Oggi giorno del mio compleanno ecco il mio regalo per don Marco Pozza in Zamparetti - TEOLOGIA DELLA VOLONTA' DEL PADRE NOSTRO. A don Gabriele Faraghini, don Cristian Squadrani, frate Gabriele Trivellin in risposta ad alcuni sacerdoti- Un sacerdote se ne stava in Chiesa a leggere un libro di teologia di cui aveva sottolineato il seguente passo:"La volontà si basa sul quadruplice principio di ragion sufficiente, il mondo della rappresentazione risulta in qualche individuo apparentemente completamente determinato. Ma in esso, però, non si esaurisce mai la totalità del mondo; perché, al di sotto della rappresentazione (che è fenomeno, pura apparenza, come un velo sugli occhi di quel sacerdote che deve mettere gli occhiali per non vedere doppio) sta la volontà, che è fondamento della rappresentazione. All'esposizione dei caratteri della volontà c'è il corpo che per il soggetto conoscente, infatti, non è solo un oggetto fra gli altri (e come tale semplicemente iscritto nella rappresentazione); esso è un dato di qualcosa di immediatamente conosciuto da ciascuno, e viene designato con il nome di volontà. Il volere, e l'azione del corpo che ne consegue, non si rapportano secondo una relazione casuale, ma sono un unica cosa e quindi coincidono. Il corpo risulta essere la conoscenza a posteriori della volontà, e ne dimostra l'esistenza al di sotto della rappresentazione. Il mondo della volontà, che fonda quello della rappresentazione, è svincolato dai caratteri di quest'ultimo; mentre la rappresentazione era determinata dallo spazio, tempo e causalità (costituenti il principium individuationis, il quale isolava i fenomeni), la volontà sarà irrazionale" Il sacerdote, non voleva confessare che non aveva capito niente di ciò che aveva letto, anche perché facendolo si sarebbe sentito stupido, nel venire a conoscenza da parte di una neuropsichiatra che passava di lì che la volontà unica, oggettivatasi in un parroco che invece di rispondere subito alle provocazioni preferiva pensarci meglio, si trasforma nel principio di lotta di una segretaria parrocchiale che seppur capendo che ci sono in gioco degli egoismi individuali, quando glielo si pone di fronte fa la vittima, senza comprendere che la vera cosa interessante anche per suo figlio come per un Dawn (visto che qualcuno asserisce che dobbiamo trattare tutti alla pari) è la lotta incessante che contrappone gli esseri naturali. Si tratta allora di sottrarsi alla volontà di vivere che lacera il mondo delle rappresentazioni e le vie di questa liberazione sono indicate da Schopenhauer. Si tratta caro don Gabriele Faraghini di CONTEMPLAZIONE che è indipendente dal principio di ragione e cioè si tratta di NESSI CAUSALI E NECESSITANTI che regolano la conoscenza e producono l'antagonismo; e la CONTEMPLAZIONE dell'idea caro don Benzi è sottratta dal principio di avere ragione o torto e soprattutto e più di tutto NON PREVIENE L'IMPORTANTISSIMA CONOSCENZA PRATICA, ma si attua nell'ATTITUDINE a fare astrazione delle cose particolari, la cui essenza si riconosce nelle relazioni, e a riconoscere che per dare da mangiare ad una persona senza mezzi si deve abbandonare la natura dell'individuo, per sollevarsi a soggetto puro della conoscenza. Quindi se per ipotesi caro Faraghini noi abbiamo 4 profumi davanti a noi che potrebbero stare bene con il nostro tipo di pelle e non sappiamo cosa scegliere, così come se abbiamo la possibilità di scegliere fra vari tipi di scarpe, ma non sappiamo quali sono più "portabili" per noi e per i passi che facciamo durante il giorno come facciamo a fare una buona scelta?? Allora caro Zamparetti Marco spero di poter dire il famosissimo "NOI" siamo più d'accordo con Schopenhauer sul fatto che la contemplazione estetica è una liberazione dalla