VACANZA CEREBRALE. In vacanza si pensa che il cervello si possa riposare e che per un attimo non pensi ai problemi, quando invece arriva sempre qualcuno che ti pone importanti interrogativi che riguardano principalmente la salute mettendoti di fronte alla tua responsabilità. Una signora dopo un incidente ha dovuto mettere una valvola endocranica che scarica il liquor e ci si domandava cari Pedrazzini, Zangrillo e Scotton quale fosse la possibilità di erniazione o quella di ictus ischemici specie dopo gravi traumi cerebrali. Ci sono dei precisi criteri di classificazione indipendentemente dalle condizioni in cui si ritrova il soggetto anche se naturalmente ci sono maggiori rischi che eventi di ictus ischemici o di erniazioni si possano presentare. L'età in cui si ipotizza che avvengano maggiormente questi fenomeni ed anche quella proposta per attuare un progetto neurologico è di 60 anni e la pressione arteriosa media prevista per attuare il progetto è superiore ai 140 fino ai 90 mmHg con un massimo di aumento di 5 mmHg già qui ci possono essere rischi di minor strokes, con esiti nulli o comunque non gravemente invalidanti la durata dei disturbi che potrebbe provocare di deficit nel linguaggio, deficit motori è superiore di poco ai 10 min.. Ma esistono anche sottotipi di ictus che vanno in rapporto al meccanismo eziopatogenico dove si propongono delle tabelle di possibilità di acute stroke. I principali meccanismi patogenici dell'ictus ischemico sono rappresentati da embolismi, dall'aterosclerosi e dalla patologia dei piccoli vasi. Studi angiografici recenti hanno dimostrato come l'embolismo da una arteria prossimale o dal cuore rappresenta la causa di circa il 70-80% degli infarti cerebrali ed inoltre chi ha forme diabetiche debba presentare un punteggio più alto per elevato rischio nell'8% dei casi. Fare una media di perfusione cerebrale fra pressione arteriosa e pressione intracranica significa dover trovare un modello adeguato di calcolo che si potrebbe basare su una visione bicompartimentale unidirezionale per cui si potrebbe fare 140/90 = 1,50 di differenziale su 5-10 mmHg e quindi di spazio in più per impiantare eventuale valvola endocranica e ciò significa che se lo strato della teca è di circa 2 mm e la barriera ematoencefalica è di altri 5 mm per un totale di 7 mm ipoteticamente l'impianto dovrebbe essere fatto a 8,50 mm di profondità per avere lo spazio sufficiente di decompressione e per fare in modo che nella zona "morta" non vi siano danni o pericoli. Quindi poichè la formula di Medicina Nucleare è di 9,2 x 10 alla 3 allora facciamo 8,5 x 10 alla 3 e quindi si devono sondare 8.500 colpi di cui il 70% potrebbero presentare criticità a livello di "ombre" che poi vengono interpretate a rischio e che significano uso di farmaci come le catacolamine e questa è la proposta. Per quanto riguarda il resto resto sempre a disposizione della buona cultura, della giusta informazione come sa benissimo frate Gabriele Trivellin che per le mense dei poveri si beccherà il famoso 5 x 1000 di questo studio cerebrale. GRAZIE a chi collabora per la ricerca e mi sta vicino nella preghiera. CIAO. 

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