MENTI LEGATE. Anche la mente di un agente di polizia penitenziaria pensava negativamente, tanto che non vedeva l'ora di andare in pensione e di lasciare il posto a qualche giovane prestante ed energico che poteva sopportare meglio gli annessi e connessi della sorveglianza di manigoldi nella reclusione. Il suo pensiero si esprimeva così:"Penso che la maggior parte di coloro che si trovano qui dentro si sono rovinati con complessi di inferiorità più o meno profondi e che tali sentimenti per loro fossero veri e propri impedimenti al successo ed alla felicità tanto da cercare scorciatoie per cercare apparentemente di ottenerla. In un certo senso ogni persona sulla faccia della terra si sente inferiore ad altre persone che invece predominano la scena e sentendosi sempre incapaci non riescono mai a combinare nulla di buono e diventano perciò tipi fallimentari. Spesso, sono i complessi di inferiorità da cui hanno origine fatti delittuosi e le conclusioni che ne derivano sono sempre uno sfacelo. Il senso di inferiorità, nasce in noi, infondo per una sola ragione: noi giudichiamo e misuriamo noi stessi non sul nostro modello o sulla nostra scala, ma sul modello di qualcun altro che ci sembra più bravo e prestante di noi. Quando facciamo questo sempre e senza eccezioni abbiamo la peggio e quindi sbagliamo e ci buttiamo su strade di delinquenza. La conseguenza logica di questo distorto processo della ragione è la conclusione che l'unico modo per riuscire ad emergere sia l'illegalità e l'evasione dalla norma. Tutto questo accade perché ci siamo lasciati ipnotizzare dall'idea che non possiamo fare altrimenti e che per divenire come tutti gli altri dobbiamo aggirare gli ostacoli in modo da ottenere il massimo con il minimo sforzo e quindi usando mezzi poco edificanti. In effetti, dopo anni come agente di polizia penitenziaria, mi sono reso conto di avere a che fare più che altro con gente afflitta dalle sue stesse convinzioni e che tali individui commettessero il madornale errore di combattere per la superiorità. Questi sentimenti però scaturiscono da una falsa premessa che essi sono inferiori e da tale convinzione nascono falsi impulsi che condizionano anche i sentimenti ed i pensieri logici. La battaglia per la superiorità porta ad un inevitabile disagio, e provoca maggiori delusioni di aver rapinato un tabaccaio per 300 euro della cassa che servono a malapena a comprarsi una spesa, oppure di aver spacciato droga ed esserne diventati dipendenti, o ancora di aver perso tempo con le truffe dei pacchi postali o i raggiri a persone deboli, di essere diventati stalker oppure di essere brutali violentatori o addirittura omicidi, non importa, comunque si giunge alla neurosi e cioè si diviene più infelici di prima perché in prigione si diventa persone inutili e scarti sociali con cui nessuno vuole avere a che fare ed è questa la peggiore punizione che uno possa ricevere. Sentirsi come dei sacchi di patate, provare ogni giorno la depressione delle sbarre e di una gabbia fa sentire individui impotenti ed insignificanti e non ci si sente nemmeno tipi comuni, ma ci si sente come degli appestati. Spesso, partecipo anche io alle terapie di gruppo con lo psichiatra Vannoni e mi rendo conto che sono diventato anche io un tipo ansioso ed insicuro a stare qua dentro e che devo sorvegliare oltre che i galeotti anche il mio stato di salute mentale, se no quando rientro fra queste 4 mura rischio di impazzire e di ritrovarmi a dover ingoiare quelle pastiglie che ti rimbambiscono e ti fanno diventare come zombie. Lo psichiatra ci fa rendere conto durante gli incontri che manchiamo di autoconoscenza e che possiamo raggiungere la sicurezza interiore soltanto trovando in noi stessi una individualità speciale, una univocità e singolarità simili all'idea di essere stati creati ad immagine e somiglianza di un Dio buono ed è per questo che al nostro fianco partecipa alle sedute anche frate Gabriele Trivellin ed i suoi compagni di avventura per affermarci con un autocomprensione di una semplice e pura fede di individualità di essere umano, con un senso sofferto e guadagnato dalla vastità della consapevolezza di figlio di Dio che ha voluto e creato l'esistenza di tutte le cose per un senso di reciproca costruttiva influenza nel consorzio solidale attraverso l'espressione viva e verace della personalità. Insomma qui ci esercitiamo ad essere noi stessi, leggendo un brano di vangelo o di dante, o dei Promessi sposi o anche di Pirandello "Uno, nessuno e centomila" per modo di non annullarci e di sentirci parte di qualcosa di grande e di importante che possa superare la monotonia, la banalità e l'alienazione della prigionia. Noi non siamo solo polvere e cenere, noi siamo dei volti e dei sentimenti che hanno diritto di essere scoperti, delle persone che sanno divenire propositi di vita leale." L'agente di polizia penitenziaria decise di andare in prepensionamento in quanto faceva fatica ora più che mai a sentirsi ancora come il muro della reclusione e voleva sentirsi invece come l'ora d'aria libera  di esprimersi e di volare in alto verso un Dio misericordioso. 

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