IL NIDO VERDE. La maestra Albertina, voleva impostare dei nuovi programmi scolastici fra cui per la scuola materna in base ad un'analisi che si fonda sulle 3 forme elementari; quella dei sentimenti, principio ed origine anche religiosa; quella dell'arte fondamento della tecnica e del lavoro; e quella della mente, base della conoscenza e del sapere voleva ricavare principi del metodo intuitivo ed oggettivo poiché essi si basano su concetti di atti immediati attraverso i quali i bambini colgono le caratteristiche degli oggetti o delle immagini. Tali caratteri essenziali della realtà (il numero, la forma e la parola) sono la base ulteriore di un ulteriore approfondimento concettuale ed è quindi da lorda o che si ricava la materia per il corso elementare. Dallo studio del numero derivano il calcolo e l'aritmetica; da quello della forma la geometria, il disegno, la scrittura ed i lavori manuali;  da quello della parola, derivano lingua e musica. I° METODO coloriamo le lettere e formiamo alcune parole di uso comune come nel gioco dello scarabeo - Le lettere vengono messe in evidenza con i colori delle matite che vengono scelti dai bambini al nido a partire dai 3 anni però quando si sceglie si scelgono massimo 2 colori, 1 per le vocali ed uno per le consonanti per non generare confusione. Nella formazione di parole, inizialmente si spezzano per riuscire a pronunciarle meglio e per fare in modo che il bambino acquisisca il "a capo" che avviene durante la scrittura e quindi ad esempio la parola ALBERO si scriverà e pronuncerà AL-BE-RO in modo anche già da fare acquisire al bambino il numero di coppia e quindi essendoci 3 coppie vuol dire che la parola ALBERO è formata da 6 lettere e così il bambino impara già un prototipo di tabellina e di matematica. Invece, se i numeri sono dispari e non pari nelle lettere che formano la parola, allora dobbiamo distanziarli in modo di dare lo spazio al cervello di acquisire questa informazione che risuona diversamente e quindi ad esempio la parola BAMBOLA la scriviamo come BAM  -BO-LA dove appare evidente che vi siano 3 lettere dispari prima delle coppie e quindi essendoci 2 coppie di 4 lettere se sommate alle altre 3 lettere = 7 lettere totali. In questo modo la matematica appare meno difficile e più agevole. Adesso costruiamo una piccola frase del tipo La bam  -bo-la è sul ta-vo-lo. come vedete se si hanno numeri dispari l'inizio è dispari, se si hanno numeri pari l'inizio è pari. Prendiamo adesso l'inizio delle parole distanziate dai trattini e quindi bam e ta che formano 5 lettere ma fanno parte di 2 parole diverse, e quindi non si potrebbero sommare fra di loro, mentre a livello algebrico nei numeri di coppia poichè sono pari fra di loro in un sistema binario potrebbero essere sommati e quindi abbiamo bo-la e vo-lo per un totale di 8 elementi da cui si sottraggono i 5 elementi di cui sopra = 3 elementi dispari della parola BAM se invece togliamo semplicemente la M di BAM abbiamo tutti numeri pari e quindi in totale 10 elementi di cui l'11 cade sulla M che è esattamente l'11 lettera dell'alfabeto e vale come PROVA DEL 9 della funzione binaria di coppie. adesso diamo un valore alle lettere suddette e facciamo che la B2- A1-M11-B2-O13-L10-A1 il totale del valore di assegnazione in base all'ordine naturale delle lettere = 40/10 del log = 4 del valore di coppia delle lettere BO-LA e quindi PROVA DEL 9 se poi 40 lo dividiamo per 14 del valore di BAM = rimangono 2 lettere,85 cioè quasi 3 e questo significa che c'è un debordamento nella lettura e perciò per facilitarla a livello dei DSA bisogna suddividere la parola BAMBOLA in BA-M-BO-LA e così suona meglio a livello di dizione cioè ci si sofferma 1 millisecondo sulla M spuria dei valori di coppia. La maestrina si rendeva perfettamente conto che poteva essere inizialmente difficile acquisire il nuovo metodo per imparare a costruire le parole, ma si trattava di aiutare alcuni soggetti che hanno difficoltà di dizione e che si inceppano su alcune lettere come la M che talvolta scrivendo la confondono con la N per cui si fa l'esempio di MONELLA che si dovrebbe scrivere per il "da capo" giusto MO-NEL-LA ma che per aiutare i DSA per una questione di dissonanza che li investe scriveremo e pronunceremo come MO-N-ELLA dove si mette in evidenza e si risalta in un certo senso la N. Altro esempio con la parola ANTENNA che noi sempre suddividiamo in AN-T-ENNA soffermandoci un poco sulla T che in un certo senso serve a darci la spinta per pronunciare i resto della parola. Facciamo un altro esempio con Alessandro Ramberti usandolo da cavia per i nostri esercizi di cui sopra la maestrina aveva dimostrato con il calcolo che possano essere funzionali anche a livello di "spettro di apprendimento fluido di lettura e scrittura" ed ora scriviamo il nome ALESSANDRO come si dovrebbe scrivere normotipicamente e quindi A-LES-SAN-DRO e si vede già che stiamo creando una TRIADE, ma che la prima lettera è spuria e perciò ci potrebbe essere una dissonanza e perciò cambiamo in ALES-SAN-DRO per cui possiamo spezzare ancora in AL-ES-SA-N-D-RO e qui viene il bello perché si creano 4 coppie + 2 lettere spurie su cui si deve incedere per riuscire a pronunciare il nome e trovare così il giusto ritmo di lettura e di scrittura che serve anche a comprendere meglio ciò che stiamo leggendo e scrivendo e così acquisire già mentre leggiamo o scriviamo meglio le nozioni. In particolare poi acquisiamo già con queste nuove dizioni anche il ritmo dell'aritmetica che serve ad aiutarci a fare meglio i calcoli e ad imparare anche queste nozioni. La maestrina voleva portare il suo nuovo metodo anche nelle recite dei teatri e nelle scuole per attori. 

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