All'Istituto Alberto Marvelli, a don Gabriele Faraghini IL DIRITTO INTUITIVO - In collaborazione con il dottor Guena, Brancaleoni e Paolo Manzelli - Si propone un approccio scientifico del positivismo giuridico che si basa sulla volontà di dare importanza centrale ad alcune leggi sui crediti ai fini della valutazione ed applicazione di alcuni aspetti fondamentali della gestione delle risorse che serve a garantire, specie alle nuove generazioni, alcune costanti per mantenere un dignitoso tenore di vita. Si devono attuare, a tale proposito scelte di valore che riportino al realismo interpretativo, più che al suo formalismo in modo che ci sia un migliore adattamento si continui mutamenti sociali. Infatti, le leggi, risultano più che altro solo un tipo di norma giuridica di carattere metaforico proprio come quella della parabola del seminatore di Gesù, che semina comunque anche se non ci sono le condizioni più proficue per poterlo fare ed ottenendo frutti sul terreno buono del 100, del 60 e del 30% mentre gli altri investimenti invece, non vanno a buon fine. In questi casi il risparmiatore deve essere a conoscenza dell'indice che viene assegnato al suo credito e cioè alla sua possibilità di avere un fido in banca e quindi se viene ritenuto valevole al 100% ciò significa che il rischio di investimento sulle sue risorse praticamente è uguale ad 1% e quindi minimo ed egli ha diritto, dunque ad avere altri 60 crediti in più e quindi a giungere a 160% ; se invece viene ritenuto valido al 60% questo significa che il rischio di investimento su di lui è pari al 3% e quindi medio ed egli ha diritto a raggiungere il 130% ed infine se viene ritenuto valido al 30% questo significa che il rischio è del 6% e quindi egli ha diritto a 100% di credibilità. Quindi in ipotesi facendo un calcolo su un investimento su una rosticceria del valore di 200.000 euro minimi tutto compreso anche le attrezzature se il cliente ha già aperto altre 2 rosticcerie allora ha diritto al 160% di credito = 320.000 euro di credibilità che possono essere raggiunti in 3 anni proposti e quindi/3 = 106.660 (lasciando da parte il numero periodico) di rendimento annuo/12 mesi = 8.880 al mese x 2 rosticcerie = 17.760 e ciò significa che ci sarebbe un rischio di investimento pari a 106.000/10 del log base 10 = 10600 e poi 17.760 - 10.600 = 7.160 all'anno x 2 rosticcerie = 14.320 ed in totale quindi su 3 rosticcerie = 28.640 euro che noi "riportiamo" cara Tafaro Tiziana all'altra attività alimentare che invece produce per il 130% e quindi per 260.000 in 3 anni a cui si aggiungono i 28.640 = 288.640 in modo da ridurre il rischio su 320.000 previsti per il pieno credito di = 31.360 e quindi se poi lo moltiplichiamo x 10 del log base 10 dell'operazione = 313.600 con un differenziale rispetto ai 320.000 di = 6.400 che riportiamo al debito successivo e quindi a 288.640 + 6.400 + il 6% di 260.000 = 310.640 PROVA DEL 9 con un minimo rischio di differenziale di 313.600 - 310.640 = 2.960 all'anno x 3 anni = 8.880 PROVONA DEL 9 che il rendimento previsto mensile deve essere di 8880 al mese per ottenere il credito gold ovvero sia uno scoperto del 6% = 532,80 cioè un 2,80% in più del prezzo delle "nostre" zanzariere e quindi in sostanza su 530 euro x 2,80% = 14,84 euro alla settimana in più x 4 settimane x 12 mesi = sono 712,32 e quindi il guadagno netto è di 712,32 - 530 = 182,32 al mese x 12  mesi = 2.187,84 all'anno x 3 anni = 6.563,52 che diviso x 1000 delle migliaia = 6,5% PROVA DEL 9 che lo scoperto da concedere è massimo del 6% e non di più. Attuiamo la tecnica della prudenza ed investiamo sulla decenza. 

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