In risposta ad Enzo Maggioni e frate Gabriele Trivellin - LA DIFFERENZIAZIONE DEL VALORE - Non sono degna di portare le stigmate di Gesù, ma vorrei fare la differenza nella mia esistenza, fra la filosofia della natura e quella del valore, perché confondendole, a mio avviso, può scaturire del male sia per se stessi che per gli altri. Ciò che spesso noi giudichiamo buono, ciò che vorremmo raggiungere talvolta non ha alcun rapporto con ciò che è realmente perché persino Cristo nel vangelo di Marco Zamparetti rivolgendosi al giovane ricco dopo che lo aveva appellato come maestro buono gli risponde "Perché mi chiami buono? NESSUNO è buono se non Dio solo" e dice questo perché la parola BUONO per le persone significa in genere vantaggioso e utile per come la vediamo noi, di qualità e profondo per come la vede Cristo. Infatti, una psichiatra aveva incontrato un Tizio che voleva contrattare il prezzo per delle zanzariere nuove che aveva deciso di montare a casa sua, asserendo che siccome c'era una finestra più piccola di dimensioni, non fosse giusto che gliela facessero pagare uguale alle altre di dimensioni più grandi e che se faceva in tale modo il gestore di una ferramenta che si occupava del lavoro, si sarebbe dimostrato disonesto. La psichiatra però invece preferiva usare il metodo suggerito al giovane ricco da Gesù e cioè, dopo aver verificato il lavoro se Tizio lo considerava di suo gradimento e qualitativamente di VALORE allora lo pagava il prezzo pattuito senza fare tante polemiche perché il VALORE QIUALITATIVO merita di essere considerato e di dare risalto all'attenzione e dedizione posta nell'esecuzione se no perché mai darebbero 110 con lode, non ci sarebbe bisogno della lode se il lavoro lo si considera solo un atto dovuto, ma invece TUTTI, ma proprio TUTTI, TUTTI vogliono quel riconoscimento che significa soddisfazione del cliente ed anche la loro, che significa buona pubblicità, che significa avere avuto senso di responsabilità nel venire incontro alle esigenze del cliente senza speculare troppo sul prezzo. Noi, infatti, non siamo altro che la natura che produce i nostri desideri, le nostre speranze, le nostre ambizioni ed i nostri timori e per questo siamo subordinati alla natura e siamo vittime di questa e perciò sarebbe alquanto ridicolo trasformare la filosofia della natura per ottenere risultati graditi ai parassiti di questa terra. Infondo, il grande mondo non è né buono e nemmeno cattivo e tutte le filosofie non sono altro che frutto di presunzione. Nella filosofia del valore (quella delle stigmate forse) ogni cosa reale ed immaginaria può essere valutata da noi come arbitri del valore la cui natura è solo oggetto e questo significa, come per san Francesco, penso, che la natura non è né meritevole e nemmeno ammirevole, ma siamo noi che ne determiniamo il valore e perciò la domanda che si pone è quali caratteristiche debbo avere per una vita retta che non dipenda dalla mia natura?? Allora diciamo così che Enzo Maggioni sia un professionista della Parola di Dio e che si accontenti di agire e pensare in base alle regole francescane scritte nell'epoca medioevale, ma poi invece arriva una bravissima psichiatra che non è né benevola e nemmeno filantropa, ma che ha per le mani un principio che pensa possa essere più utile delle regole francescane scritte nel medioevo e cioè che l'amore si muove fra 3 poli di cui fino ad ora se ne conoscevano solo 2: il puro diletto e piacere della contemplazione francescana primordiale e la benevolenza ingenua. La psichiatra ha la presunzione di sostenere che gli esseri umani non possono essere considerati oggetto di contemplazione e difatti persino san Francesco ci dimostra che vale molto di più la cura dei poveri lerci e dei lebbrosi che né il diletto estetico. Perciò la vera attrattiva francescana oggi è il desiderio del sommo Bene del prossimo che si chiama COMPRENSIONE