IL LEGATO PONTIFICIO. A quel punto suor Simonetta si rese conto che bisogna fidarsi di alcuni saggi medici e dottori che non hanno studiato un freddo latino scolastico così come regole a sé stanti, ma hanno studiato invece quando e come applicare quelle nozioni e quelle regole che avevano appreso. Infatti l'ORL si chiamava Pennebaker, un ricercatore che amava molto le parole ed era anche un comportamentista riconosciuto a livello internazionale, e lui ci ha suggerito di scrivere esperienze che ci infastidiscono in modo particolare e con una particolare periodicità (tutti i giorni): Il lavoro di Pennebaker era stato originariamente concepito per persone che avevano subito dei traumi, ma in seguito si è scoperto che è in grado di aiutare anche persone con molti tipi di esperienze emotive difficili, compresi coloro di cui si occupa Sara Bonaccini e cioè i dipendenti di ditte che hanno un profondo bisogno di ridurre la conflittualità che riguarda un serio PROTOCOLLO che prevede di spostare il punto di vista trovando le differenze di prospettive incentrate sul sé e quelle che vi si distanziano. Una delle esperienze più comuni dopo un contrasto o una lite per suor Simonetta caro don Gabriele Faraghini era la cosiddetta fase di ruminazione che serviva a reimmaginare il conflitto che poteva avere un signore con DSA che frequentava la chiesa e che stamani, aveva paura di spalancare una porta senza prima aver chiesto il permesso ad una perpetua. A quel ragazzo si poteva dire che la penna è molto più potente di un conflitto con qualsiasi persona che possa bloccare la sua evoluzione di apprendimento e di sistemazione di DSA che fra l'altro ha (o per lo meno dice di avere) anche quella perpetua che gli avrebbe impedito di spalancare la porta per la scusa del rumore quando la topica vera è "Le persone debbono fare ciò che ritengono più giusto" e quindi se per la nostra avversaria era giusto lasciare chiuso un battente della porta per il rumore, per noi poteva essere giusto aprirla per avere più ricambio d'aria. Ma nello scrivere ci sono delle regole da seguire ed una di queste regole è quella di scrivere continuamente in un flusso di coscienza senza preoccuparsi dell'ortografia, della grammatica, della punteggiatura o di qualsiasi altro ostacolo perché le parole in libertà sono le migliori e l'editore Alessandro Ramberti lo sa perché lui osserva una strategia tattica di NON fare parte di caratteristiche offensive per schiacciare un avversaria, e nemmeno di rappresentare uno sforzo per convincere chissà quale giuria immaginaria che "NOI" si possa avere ragione, ma di essere un osservatore 3° che semplicemente descrive le cose da un punto di vista distaccato e questo discorso si chiama meta-analisi che servono ad evitare comportamenti perniciosi che si chiamano MOTIVAZIONI SOCIALI che affliggono ed Alessandro Ramberti lo sa l'editoria tutta in quanto creano pericolose affiliazioni per la distinzione lessicale (Per favore Alessandro Ramberti segnati il protocollo!) fra ME, NOI, LORO e GLI ALTRI per cui serve l'insegnante di inglese per il termine in-group cioè gruppo di appartenenza mentre l'out-group non è un gruppo ritenuto sicuro ma l'editore fa parte di questo gruppo e NON ha una agenda sociale perché conosce 3 importantissimi concetti che sono stati connotati a livello psicologico: STEREOTIPO, PREGIUDIZIO, e BIAS = DISTORSIONI COGNITIVE (importantissimo caro Alessandro Ramberti perché "NOI" editori seri NON le vogliamo avere tali distorsioni e ci battiamo fermamente per fare in modo che vengano eliminate dal lessico e dalla sintassi!!!!). C'è un BIAS esplicito che riguarda una minaccia percepita e poi c'è un BIAS implicito che riguarda la consapevolezza ed infine per Zamparetti Marco c'è un BIAS INCONSCIO che riguarda purtroppo una ASSOCIAZIONE AUTOMATICA DA PARTE DEL CERVELLO DI STEREOTIPI O ATTEGGIAMENTI SU GRUPPI O PERSONE SENZA CONSAPEVOLEZZA e questo BIAS è davvero molto imbarazzante perché contrasta con i sistemi di valori cristiani veri ed io sul cellulare di Alessandro Ramberti ho espresso il MIO BIAS per Martin Scorzese per quanto riguarda essere aperti ad affrontare i propri lati oscuri, le ipocrisie, le falsità per riuscire a guardare allo specchio nei NOSTRI occhi la miseria che abbiamo dentro lasciando comunque spazio al mistero dell'amore per poter sopravvivere GALLEGGIANDO perché alla pagina 255 del libro "Il cervello al lavoro" di John Medina si dice che i BIAS stanno in agguato appena sotto la consapevolezza, NUOTANDO nell'oceano psicologico ed è per questo che ho scritto ad Alessandro che "NOI" editori riusciamo al massimo a GALLEGGIARE non a nuotare nell'amore per il prossimo che a nuotare non ci riesce nessuno se non un bravissimo psicologo e perciò per non morire dentro e soprattutto non annegare l'anima NOSTRA meglio fidarsi qualche volta della corrente psichica INCONSCIA ed INTUITIVA che dove arriva lo immagina solo un grande regist: al cuore di Dio.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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