SENZA POLITICA. (Bozza) - Nella prima parte della sua tesi Elly Schlein riteneva importante creare un modulo per il bilancio preventivo generando delle connessioni computerizzate, attraverso delle relazioni, ad altri conti economici nazionali. Una prima relazione importante si ha nei saldi dei conti, cioè differenza tra esportazioni X ed importazioni M di merci e servizi che però ora, come ora con i conflitti in corso a livello navale ed aeroportuale nelle zone calde sono bloccati nei tempi di consegna e quindi ci possono essere delle carenze, come anche delle eccedenze da consegnare che rimangono nei magazzini e nei container. Poiché il reddito statale è composto da spese di consumi C, investimenti privati a cui si attribuiscono indici di importanza I, spese pubbliche varia G ed esportazioni X al netto delle importazioni M allora si propone la seguente formula Y - E = X - M cioè si propone che rimanga 1 avanzo che possa essere un margine di eccesso di reddito sulla spesa cioè tipo + 1 , mentre un deficit significa che la comunità nazionale spende più del reddito possibile. In questo modo il reddito disponibile e fruibile del + 1 servirebbe a coprire una parte di tasse evase durante l'anno, per poter usufruire di quella parte di tasse effettivamente pagate dai destinatari ai consumi o dai risparmiatori per poi rielaborare l'equazione X - M = S - I + T - G cioè considerando che T - G è l'avanzo netto del bilancio preventivo e che questo primo saldo è uguale alla differenza tra risparmio pubblico e privato ed investimenti. Quindi facendo un esempio terra a terra, se "noi" gestiamo una azienda di paninoteca che ha dei panini da 8 euro l'uno compresa la bibita e le patatine si pensa che poiché gli elementi sono 3 allora il costo sia di 2,60 circa a prodotto, ma in realtà si dichiara che ogni prodotto costi 2 euro rimanendo i 0,60 centesimi di eccesso su cui giocare x 3 elementi = 1,80 euro che si tolgono già a livello computerizzato come tassazione e cioè si stabilisce già a priori un forfait di tassa e quindi sono 8 - 1,80 = 6,20 euro per cui x 200 panini venduti minimi al mese = 1.240/ 1,80 dell'indice di tassazione (per alimenti si potrebbe applicare il minimo indice) = 689 di tassa (arrotondato per eccesso) x 12 mesi = 8.268 all'anno e quindi con l'aggio IVA del 22% = 1.818,96 che si tolgono = 6.449,04. Ci deve essere un approccio di elasticità per rivalutazione quantitativa nell'aggiustamento di bilancio per diversa interpretazione di ruolo dei valori sul mercato giocando sulla riduzione della massa monetaria dovuta al deficit che sulla ricchezza detenuta dagli operatori economici può portare a buoni effetti in quanto le offerte possono produrre sul pubblico non solo l'effetto di comprare, ma di potersi permettere ciò che comprano e do poterlo avere a portata di mano. Questa per ora è la proposta, ragioniamoci. 

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