che parte dalla SEDIMENTAZIONE e cioè nel fare decantare i sentimenti, ciò che si ascolta e si percepisce, ciò che si legge e si scrive, in modo che il diletto non prevalga troppo sull'affettività se no la persona può diventare crudele in quanto ossessionata dal possesso e dal potere dato dal compiacimento pretenzioso verso l'altra. Ieri sera ascoltando Joy Harjo, mi sono chiesta dove va lo Spirito del vento dell'amore? Se ne sta sempre sospeso a quella finestra suicida? Vuole cavalcare solo sulla sella della considerazione? Dove, dove va lo Spirito dell'amore? Ho poco più che zolle di una madre terra arida nelle mie mani, poco più di zolle di terra fragile sotto i miei piedi e desidero che divengano terra amata, agognata, e fremo in me perché diventino timore di subire il loro insanguinamento. Conoscere il Grande Spirito che cavalca fiero sulla terra, che solca i mari e galoppa nel Cielo è in me un monito costante, come amare persino i pidocchi come san Francesco che facendolo nella sua laude si deliziava infondo della sua stessa santità, seguendo il buon istinto come diritto di poter creare ed inventare il 3° polo che sistema il conflitto fra diletto e benevolenza. Si desidera spesso solo l'approvazione come il giovane ricco e non che le conseguenze della condotta siano buone per il progresso sociale e scientifico purtroppo ed è questo la radice del male. Il "nostro" 3° polo potrebbe significare che se do in ipotesi un valore 10 al piacere sessuale o di avere l'amicizia e la considerazione di Enzo, di Gabriele, di chiunque nella loro soddisfazione di conoscermi, allora l'affettività dovrebbe avere per lo meno un valore 8 in quanto in genere l'essere umano, nella sua debolezza, fragilità e vulnerabilità pensa che sia più buono causare piacere e soddisfazione perché è così che riesce a dimostrare l'affettività, ma invece Gesù stesso sovverte il VALORE QUALITATIVO del piacere e della soddisfazione dell'affettività rendendola meno materialistica e schiava del edonismo dando un valore DO DICI (come i 12 apostoli) alla comprensione ed alla CONSAPEVOLEZZA e ciò significa in pratica che prima di fare sesso devo comprendere se sia il caso di usare un preservativo per evitare di prendermi l'AIDS o le malattie veneree, se è il caso di esprimermi con la fisicità perché amo, rispetto e stimo colei con cui ho tali rapporti fisici e se mi piace veramente stare in buona compagnia di un amico perché ho degli scambi proficui che possono soddisfare e dare piacere ad ENTRAMBI e non soltanto ad uno dei comparenti ed anzi con il 3° polo della COMPRENSIONE-CONSAPEVOLEZZA posso dare soddisfazione ad una intera, autentica, semplice, umile, mite UMANITA' che assorbe in sé tutto lo Spirito intero e puro divenendo felicità. Se riesco a trovare il 3° polo ho trovato per davvero la gioia della laude e della felicità. CIAO:
IL TALENTO DI AMARE. Io non conosco ancora molto bene l'amore ed è per questo che a volte non riesco a distinguerlo in mezzo alla gente che incontro lungo la via. L'amore chiede conto a ciascuno dei doni che egli affida, attraverso intuizioni convincenti o meglio postulazioni assunte come principi di dimostrazione o ancora testimonianze degne di fiducia. L'amore è una rivelazione di qualificazione che viene scritta nel mondo e nella storia, ma io non ho nessuna qualifica per poterlo dimostrare perchè sono una semplice viandante continuamente in cammino. Io però mi sono lasciata trasportare da una parola chiave che è la parola talento che era una unità di misura che riguarda la Chiesa in cui la manifestazione della Fede è una norma di credibilità del valore che non è proprio ma è di una funzione di una totalità che si esprimono nell'adesione a Dio con specifico riferimento del Cristo fatto uomo nell'accezione di proposizioni o dogmi o istanze che li definiscono. L...
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