CIRCO PSICOLOGICO. Silvia era un processo computerizzato costruito per mettere a punto delle caselle dove il cervello elettronico attiva degli allert che simulano aree cerebrali che si attivano quando viene recepita una narrazione. In primo luogo in questo tipo di costruzione le reti attenzionali non sono le uniche regioni stimolate, infatti, sono coinvolte nel processo anche le aree linguistiche che subiscono un'impennata dell'attività elettrica. Lo stesso vale per le aree motorie vengono investite da questo processo chiamato mimetismo di trasporto narrativo. Il problema più consistente del sistema narrativo è poter raggiungere l'apprendimento nel principio di elaborazione dei dati ed informazioni, così Silvia conteneva dento di sé un vero e proprio circo psicologico. Si parte da un funambolo che deve stare in equilibrio su un filo ad una altezza di ben 10 mt da terra e deve riuscire a raggiungere l'altro capo del filo senza cadere mai a terra, questo filo si chiama MEMORIA o meglio RITENZIONE MNEMONICA che nell'età evolutiva ha un ruolo predominante, ma nel nostro cervello esistono differenti tipi di memorie la maggior parte dei quali opera in modo semi-indipendente. Il primo filo conduttore che bisogna seguire è la MEMORIA SEMANTICA cioè quella che riguarda fatti e concetti e per questo bisogna preparare delle schede di sceneggiatura tipo - MATRIMONIO - vestiti della sposa e dello sposo - fiori- testimoni - location della cerimonia e del ricevimento - foto - menu - bomboniere - anelli - musica - RICORDI - segue la MEMORIA EPISODICA di eventi nello spazio e nel tempo che sono contenuti in un album dei ricordi. Il funambolo cerca nel filo dei ricordi l'evento MATRIMONIO per estrapolare le funzioni cognitive per poter far rimanere in equilibrio la LATERALIZZAZIONE FUNZIONALE e cioè da una parte la capacità di creare e comprendere il linguaggio del MATRIMONIO che si trova nell'emisfero sinistro del cervello e la capacità di comprendere il contenuto EMOTIVO del matrimonio che si trova nell'emisfero destro del cervello. Ora c'è dall'altra parte del filo ad attendere il funambolo una signorina ben addestrata che fa l'INTERPRETE ed ha la funzione di aggregazione e di combinazione di piccoli pezzi di fatti e grandi pezzi di scansioni temporali al fine di produrre la giusta sceneggiatura che rimanga nella memoria scolpita per sempre. La signorina interprete però fa fatica a elaborare le nozioni e le informazioni per poterle decifrare in modo da comprendere sia il significato del testo che il significante cioè la morale della favola o meglio il contenuto nascosto, ma profondo della storia in quanto la signorina interprete prima deve poter avere a disposizione l'ombrellino della coscienza del cervello per poter selezionare nella storia quelle parti che lo riguardano per poter individuare fra esse suggerimenti, indicazioni e modelli su cui basarsi per prendere decisioni, per fare giuste scelte e quindi per agire. Questo riguarda caro don Cristian Squadrani e caro don Francesco Argese il brano di vangelo di oggi di chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me, del fatto che Gesù non è venuto a portare la pace, ma il contrasto e che attraverso il contrasto possiamo capire meglio cosa sia più giusto per noi. Infatti, molto spesso si sente dire "Io non farò mai l'errore che ha fatto mia madre o mia suocera che ...." oppure si sente dire "Non va bene che eccetera, eccetera..." Invece ciò che hanno vissuto i nostri genitori lo dovrebbe sapere Alessandro Ramberti appartiene ad un passato remoto e perciò molto spesso in esso non si ritrovano cose che possano andare bene per una coppia moderna, per una famiglia dei nostri giorni dove esiste ormai il computer, i cellulari e faceboock ed altri mezzi di comunicazione moderni che allora manco esistevano. In poche parole noi dobbiamo lasciare il vecchio regime genitoriale che era più che altro patriarcale ed incentrato su un capofamiglia, per progredire verso un nuovo governo famigliare dove nella coppia si è paritari e dove le decisioni possono essere prese sia da uno che dall'altro coniuge dopo che costoro hanno preso accordi sulla conduzione famigliare e quindi oggi non ci sarà più la domanda vecchia "Chi è il capofamiglia??" perché il vero capofamiglia è l'intelligenza, il cervello che ognuno deve usare per mandare avanti la baracca al meglio che se no si rischia di annegare. 

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