AMOREVOLE SMARRIMENTO. Dopo avere riflettuto don Cristian decise di passare alla 2° fase del ritiro spirituale che si basava sulla gratitudine e più precisamente sul fatto che ciascuno a turno ringraziava Dio per qualche benevolenza che aveva ricevuto rendendola nota agli altri e pure a se stesso. Questa idea gliel'aveva data una neuropsichiatra per la questione del pay-it-foward in cui qualcuno paga a tuo favore qualcosa e tu lo scopri sol(Infatti o quando arriva il tuo turno di pagare e tutti dovevano dire la sensazione che provavano. Fra questi c'era l'editore Alessandro Ramberti che portò in luce la sua esperienza: "Quando nasce fra le mie mani un romanzo, o un bel libro di poesie, io mi sento grato a Dio se posso realizzare attraverso quello scritto, sia il mio sogno di sempre che quello di chi ha scritto l'elaborato. Una mia amica neuroscienziata, mi ha suggerito che quando si attiva il senso di gratitudine, si attivano anche almeno 3 reti di neuroni che stimolano il cervello. La prima rete è costituita da un neurotrasmettitore come la serotonina che coinvolge una regione del cervello che si chiama corteccia cingolata anteriore. La serotonina è come una specie di coltellino svizzero della biochimica, ma il suo compito principale è quello di promuovere l'appagamento e soprattutto la stabilità dell'umore. Infatti le persone che soffrono di depressione hanno spesso problemi di regolazione della serotonina. La corteccia cingolata anteriore, rilascia serotonina quando ci si sente particolarmente gratificati. E' interessante notare che è anche coinvolta nel processo decisionale, aiutando a valutare, o addirittura a prevedere, i risultati di una determinata azione. La 2° regione coinvolge un altro neurotrasmettitore come la dopamina che è l'archetipo della sostanza chimica del benessere, direttamente coinvolta nelle sensazioni di piacere e ricompensa. Quando si prova gratitudine, alcune aree vicine al tronco encefalico emettono un piccolo ma potente zampillo di questa piacevole sostanza chimica. E' uno dei motivi per cui si prova particolare piacere quando si è grati. Quindi, la gratitudine ci pone in presenza di un bellissimo effetto boomerang, per cui non concentrandosi su noi stessi per ottenere la felicità, ma concentrandoci su quella altrui, si ottiene comunque una grande soddisfazione. In particolare, poi, e molti non lo sanno c'è un ultima regione coinvolta nella mediazione della gratitudine che è il solco interparietale (un'area appena sopra le orecchie) e il giro frontale inferiore (un area al fianco delle orecchie) che servono ad ascoltare meglio l'aritmetica mentale. Queste regioni sono implicate nella quantificazione del nostro mondo quotidiano, calcolando cose importanti come quanto troppo e quanto poco per avere il senso della giusta e più corretta misura. Queste cose vengono dunque usate come uno strumento di bilancio, per tenere sotto controllo quello che dobbiamo agli altri e forse, anche se sembra brutto, quello che gli altri debbono a noi come nel Padre nostro quel "rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori..." Ciò è in parte dovuto a come la gratitudine viene misurata e cioè se in maniera generosa ed inaspettata, come una soddisfazione morale, mentre il cervello sotto questo influsso procede ad un brain imaging che fa guardare al di là di noi stessi, dalla creazione di relazioni positive e proficue, alla resistenza allo stress, ai benefici che si leggono quasi come un manuale di istruzioni per coltivare la vera leadership che porta al vero prestigio che voleva per noi Gesù: AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO E POI ASCOLTALO CON GRATITUDINE PER L'AMORE CHE VALE DAL NOI FINO AL TU. 

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