A gentilissima richiesta per un mare di libri ragazzi dai 10 ai 15 anni per augurare buon onomastico ad Antonio Di Ciaccia - in collaborazione con l'Istituto Alberto Marvelli, con il seminario arcivescovile rappresentato da don Cristian Squadrani - in collaborazione con frate Gabriele Trivellin - con Marco Zamparetti - NOI RAGAZZI D'EUROPA - Tommaso era un bambino di 10 anni che voleva diventare un argonauta perché pensava che da lassù, andando verso il pianeta Marte e non avvertendo più la gravità del corpo tutto fosse più leggero, e che vedendo il mondo da lontano tutti i problemi si potessero ridimensionare e quasi scomparire nell'infinito universo. Guardandola dall'alto l'Europa pareva un puntino e gli stati che ne facevano parte solo delle specie di crateri scavati dentro la terra. L'Austria, per esempio che aveva un territorio prevalentemente montuoso, dove le catene alpine digradano nei più modesti rilievi, nemmeno si vedeva nei suoi confini ed il suo fiume principale, il Danubio che aveva ispirato la scrittura musicale di valzer, corrispondeva più che altro ad una microscopica fascia pianeggiante che costituiva l'estremità occidentale della pianura ungherese che a nord si elevava in Selva Boema. Dell'Austria, però, Tommaso conosceva solo un poco di storia, perché il suo maestro gliel'aveva spiegata a scuola e sapeva che era stata creata praticamente da Carlo Magno sulle antiche province del Norico e della Rezia. Fin dall'inizio della storia l'Austria si configurò come uno stato plurinazionale e quindi aveva già insita in sé stessa, una configurazione europea che aveva, però lingua, tradizioni e classi dominanti tedesche e Tommaso non conosceva per niente il tedesco e quindi si sarebbe inteso a malapena e solo a gesti con i ragazzi della sua età di quel posto e quindi si domandava, come avrebbe mai fatto a fare amicizia con qualcuno e come poteva mai comunicare con quella brava gente del posto. Ma niente paura, ad aiutarlo a capire meglio questa nazione si presentò a lui un gattone delle nevi che gli fece cenno di seguirlo per poter vedere dove si potevano conciliare tradizioni diverse e questo avveniva nell'arte a fioritura romantica di derivazione lombarda, seguita da una ricca stagione gotica illustrata soprattutto da Pacher, pittore e scultore aperto alle novità italiane ed era lì che lui avrebbe potuto vedere un tassello del proprio Paese e poter condividere un argomento con qualcuno, qualcosa che li univa e li faceva sentire vicini e parte di un unico discorso. Quindi l'arte fa parte sia del passato che del presente e attraverso il movimento della secessione ci fa capire che dobbiamo intraprendere un percorso razionalistico ed espressionistico anche per quanto riguarda le tematiche antirazziste e di anti-omofobiche così come per le tematiche che riguardano la conoscenza della sessualità e dei cambiamenti dovuti allo sviluppo del nostro corpo. Senza la gravità, Tommaso si sentiva sollevato e mi sento un po' come Copernico che scoprì il sistema eliocentrico secondo cui i pianeti si muovono intorno al sole su orbite circolari non complanari, però, il sole visto da Marte, pareva un disco incandescente, la cui densità luminosa sembrava quattro volte inferiore a quella del nostro pianeta terra. Questo, probabilmente, accadeva perché l'energia emessa dal sole viene prodotta da una serie di trasformazioni termonucleari di idrogeno ed elio nel nucleo centrale; e si propaga poi per conduzione nel globo solare per più di 8 decimi nella distanza dal centro alla superficie, mentre nella parte restante, si propaga per convenzione. Qui, su Marte il sole appare dunque come una specie di granulazione dovuta ai moti convettivi ascendenti e discendenti dei gas su cui sono sparse delle macchie a latitudini diverse, da dove, sulla sua fotosfera si nota uno strato sottile di colore rossiccio. Quassù, non importa davvero se tu fai parte di una nazione o di un altra, quassù devi imparare a collaborare e a rimanere equilibrato sia con il corpo che con la mente e quindi devi adattarti alla situazione di indossare una pesante tuta spaziale ed un casco per l'ossigeno ed inoltre a saperti muovere nello spazio circostante senza perderti se no sei davvero fritto. Anche il Belgio da quassù appare un territorio a coste basse, prive di articolazioni e costituito di solchi generati dalla Sambre e dalla Mosa, che mettono in comunicazione il sistema fluviale della Senna con quello del Reno. Anche se il Belgio è una nazione piccola è uno dei paesi a più alto livello di sviluppo sia a livello industriale che agricolo ed inoltre produceva il carbone che però ha accelerato il declino economico delle province dei valloni. Il Belgio ci insegna continuamente a ridimensionarci e nel trovare in ciò misure governative di risanamento. Inoltre, il Belgio come identità nazionale ci ha insegnato durante la sua storia che ci si può formare intorno a grandi aspirazioni autonomistiche di una classe e società imprenditoriale di religione cattolica che fu insofferente al predominio politico ed economico dei ceti agrario-mercantili di genere calvinista olandese. Quindi, il Belgio, in pratica, ci insegna ad essere ragazzi indipendenti che vogliono preservare garanzie di neutralità perpetue contro i conflitti. Con l'avvento, poi, del socialismo si impara a comprendere certe rivendicazioni delle nuove generazioni che hanno necessità di creare nuovi movimenti sia artistici che culturali come quello fiammingo e dei comportamenti di adesione alla NATO ed alla CEE che portò a rinunciare ai propri domini coloniali in Congo, Ruanda-Burundi ed ex Zaire. Di fatto, il Belgio ci insegna che ci possono sempre essere dei contrasti ma che questi si possono risolvere, come fece lui con una coalizione "arcobaleno" formata da liberali, socialisti e verdi che creano una zona euro. Io qui su Marte, mi sento diverso come se non avessi più preoccupazioni e come se tutto il male fosse distante km luce e non si avvertisse più nulla di quella cronaca che fa sorgere il pessimismo cosmico leopardiano, perché qui su Marte, io sono un ragazzo libero, un ragazzo intelligente e capace di superare l'assenza di gravità e non solo e quindi mi sento un ragazzo coraggioso, un ragazzo pronto per l'Europa.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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