SFIGURANTI OSSESSIONI. Un uomo che si rimpicciolisce per riuscire a penetrare nel mistero della vagina femminile e rimanervi per sempre, come un bambino che sa essere di nuovo unito al seno di una raffigurazione materna, un uomo con mosaicismo di Dawn che violenta una donna inerme in coma per la sua ossessione di vivere l'amore in tutte le sue espressioni affettive, compresa quella sessuale, uno psichiatra che lascia comunque aperta la porta della sua abitazione, dove risiede il suo bene più prezioso, quello della verginità di sua figlia e del fatto che possa fare conoscere il suo corpo ed il suo intero essere a qualcuno che rompe la sua illibatezza: OSSESSIONI. Infondo è vero, la solitudine o il senso di frustrazione, di inferiorità ed infimità che dà la solitudine è una piaga sociale che molti tentano di guarire con false aspettative: quelle di una torera che prende il toro della passione e della gelosia per le corna, quelle di uno scrittore di guide di viaggi che vuole cercare di stabilizzarsi concretizzando il suo sogno di un ideale d'amore, quella di alcune infermiere che devono accudire i pazienti mettendo da parte le problematiche delle loro vite, quelle di un carcere psichiatrico, dove i pazienti sono considerati internati e non persone con sentimenti e quelle del pubblico che deve cogliere fra questi personaggi i nessi inerenti la propria vita che si intrecciano come i fili di un abile ricamo di iniziali delle prime lettere dell'alfabeto A B mentre tutte le altre lettere divengono solo una conseguenza delle prime, quelle della C di CURA, quelle della D di DIGNITA', quelle della E di EMOZIONI, quelle della F di FORTEZZA, quelle della G di GRATITUDINE, quelle della I di INDIPENDENZA, quelle della H di ospedale, quelle della L di LAVORO, quelle della M di maternità, quelle della N di NOIA, quelle della O di OPEROSITA', quelle della P di PARTECIPAZIONE, quelle della Q di QUALITA' e quelle della R di RESILIENZA, quelle cella S di STIMA, quelle della T di TENEREZZA del Dawn, quelle della U di UDIRE ascoltare, quelle della V di VOLONTA' e quelle della Z di ZELO. E' l'Artista che sa cogliere la donna in un momento in cui serve intensa concentrazione per un lavoro complesso che riguarda prima di tutto lo sforzo di immaginare abilità ed intelligenza nel pubblico di saper vedere nella sua opera come uno sprone per vivere in pieno la propria identità senza cadere nell'amore infelice dello scrittore di guide turistiche, o in quello ideale e persino eroico del novello Romeo che si suicida per stare vicino alla sua Giulietta. Nel poema si vede tutta la povertà, la discriminazione sociale, l'ansia, l'umiliazione sessuale, la rivalità che mai si risolve, i rimpianti, la vergogna della pulsione libidica che pare fuori luogo, sconcia, sconcertante e dissacrante di una violazione scabrosa dell'inerme che esprime comunque isolamento e nostalgia di pozioni magiche o di entusiasmi di approcci e di corteggiamenti. Le chiacchiere di fronte ai pazienti che tendono ad essere ottimiste e frivole riguardo l'entità del dolore e della pressione che spinge a continuare a sorridere per non scioccare il prossimo, non fornire armi ai nemici e non infiacchire chi è già infondo molto vulnerabile. La cultura può davvero correggere questi squilibri? Lo scrittore delle guide turistiche forse doveva proporre un catalogo delle lacrime dell'umanità, dando legittimità alla disperazione e restituendoci le nostre miserie con quella D di DIGNITA', private di molti particolari imprecisi ed insignificanti. Un film caro Andrea Guerra così come un opera musicale, dovrebbe essere un ascia per rompere il mare congelato che si trova dentro di noi, dovrebbe essere una liberazione dal torpore ed un modo al contempo di fornire una catarsi in ambiti per cui per troppo tempo siamo stati coraggiosi. Il pessimismo cosmico leopardiano, infondo non è altro che un correttivo al sentimentalismo prevalente che ci dà la consapevolezza che siamo tutti creature IMPERFETTE, incapaci di provare una felicità del per sempre, afflitte da desideri sessuali inquietanti, ossessionate dalla nostra debole condizione, esposte ad incidenti di percorso e spaventati ed impauriti del fatto che gli altri ne vengano a conoscenza e che questi possano emergere e renderci degli invisibili. La roccia che appare così robusta poi si dissolve e viene ridotta in sabbia e fango e ciò porta a ridimensionarci e a capire che lo sconforto, la sconfitta, la delusione sono componenti principali dell'essere umani. Che l'opera perciò non sia mai gelida, grigia, severa e cupa, ma che sia un opera di selva frescura che nel pensier riesce a superare la paura.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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