All'Istituto Alberto Marvelli  in PROPOSTA - DIFFICOLTA' DI DEFINIZIONI NELLE ANALISI DEI TESTI BIBLICI - Spesso si danno delle definizioni IMPROPRIE, cioè si fanno delle descrizioni che non identificano univocamente una entità come nel caso della definizione caro Gabriele Trivellin di DEMONE che dovrebbe rappresentare una raffigurazione che in qualche modo provoca delle divisioni, delle fratture fra i singoli elementi della comunità cristiana, quando esiste una notissima teoria di9 Husserl intuizionistica della verità che il vero si identifica con l'evidenza della coscienza; ma perché esso non risulti un bagliore isolato, se ne renderà necessaria una prima formalizzazione-tesaurizzazione all'interno della coscienza. Perciò si propone I° FORMALIZZAZIONE LINGUISTICA - superamento di discontinuità della coscienza del DEMONE con la coscienza dei doni dello Spirito Santo quali la Scienza, la Sapienza, l'Intelletto, per cui oggi appare chiaro (per la pagina 335 del libro "Tipi psicologici" di Carl Gustav Jung) che i vecchi concetti di memoria, intelletto, fantasia siano residui della psicologia delle facoltà che risente della mescolanza con criteri logici estranei alla psicologia, e diviene tanto più impreciso ed insieme profondamente arbitrario, quanto più svariati sono i contenuti psichici in esso compresi. Se il punto di vista della psicologia scientifica che fa parte del dono dello Spirito Santo della Scienza NON ammette una memoria, un intelletto ed una fantasia, ma soltanto determinati processi psichici ELEMENTARI e le loro connessioni che con distinzioni alquanto arbitrarie vengono raccolti sotto quei nomi, tanto meno esistono naturalmente esistono "intelligenza" o "funzioni intellettuali", come concetto unitario corrispondente ad un fatto che si presti ad una delimitante ben netta. Tuttavia vi sono sempre dei casi in cui può essere utile servirsi di questi concetti tratti dal vecchissimo inventario della psicologia delle facoltà, anche se dal punto di vista psicologico il senso ne rimane molto modificato. Questi casi si verificano quando incontriamo fenomeni complessi, risultanti dalla mescolanza di assai svariati elementi e che per la regolarità delle loro connessioni meritano particolare attenzione, soprattutto per ragioni pratiche; oppure quando la coscienza individuale ci mostra determinate direzioni della disposizione e della formazione che sembrano storture cognitive che "NOI" editori NON vogliamo ed è perciò che per la regolarità dei più giusti e corretti intenti si rende necessaria un'analisi approfondita di tali complesse disposizioni spirituali. L'analisi psicologica in tali casi ha l'arduo e difficile compito caro sacerdote di stamani che chiedevi di immedesimarsi nel sacerdote, di non limitarsi ad accogliere concetti generali, ma nel ricondurli possibilmente ai fattori semplici come quello certo dei doni dello Spirito Santo di cui tutti siamo dotati indipendentemente dal credo religioso.   

II° FORMALIZZAZIONE OGGETTIVA - Serve a fare in modo nel linguaggio orale e scritto, che si liberi la verità dalla soggettività individuale, e che non si resti limitati ad uno scambio all'interno della comunità istitutrice, ma che si comprenda pienamente che è assolutamente necessario, attraverso un opera crescente che la verità (specie quella scritta) serva a garantire la tradizionalizzazione dell'oggetto, nella sua oggettività ideale assoluta, cioè nella purezza del suo rapporto con la soggettività trascendentale UNIVERSALE. Ne segue che da questo tipo di considerazione si possa determinare l'ordine del diritto in una intuizione tacita e pre-linguistica come forma prescelta specie nell'ambito trascendentale di pure idealità da cui ogni soggetto NON si può assentare. La scrittura diviene quindi una vera e propria forma di PRESENZA di una condizione che evidenzia l'intuizione, come iterabilità indefinita, resa possibile dall'idealizzazione. 

III° FORMALIZZAZIONE NAVIGATA - Parte dall'esperienza e dall'esempio che serve alla costituzione di una idealità che nasce dal rapporto con un esistente con la sua morte, approfondito con le conseguenze di delucidazione a cui segue che la presenza del presente non è altro che una traccia (l'idealità come presenza trascendente è traccia dello svanire dell'empirico-finito; la presenza empirica è traccia della presenza trascendentale; l'attualità vivente dello Spirito è MEMORIA). Nei rapporti fra verità e finzione c'è una ri-presentazione, di cui l'idealizzazione-iterazione del vero e la rappresentazione del fittizio non sono altro che 2 modificazioni determinate; onde le condizioni per cui una cosa può essere vera risultano le stesse per cui può essere falsa anche per fattualità, natura e cultura per cui nella tecnica più moderna bisogna fare delle differenze logiche (quello secondo cui il passaggio dell'essere al nulla al divenire presuppone un tacito intervento dell'intuizione, per cui NON si può parlare di una presupposizione del pensiero al reale) per cui ci deve essere una riformazione del divenire che segue l'essere ed il nulla; è propriamente questa la differenza per cui l'empirico è un trascendentale differente ed il trascendentale un empirico DIFFERITO. In tale prospettiva l'intuizione diviene un pensiero differito ed il pensiero una intuizione differente. (physis e techné, physis e nomos cioè necessità e libertà). Questa è la proposta a fermissima posta. 

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