli tu stesso che preferisci isolarti. In compenso i processi interiori sono tanto più attivi, giacché, di quando in quando vengono a contatto improvvisamente come in quel messaggio che scrivesti ad una cara amica che per te era molto di più e che ritenevi d'amare al punto da usare il termine "trattare" come se fosse proprio lei con la pietas del suo amore a poter trattare le tue macchie, ad estinguere per sempre quel fuoco che cova sotto la brace e a fare in modo che divampi incondizionatamente e che finalmente sia acceso e vinca la tua ritrosia. Se solo così fosse, se davvero fosse così tutti i complessi verrebbero a galla dando vita ad una generale unità ed omogeneità dei contenuti psichici, ma invece tu li scarti a priori, anzi li seppellisci e li opprimi senza alcuna pietà fino a farti male, fino a farti sanguinare dentro che nemmeno te ne accorgi e se lo sai fingi di nulla e ti racconti corbellerie da ragazzino. Chi pensi possa dire di te una eventuale innamorata? Pensi che sia possibile sostenerti se tu laa intralci e non ti fai mai trovare pronto ed attento? infondo non ti sei mai preso cura di nessuno, infondo non hai mai deciso per alcuno se non per te stesso e non hai mai molto cambiato le tue abitudini, ma ora per sopravvivere ti accorgi che è la vita stessa e la tua povera condizione che esige il cambiamento e questo ti sconcerta particolarmente e ti rende ancor più vulnerabile. Che uomo vorresti vedere di fronte allo specchio e quale natura dovrebbe avere? Senti di avere il tempo contato per rispondere, ma senti che l'unico modo di farlo sia conoscere come puoi amare tu, proprio tu con il tuo essere e lo sai, lo sai e lo sai come fare è solo gettarti nel vuoto anche se questo ti spaventa, è gettarti a capofitto senza riserve e solo così troverai l'uomo che cerchi: Gesù in te. 

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