INCHIESTA DONNA. A quel punto del dossier parve quasi naturale rivolgersi ad una autorità per domandare come venisse tutelato il valore femminile in parlamento e ci rivolse alla dottoressa Eugenia che rispose così:"A livello normativo si sono inasprite le pene per quanto riguarda le violenze di genere compresi gli atti persecutori e quelli di manipolazione psicologica specie su minori. Poi si è istituito il numero verde antiviolenza dove si può trovare sostegno psicologico, ma senza dubbio la cosa che lascia ancora oggi perplessi è l'ignoranza degli uomini e delle cose che diventa per la crisi sul valore femminile una domanda lacerante che riguarda tutti i settori: "perché - ci si chiede spesso - la sofferenza, il dolore ha così poco spazio e soprattutto perché il trascendente non è stato mai identificato con la povertà umana e con la debolezza? Le donne, così come gli stranieri e i poveri sono spesso considerati oggetti di carità, quindi esseri senza occhi e senza volto e noi spesso diventiamo freddi ed indifferenti e ci abituiamo alla violenza e passiamo la vita senza mai vedere volti e sguardi, e senza mai cogliere la relazione di questi volti con un contenuto umanitario anche di fede e spiritualità. La compassione pare essere scomparsa e svuotata e collocata nella categoria del merito dei martiri. Allora, lo confesso, anche io mi domando spesso quali e quanti valori reali possano essere concretamente accessibili al pubblico semplice, quanti possono essere compresi da una volgarizzazione dottrinale, quanti diventando misteriosi e lontani divengono così inafferrabili e chiudono il cammino e le buone intenzioni all'apparire della rigida etica. A volte mi pare proprio che la mia partecipazione in aula ed anche al ministero delle pari opportunità e della famiglia, sia vista lontana da semplici pratiche umane che vengono collocate nelle virtù, o orgogli di categoria o di ruoli di prestigio inaccessibili. Si accende lo sgomento della scoperta del limite delle parole e la scomparsa nella dimenticanza di orrori del passato come l'inquisizione e la persecuzione di streghe, come la ghettizzazione delle donne alla partecipazione politica e sociale in genere e come il delitto d'onore. Il fatto è che la nostra vita si svolge in maniera più che altro meccanica e così anche le nostre decisioni che riguardano più che altro se stanziare o meno fondi per questo o per quello, dove tagliare le spese e dove invece investire, dove intervenire con nuove normative o dove modificare quelle presenti ascoltando le mozioni dei colleghi e creando delle commissioni parlamentari esperte su un argomento o su un altro e poi leggendo i documenti. Lo svolgersi della nostra vita è congestionato e c'è una continua aritmia fra il tempo che si dedica al lavoro e alle mansioni casalinghe che alla fin fine, lo svolgersi della nostra vita psichica subisce sempre delle continue tensioni e pressioni e viene messa a dura prova da ansie di prestazione e da un ermeneutica che invece di affidare l'uomo alla responsabilità della storia, piuttosto lo allontana ricorrendo a categorie che troppo sbrigativamente coprono tutte le violazioni sia normative, e sia sociali, politiche, storiche o morali che siano. E' impossibile però riuscire a razionalizzare tutti gli assurdi che si vivono nel tempo come quello della guerra per cui non siamo preparati e che potrebbe dilagare e che provoca profonde ingiustizie che colpiscono i più deboli. Esiste una escatologia che potrebbe permettere una essenza che non è di carattere normativo, ma che ha la sola funzione di infondere la speranza anche a livello femminile di assicurare di prendere sul serio la nostra vita e non lasciarla trascorrere senza rendersi utili in qualche modo, senza sciuparne il tempo e senza comportarci da insensati. L'escatologia ci fa abitare già ora in un nuovo tempo ed un nuovo spazio, attraverso un programma che supera ogni cosa con la metafisica che supera il corpo, che riesce a concepire un cammino "aereo" che rende notevole l'andare avanti ed il motivarsi ogni santo giorno. Il saper vedere dal non vedere ciò che riguarda non solo un ministro, ma un cittadino equivale a farsi responsabili collaboratori nel riuscire sempre ad interrogarsi nella coscienza di conoscere la propria parte e di cercare di farla, di rispettare i patti e di cercare di rialzarsi e rimettersi in careggiata se le cose vanno storte in quanto siamo imperfetti. Le critiche costanti che subiamo come ministri e come autorità ci spronano a fare meglio, ma sono anche un segnale di svogliatezza e di impudenza verso la realizzazione della pacifica convivenza umana nella giustizia. Il discorso del giudizio finale, ha un significato esistenzialista importante, che riguarda l'obbedienza a un autorità superiore che è dio diversa di assumere una responsabilità di redimere il mondo che è surrealista e puramente utopica. Prima di tutto però noi stessi dobbiamo divenire pietre di costruzione che edificano la vita non solo con il nostro costane e paziente impegno, ma anche con la nostra personalità indipendentemente da ciò che possiamo effettivamente fare o realizzare. Quindi tutto questo significa rimboccarsi le maniche e che dobbiamo tenere fede a dei principi che diano senso alla persona e che la mettano al centro di ogni nostra idea e pensiero in base al comandamento "Ama il prossimo tuo come te stesso" o meglio fai agli altri quello che vorresti fosse fatto e reso a te e poi non cadere nella tentazione di arrenderti perché se no perdi in partenza e poi ti seppellisci in un freddo sepolcro."

Commenti

Post popolari in questo blog