COLPO LIBERO. Quando il colpo di morte arriverà, le mani gelide e lo sguardo riverso, la pelle fra la tela di ragno ed il tessuto di un critico, amaro destino, io diverrò come aria di tempesta fra le idee, come una continua ispirazione fra le avventurose spighe dei campi; diverrò come un moto obliquo e mai rettilineo uniforme; diverrò un'immagine secca oltre i baluardi del puritanesimo, un destriero che supera le nevrastenie e gli isolamenti, e saprò prendere le ali, saprò avere la voce del vento e quella dello Spirito, saprò stare accanto a Dio che crea e che sospinge lo Spirito, saprò restare accanto a Dio che estasi di luce e di verità sospinge l'anima e poi finalmente sarò LIBERA, LIBERA, LIBERA di essere per sempre nell'ovunque, per sempre ETERNA POESIA.  In onore di Emily Dickinson e di tutte le donne LIBERE!! 

VISSUTO - Me ne sto dentro la stanza delle lacrime fra crisi che si intrecciano al crine e al languido sguardo. Nello specchio solo la figura bianca e molle ormai perduta. Me ne sto fra i deliri ed i possenti turbamenti di ore spezzate sulle membra. Fra gli spettri cerebrali, non distinguo il cadaverico pensiero da quello di un corpo che s'avvinghia per srotolare l'amore vivente. Vedo solo il mio essere che foglia al sospiro del calore se ne va chissà dove, vedo solo un proselito pianto e niente più. Me ne sto dentro quel baratro fra la porta del livore e quella del sentimento di Grazia. Non più me, non più me, ma solo le mie braccia che si allungano, che si arricciano come tentacoli a dominar l'anima. Non più me, non più me, che nasconde il desio, non più me, ma noi in questo grido d'amor vestito di srotolata gloria. 

ASSOLUTO - Virando, viaggiando nella zattera dispersa fra i naufragi dell'anima. Virando, camminando fra le pliche dell'anima sopita, non son che il vascello annegato negli abissi, non son che l'imbarcazione che in mareggiata si scontra fra gli scogli dei conflitti. Viaggiando, fra i flutti ho incontrato l'amor del Dio vivente, l'amor dello Spirito clemente e lo pregavo di liberarmi dalla massa rigida, lo imploravo di liberarmi dalla massa morta, e lui mi ascoltò per il sacrificio della solitudo dov'io pallida sorgo dalla bara e divengo la crisalide in volo. 

SOSPIRIO - Serbavo un monito nel vello, fra i laceranti gridi del ventre deserto, serbavo. Il virgulto che non vidi, mi tese le mani piccole, mi pose gli occhi addosso ed io non resistetti, io cedetti, io caddi ai suoi piedi. IO cedetti, io caddi fra le sue braccia. Lo so forse non ero degna, ma sognai ugualmente l'amore, lo so forse non avevo valore, ma rimasi fra le sue braccia, sospirio divino fra i tumulti del mio cuore. 

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