All'Istituto Alberto Marvelli - a Hayao Miyazaki - INTRAPPOLATI - Infondo siamo tutti creature intrappolate nel dolore, di un amore che noi pensiamo infelice verso una madre putativa, nella povertà, nella discriminazione sociale e culturale, nell'ansia, nell'umiliazione e frustrazione sessuale di non riuscire a vincere alcuni tabù come assistere ad un parto, nella rivalità e conflitto, nel rimpianto di non avere bene conosciuto o imparato a salvare i rapporti con i genitori, nella vergogna delle nostre fragilità, nell'isolamento o nella nostalgia. Spesso tentiamo invano di fuggire dal nostro umiliante dolore e talvolta continuiamo a sorridere ed andare avanti comunque, per non fornire ai nostri nemici armi per distruggerci e anche per non infiacchirci ancora di più nella nostra vulnerabilità e senso di inadeguatezza e quindi finiamo per essere tristi e melanconici e cresciamo, specialmente dopo avere subito un drammatico lutto, dannosamente chiusi in noi stessi e convinti proprio come Alessandro Ramberti della disperata ed oppressiva unicità del nostro amaro destino. Questo forte pessimismo è come quello di una lugubre torre di soluzioni irraggiungibili, di difficili equilibri delle pietre della saggezza, e di logiche complesse e disagevoli che costituiscono però anche un correttivo al nostro sentimentalismo e che ci danno consapevolezza che siamo imperfetti, incapaci di provare una felicità che possa essere duratura, afflitti da pregnanti desideri sessuali talvolta inquietanti come i pellicani che spingono con forza a varcare il cancello dorato della dote della conoscenza e coscienza che custodisce lo spirito immondo ed oscuro di una ossessione divorante riguardante la nostra debole e fragile condizione, esposti ad incidenti di percorso e da cadute spaventose come la trasformazione delle sagge anziane in bamboline custodi ed amuleti protettori. Tutto quello che amiamo ed a cui teniamo di più potrebbe da un momento all'altro andare in rovina, fallire ed essere risucchiato dai venti di guerra e distruzione, ma abbiamo la speranza del Vangelo di Matteo capitolo 10, 26-33 che noi valiamo molto di più di tanti passeri, dei gigli del campo e che possiamo uscire dalla nostra sfortunata condizione solo superando la dimensione dello spazio e del tempo e venendo in contatto con la dimensione dell'eternità e della rinascita che ci permette di superare gli ostacoli dei nostri sordidi e deplorevoli fallimenti. Per fare questo dobbiamo seguire i suggerimenti del saggio pro-zio di condividere i nostri cerchi concentrici esteriori attraverso l'equità che indica all'umanità tutta il valore posseduto dalle decisioni che tengono conto delle particolarità del singolo caso. Ci deve essere cari Brancaleoni e Guena una migliore analisi giuridica, per la più corretta nozione di equità in dipendenza del suo strettissimo collegamento con profili che precedono il suo pieno riconoscimento quale categoria giuridicamente rilevante. Ne consegue che l'idoneità dell'indagine è profondamente influenzata dall'ideologia dell'interprete. Infatti, le molte incertezze a cui l'equità dà luogo e la varietà delle opinioni si manifestano già nelle definizioni proposte. E' difficile riuscire a trovare larghe intese caro Paolo Manzelli per il contemperamento di interessi contrapposti; come il riconoscimento delle ragioni puramente morali delle parti; o quello di capire gli interessi che sono trascurati dal diritto e tuttavia rilevanti alla stregua della coscienza sociale; come possibilità del Giudice di decidere il caso di specie senza essere costretto a vincoli imposti dall'ordinamento; più in dettaglio, come modello decisionale prescelto dal giudicante, in considerazione di fatti particolari che, di per sé , non sarebbero rilevanti secondo la legge; più genericamente, come sinonimo pratico di giustizia. e il termine giuridico corretto che riguarda tutto questo è per la dottoressa Boccardi Monica la parola CANONE che nel suo significato etimologico vuol dire BASTONE DIRITTO e LUNGO, qjuindi oggetto utile a tracciare una linea diritta ed, in senso TRASLATO, REGOLA, PRINCIPIO, MISURA. Il termine è tipico cari don Cristian Squadrani, don Francesco Argese, don Andrea Turazzi e persino per i cardinali ed il Papa si trova nella tradizione cristiana per il complesso di libri ritenuti di ispirazione divina che riguardano le regole della liturgia che poi acquistò nel linguaggio giuridico un formato tipico di norme poste dalla Chiesa stessa e venne designato come DIRITTO CANONICO. In rapporto alla fonte di norme emanate dai pontefici queste assunsero la denominazione di DECRETALES, mentre il termine CANONES valse zd inficare in sede di Concilio, i canoni, insieme ad altre fonti di COGNIZIONE del diritto che furono oggetto di numerose raccolte come il Decreto di Graziano e la Isidoriana (sec. IV) la Collectio Anselmo dicata (sec IX) il Decretum di Burcardo di Worms (sec. XI) per la bibliografia che la stessa avvocato Boccardi Monica può andarsi a controllare. Nel diritto civile si intende per CANONE la prestazione periodica di denaro o in beni fungibili dovuta quale corrispettivo dell'utilizzazione di un bene o servizio, Il canone di locazione immobiliare urbano per uso abitativo ne è un esempio tipico e soprattutto e più di tutto vale moltissimo l'EQUO CANONE dei fondi rustici che è per antonomasia il canone LEGALE più praticato. La vera equità sociale è valere l'equo canone di 2 passeri per i poveri e di 1000 gigli di campo per i ricchi. CIAO: 

Commenti

Post popolari in questo blog