SILLOGISMO DELL'ANIMA. Una suora clarissa voleva presentare uno schema di forma e di figure che riguardasse la giurisprudenza per poter aggiornare la rappresentazione trascendentale che per lei poteva essere intermedia fra sensibilità ed intelletto e che così, poteva rendere possibile l'applicazione delle categorie dei fenomeni, cioè l'elaborazione dell'esperienza sensibile alla luce di concetti puri dell'intelletto. I vari schemi trascendentali stilati fino a quel momento, non la soddisfacevano per niente perché si suddividevano in 4 gruppi di categorie, come la SOSTANZA, che è la permanenza del reale nel tempo; come la REGOLA a priori dell'IMMAGINAZIONE e come il TEMPO che può definire il modo di essere di una categoria e che potrebbe operare come sintesi del fenomeno e del concetto. Il più importante schema che avrebbe voluto proporre era quello corporeo della consapevolezza delle posture e dei movimenti. Questo schema posturale intende esprimere delle vere e proprie rappresentazioni unitarie ed immediate che ciascuno di noi possiede nel proprio corpo e delle sue funzioni, indipendentemente dagli stimoli che provengono dall'ambiente esterno ed al di là delle sensazioni cinestetiche e visive riferibiki soltanto a singole parti e funzioni e questo caro Abodi potrebbe andare bene per gli atleti paralimpici che gareggiano a Parigi. Infatti, qualora lo schema corporeo venga alterato, ne conseguono errori di valutazione arbitrale specie nella valutazione dei rapporti spaziali, possibili allucinazioni derivate da vertigini e caratterizzate dalla percezione del proprio corpo come estraneo, o pià generalmente false percezioni relativamente a determinate pari o funzioni che si delineano in sensazioni amplificate per legame con l'immagine o schema corporeo elaborato prima di perdite di usi del proprio corpo. Dunque a tale livello si stabilisce un nuovo punteggio che tiene conto delle menomazioni e valuta le effettive capacità atletiche. Questa per ora è la proposta.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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