ANGELI IN ASCOLTO. Forse, forse se riuscissi ad avere lo sguardo di un angelo, potrei sovrastare il dolore e la sofferenza, la distruzione ed il rumore dei pensieri e delle preoccupazioni; potrei diventare come il profumo caldo del caffè, come lo strofinarsi delle mani, come le volute di fumo di una sigaretta, come una musica sgangherata che fa ballare il mio corpo senza tempo, senza spazio a fluttuare fra le nubi. Forse, forse se riuscissi a rimanere in silenzio fra le righe di un libro aperto, troverei la mia risposta, potrei udire il cantore ed il canto che segna le orme della mia esistenza che si interseca con altre esistenze, potrei rimanere in equilibrio sul trapezio, potrei riuscire a rimanere dentro al cerchio della vita, a vincere le mie paure, le mie angosce e a poter scoprire lo stupore dell'amore universale che suggerisce all'orecchio e persino il sangue avrebbe un sapore. Forse, forse se potessi avere un paio di piccole ali, sarei io e potrei essere tu, sarei qui, ma potrei essere lì, sarei nella dimensione pura dell'amore e niente graverebbe sul mio corpo e niente potrebbe pesare la mia esistenza. Me ne andrei a zonzo per le strade senza una meta ben precisa, ascolterei il sussurro del vento senza sapere da dove viene e dove porta, sentirei il brivido ghiacciato sulla schiena ed il fuoco fra le dita sporche del giornale appena stampato, e poi potrei sentire ogni cosa e vedere ogni momento in maniera unica e sublime e potermi addormentare e risvegliare ogni volta, ogni minuto ed ogni tempo in versi che vibrano nel cielo, nel mare, fra la terra. Anche io potrei diventare un angelo in ascolto di quel lettore che non aveva gli occhiali dentro ad una chiesa ed a cui si confondevano le lettere seppure scritte cubitali e starei a ringraziarlo per aver sopportato l'arroganza di chi insisteva senza alcuna pazienza che leggesse, che riuscisse a comprendere l'amore fra le righe di chi non gli ha mai detto che essere interessante mai non basta, e che bisogna capire la conoscenza. Potrei diventare un angelo in ascolto di quel sacerdote che tentava di individuare la zizzania da estirpare dal suo cuore, quando invece non riusciva a far capire che la gentilezza vince ogni clamore e scandalo. Un anziana che si preoccupa dei denti con cui deve mangiare, una signora che si preoccupa del figlio che non sa in che sponda stare; pensieri confusi, alla rinfusa e sparsi come fogli nella tempesta del cuore affranto e afflitto. Potrei essere poco meno di un angelo e sfiorare con il mio alito caldo chi ha tanto freddo nel cuore per poterglielo scaldare, chi ha tanto timore di essere sfortunato, di essere poco adeguato, di non riuscire mai a trovare un posto proprio. Potrei essere poco meno di un angelo che sa vedere oltre il buio delle notti, fra le luci ed i colori e saper distinguere fra i disegni il giusto ritratto da simboleggiare e rappresentare, potrei avere la voce di un cantore e riuscire a tenere alto il verso che porti ciascuno e tutti verso la felicità dello stupore della vita oltre la vita. Percorrere la galleria del tempo e dello spazio, andare oltre ogni desiderio e intonare il canto di ogni tempo. Percorrere la via della bellezza, ed a perdifiato superare ogni confine che sia te, che sia me, che sia qui o che sia lì ogni corpo che si effonda fra abbraccio e sussurro, fra fremito e amore. Che cosa sono, che cosa posso diventare se non ascolto, semplice ascolto, semplice soffio di spirito che lenisce il dolore e la sofferenza che sa attenuare la preoccupazione e l'angoscia e diventa quel bambino che non si chiede mai il perché in quanto conosce la pazienza di poter giocare domani e domani con un altro giorno, conosce la bellezza di poter vedere domani e domani un altro giorno, di non invecchiare con una stella di giudeo sulla giacca, di non essere segnato per la morte, ma solo per la vita e di non finire come un fantoccio distrutto fra le macerie di una crudele guerra e fra le cattiverie degli uomini sordi ed ammalati di potere. Forse, forse, forse se ascoltassi bene nel silenzio della mia stanza, nel segreto del mio cuore e del mio amore, forse, forse potrei diventare poco meno di un angelo e scoprirei lo stupore dell'amore, quell'amore che tutto crede, tutto spera e tutto sopporta quell'amore che bussa, chiede e spera di aprire per sempre la porta con la chiave dello stupore dell'amore che tutto importa. Forse...
STRIDULI SOGNI. Terry non era mai andata molto bene a scuola, un po' per il suo problema di retinopatia agli occhi, un po' perché il diabete diminuiva la sua attenzione e un po' perché faceva veramente fatica ad apprendere, così, una maestra propose ai suoi genitori un atteggiamento di interesse proposizionale dei 10 passi e delle 10 parole. Si trattava di stimolare degli stati mentali (come la credenza, il desiderio, l'intenzione) caratterizzati dall'avere un contenuto esprimibile in forma proposizionale. Questo sistema veniva ottenuto usando degli enunciati della forma "X verbo di atteggiamento che P vuole", dove X è un agente, il verbo di atteggiamento è un verbo quale credere, desiderare, intendere e P un enunciato (per esempio si iniziava dalla domanda:"Cosa intende studiare oggi la mente di Terry?" Seguita dalla frase:"La mente di Terry crede di poter studiare ferma mente l'italiano") . Sulla base di questa struttura linguist...
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