volontà; ma è ASSOLUTAMENTE PARZIALE e TRANSITORIA, mentre la liberazione definitiva avviene nell'ETICA che dice che la volontà ha una natura intrinsecamente negativa perché nin è altro che un susseguirsi interminabile di bisogni e desideri, al cui appagamento segue la NOIA e poi il PESSIMISMO. A livello della Giustizia c'è la noluntas della bontà che però non significa altro che COMPASSIONE che riguarda la rassegnazione, la povertà ed il sacrificio. La neuropsichiatra però voleva allargare il concetto nella sua 3° POLARITA' che riguarda l'energia che dobbiamo spendere per ogni amore che implichi la volontà di vivere e tale polarità sposta spesso il baricentro verso il fattore negativo-oppressivo che si ritrova nel vittimismo, oppure nel narcisismo o ancora nel blocco e nella crisi. Questo significa che se abbiamo 3 poli nei primi 2 non ci rendiamo ben conto dell'energia che consumiamo, quando siamo nevrotici, oppure quando siamo arrabbiati, o spudorati e quindi se consumiamo 2 energie ce ne rimane solo mezza del valore 1 minimo perché c'è sempre una dispersione mentre agiamo, mentre vogliamo raggiungere per noi validi obiettivi e quindi appare inutile dire "A te non ti si può mai dire nulla" perché in realtà quando lo diciamo è perché è a noi stessi che non vogliamo dire che dobbiamo impegnarci a lavorare su noi stessi per cui se abbiamo solo uno 0,5% di possibilità di raggiungere un obiettivo, dobbiamo conservare certe risorse Infatti caro Piovaccari (lo dice un librone manuale di tecnica medica) esiste una specie di formulina che ci sono 4/5 di possibilità a livello dell'ipertensione ESSENZIALE che il ventricolo sn si possa trovare in condizioni di superlavoro o sovraccarico e ciò andrebbe riportato alla pressione DIFFERENZIALE fra valore massimo e minimo la quale tende a ridursi solo quando il ventricolo sn, scompensandosi riduce la gittata cardiaca con conseguente riduzione "impropria" della pressione sistolica e perciò bisogna verificare a livello emodinamico se c'è una vasocostrizione arteriolare diffusa e quindi se in supposizione con l'afa io ho la pressione minima ad 80 e quella massima a 100 e la differenza è di 20 x 4/5 = 16 in meno accettabili e 20 in più possibili se no si rischia lo scompenso serio e l'infarto ed in poche parole cosa vale di più secondo voi cari Zamparetti Marco, Piovaccari, Faraghini e dir si voglia le chiacchiere e le scuse di una segretaria vittimista o il lavoro serio della ricerca?? Non ci poniamo tali domande come diceva Dante Alighieri "Tu occupati poco di loro e poi dopo aver guardato con gli occhiali di Schopenhauer GUARDA BENE DI PASSARE SOLO LE PIU' GIUSTE E SERIE INFORMAZIONI, mentre le altre lasciale agli storioni". CIAO Buon Compleanno a me!!!!
IL TALENTO DI AMARE. Io non conosco ancora molto bene l'amore ed è per questo che a volte non riesco a distinguerlo in mezzo alla gente che incontro lungo la via. L'amore chiede conto a ciascuno dei doni che egli affida, attraverso intuizioni convincenti o meglio postulazioni assunte come principi di dimostrazione o ancora testimonianze degne di fiducia. L'amore è una rivelazione di qualificazione che viene scritta nel mondo e nella storia, ma io non ho nessuna qualifica per poterlo dimostrare perchè sono una semplice viandante continuamente in cammino. Io però mi sono lasciata trasportare da una parola chiave che è la parola talento che era una unità di misura che riguarda la Chiesa in cui la manifestazione della Fede è una norma di credibilità del valore che non è proprio ma è di una funzione di una totalità che si esprimono nell'adesione a Dio con specifico riferimento del Cristo fatto uomo nell'accezione di proposizioni o dogmi o istanze che li definiscono. L...
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