COME UN CICLISTA. Pedala, pedala, guardando all'orizzonte e cercando di sopportare il peso della spinta sul muscolo otturatore interno che origina dal contorno interno del forame otturatorio e dalla membrana otturatoria e che serve al mantenimento dell'equilibrio del corpo così come i muscoli gemelli che costituiscono la parte marginale del muscolo otturatore interno ed il muscolo quadrato femorale che ha origine dalla tuberosità ischiatica ed il muscolo otturatore esterno che origina dalla fascia esterna del margine osseo mediale del forame otturatorio e dalla membrana otturatoria per terminare nella fossa trocanterica. Pedala, pedala, lasciando liberi i tuoi pensieri che ti motivino durante la gara verso la maglia gialla. Esprimi pure i tuoi moti d'animo alla strada dove solchi con le tue ruote l'asfalto. La tua percezione del mondo sta su quella sella dove le impressioni che hai del paesaggio ti imprimono passioni ed immagini immediatamente presenti alla mente ed idee, che non sono altro che copie illanguidite delle impressioni di ciò che vedi correndo verso il tuo traguardo di possibile vittoria Lungo il percorso, se vuoi, puoi guadagnare molta forza e vivacità poiché le idee e le impressioni che lasci come traccia lungo il percorso si corrispondono sempre inviandosi messaggi le une, le altre come amanti. "Ciao, sono l'idea della tua vittoria e dipendo dal tuo rigoroso allenamento, e dal ricordo che voi lasciare di te nella storia sportiva del ciclismo. Ricorda alla memoria, di riprodurre le relazioni e le successioni che impressioni ed idee ebbero nel loro originario presentarsi a te, a cui aggiungerai la tua stessa immaginazione di avere incontrato folletti e fate lungo i crinali che stavano lì a sogghignare, apposta per provocarti e stimolare la tua adrenalina per modo che pedalassi più forte e tirassi fuori insieme al tuo respiro anche la tua rabbia e determinazione. Ricordati che la tua attività immaginativa produce idee complesse i cui nessi non rispecchiano l'ordine delle impressioni nel loro presentarsi alla mente. Sicché tu volevi assomigliare ai folletti grintosi che davano spazio alla tua bestialità e quindi ti sei visto come un ruggente puma nero che domina sulle rocce della montagna più aspra e che sa essere veloce e predatore degli avversari. Ricordati che il tuo allenatore ti ha suggerito di lavorare sulla somiglianza tra le idee per costruire sistemi complessi di sostegno alla resilienza. Tu puoi essere il puma che sa dominare il tempo e lo spazio della gara. Tu puoi, se lo vuoi, estendere il tempo e lo spazio del gareggiamento con una somma di molteplicità di impressioni che non hanno limite e nemmeno confini." IDEA 1: "Confrontati con me che sono la fatica ed il sacrificio che ti dà l'esperienza della gara per produrre dentro a te una certezza apodittica delle verità che non hanno contraddizione. Tu sei padrone della tua gara, tu competi anzitutto con te stesso nel migliorarti andando avanti, nel cercare di avanzare davanti agli avversari e di arrivare allo scatto finale. L'esperienza ti mostrerà poi nella costanza di allenarti e di sopportare il dolore e la sofferenza della fatica la successione di autorizzazioni ad inferire sugli avversari peggiori al mondo: l'egoismo, la materialità e la spregiudicatezza e soprattutto l'affanno a raggiungere il traguardo. Tu devi essere un tutt'uno con la tua bicicletta, come se fosse essa stessa il tuo corpo che si getta sulla strada e che corre veloce verso una meta che non riguarda solamente il prestigio di una bella coppa e di una maglia gialla, ma riguarda anche una sfida con te stesso prima ancora che con gli altri. Tu devi capire come rimanere in equilibrio sui pedali e come inclinarti durante le curve con la bicicletta, come virare andando controvento e come affrontare le salite, i cambiamenti climatici, la sete, la fame e tutti gli ostacoli che si frappongono fra te ed il traguardo. Ricordati non puoi avere vizi e devi essere diligente e disciplinato a voler raggiungere il traguardo altrimenti, lo sai se sgarri anche solo di qualche frazione di secondo, poi perdi e puoi essere fra gli ultimi o venire in seguito squalificato. Ricordati di essere corretto e di accettare di essere sorpassato dai tuoi avversari. Comunque vivi il momento." CICLISTA." E' difficile sopportare la fatica ed il sacrificio di tanto allenamento, di una dieta leggera che prevede pochi sgarri, di concentrazioni e di levatacce al mattino presto, di rientro alla sera presto e poi a dormire senza nemmeno guardare molta tv. E' disagevole rifiutare degli inviti di amici a bere in qualche pub un bicchiere di birra o di fare una grigliata insieme perché sai che potresti eccedere e non lo puoi fare né quando sei in allenamento e nemmeno dopo perché ti devi tenere in forma e devi poter essere leggero per affrontare il vento che ti viene contro. Molti sai non la comprendono la passione per il ciclismo e capiscono meglio quella per il tifo di una squadra calcistica, ma tutto lo sport dovrebbe essere rivolto a una raffigurazione di equilibrio. Guarda per esempio me che ho iniziato questo sport perché bevevo ed ero un alcolizzato ed ora invece non tocco un goccio da 3 anni, gli anni in cui rimanere sobrio su una sella mi ha insegnato a rimanere attento e concentrato sul mio scopo che non era tanto quello di vincere contro un avversario umano, ma di vincere contro un avversario di dipendenza verso l'alcol, e così, attraverso qualche piccola vittoria mi è parso di rinascere e di aver scoperto la mia parte nel mondo nel poter lasciare come in una staffetta il messaggio che ce la si può fare a vincere i propri mostri e a superare con coraggio quei folletti cattivi che digrignano dentro di te per poterti poi distruggere ed ora gareggio più che altro contro di loro e la loro malvagità a volermi provocare e prendere e poi ributtare dentro ad un burrone che è peggio di una caduta in bicicletta e peggio di abrasioni, contusioni e stiramenti muscolari. Quindi, come vedi, quando gareggio parlo a me stesso e mi dico sempre che se voglio essere un uomo devo dimostrare prima di tutto a me stesso che ne ho le capacità e le possibilità e poi se va bene per me questa dimostrazione va bene anche per gli altri delle cui opinioni ora me ne frego perché quando ho innalzato la mia prima coppa ed ho esultato per la vittoria io non ero Peppi l'ubriaco, ma ero Peppi il ciclista che sapeva che traguardo doveva raggiungere: diventare un uomo maturo con la testa sulle spalle anche se con qualche osso rotto e comunque mantenersi sobrio e privo di dipendenze, libero e forte ì, libero e vero, libero sulla bicicletta di correre per sé stesso e di gareggiare contro i suoi stessi malefici. Questo ora io sono: Peppi, il ciclista sobrio."
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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