INCHIESTA DONNA. Infine dopo aver compreso l'importanza di mettere a frutto determinate competenze sul campo si decise di interpellare una matematica per creare un modulo che potesse determinare una base per il nuovo decreto di spesa inerente la sanità pubblica e si interpellò la dottoressa Tafaro Tiziana che scriveva così:"La spesa pubblica ed in particolare quella sanitaria, secondo finalità diverse da quelle del mercato, di risorse economiche acquisite dalle famiglie e dalle imprese per la produzione realistica di servizi pubblici riguarda il raggiungimento di obiettivi di intervento dell'attività economica prevista. Lo stato viene suddiviso in operatori raggruppati in amministrazioni centrali, il governo ed altri enti; però si creano livelli inferiori di governo, costituiti dalle regioni, province e comuni, da enti previdenziali ai quali fanno riferimento l'erogazione della quasi totalità delle prestazioni di sicurezza sociale. Quindi, in una visione allargata dell'attività finanziaria pubblica si potrebbero utilizzare le pensioni integrative per scopi di interesse sanitario di cura specie a livello dell'anzianità e dei suoi molteplici problemi di sostentamento e di sostegno sanitario. Successivamente, poi si potrebbe attuare una spesa in conto capitale destinata ad allargare con le pensioni integrative i consumi collettivi. Da alcune proiezioni si valuta che le spese per interessi passivi sono ipotizzate al 12% sul totale delle uscite a favore di sottoscrittori dei titoli di stato e quindi se io investo 10.000 euro minimi per erogare servizi sanitari avrei diritto almeno a 1.200 euro assicurati di guadagno dopo 1 anno dall'investimento, ma siccome c'è da calcolare anche l'interesse del 2% su 1.200 = 24 euro di quota a buono del tesoro e quindi se compro 10 titoli = 240 euro e perciò avrei diritto a 40 euro in più - 24 euro = 16 euro e quindi a 1.216 euro finali. a questo punto suppongo che i redditi di lavoro dipendente siano dell'11% = 133,76; che i consumi intermedi siano del 5,3% = 64,45 alla settimana e quindi di 257,80 al mese minimi; che le prestazioni sociali siano del 19,80% = 240,77; che gli investimenti fissi lordi siano del 2,6% = 31,62; che le spese correnti siano di 3,2% = 38,91 ed infine che le spese in conto capitale siano del 1,4% = 17 e poi faccio una media e cioè 133,76 + 257,80 + 240,77 + 31,62 + 38,91 + 17/6 = 119,97 di guadagno netto e quindi ci perderei rispetto ai 216 preventivati più sopra lasciando da parte i 1.000 euro = 96,03 che potrebbero andare alla missione in Perù da Komar e Marta e così sappiamo dove vanno a finire i nostri risparmi, sacrifici e fatiche e possiamo sorridere tutti di aver svolto la migliore missione: spezzare il pane con cui si riconosce l'amor fraterno con convinzione." 

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