All'Istituto Alberto Marvelli - INCHIESTA DONNA. Il provveditorato agli studi aveva deciso di comune accordo con i docenti di tutte le materie e per tutte le scuole di ordine e grado di far fare un tema dal titolo:"Il valore della femminilità oggi, esprimi le tue opinioni". Il risultato dei manoscritti, fu davvero sorprendente e allo stesso tempo sconcertante specie nelle femmine che parevano quasi aver timore di essere di questo genere di sesso. Infatti, Giulia 7 anni scriveva: "E' difficile essere donna perché devi fare tante cose, la casa, la spesa, il mangiare ed il lavoro. Mia mamma fa la commessa in un negozio di merceria in centro e, dopo avermi portata a scuola, deve correre  ad aprire il negozio dove sta dalle 8.30 fino alle 12.30 e poi riparte per venirmi a riprendere a scuola e dopo avermi dato da mangiare a me e mio fratello che va all'asilo e che ha 2 anni meno di me, deve portare il fratellino e me dalla nonna che abita a 20 km da noi e poi di nuovo se ne va a lavorare rimanendo nel negozio fino alle ore 19.30 quando viene a casa a darci da mangiare, a farci fare il bagno a vedere se ci dobbiamo cambiare e se per caso, io devo andare in piscina allora deve lavare anche i costumi e riporre la cuffia e l'asciugamano cambiarlo e quindi ha sempre delle lavatrici da fare e non ha mai molto tempo per ascoltarci, per sapere come vado a scuola e per aiutarmi a fare i compiti e mia nonna, poi, non è molto in grado di capire cosa fare e quindi mi dice di cercare di arrangiarmi perché lei non ha molto studiato da bambina ed è rimasta indietro e adesso non si ricorda più niente. Non so se voglio diventare mamma, c'è troppo da fare e troppo da correre ed io invece vorrei trovare del tempo anche per me" La realtà femminile, in questo tema di una bambina, veniva descritta molto bene e rendeva l'idea di quanto le donne si devono caricare di molte incombenze e di come vivessero in maniera ansiosa e snervante questa cosa. Difatti Clara 12 anni scriveva:" Io vorrei rinascere maschio, perché quando mi sono venute le mestruazioni mi trovavo in classe e mi sono vergognata, perché mi si sono sporcati i pantaloni ed io in quel momento ho anche avvertito dei dolori all'addome. Subito la professoressa ha chiamato la bidella che per fortuna teneva nel cassetto della sua postazione, degli assorbenti e poi mi ha accompagnato in presidenza, solo che non sapevano chi chiamare perché la mia madre biologica era occupata al lavoro (lavora come colf in varie ville) e non poteva lasciare il lavoro, se no poi perdeva dei soldi che ci servivano per pagarci le bollette. Mio padre si è rifatto una vita con un altra donna dopo la separazione con mia madre ed io mi sento sballottata, a destra e a sinistra e non riesco più ad avere fiducia che un domani potrò essere una brava donna, madre ed anche lavoratrice. Essere donne comporta dolore anche nel parto ed io per questo non voglio avere figli e poi anche perché non vogliono che patiscano tutto quello che ho patito io dalla separazione e dalla chiusura di un rapporto che durava ormai 15 anni e che era sempre in discussione continua, per cui io non mi sentivo mai tranquilla e serena, anzi mi sentivo pure in colpa, specie quando mi allontanavano da casa e  mi mandavano chissà dove". Da questi scritti, si vedeva che oggi l'interpretazione femminile distingue fra oggetti che non vorrebbero sollevare problemi dell'intelligenza, e oggetti, invece, che pongono i gravosi problemi delle pari opportunità e che colpiscono il senso comune con impressioni fra loro opposte come quella di Pamela 15 anni che scriveva:"Io nel mio essere donna, vorrei occupare un posto importante in cui possa dirigere o essere manager così posso dimostrare che anche le donne hanno un valore che va oltre l'occuparsi della famiglia e della casa e che quindi riesce a potersi distinguere con i suoi interventi in modo tale da fare capire, una volta per tutte, che essere donne non significa affatto appartenere al sesso debole, vulnerabile e fragile, ma che significa essere in grado di portare avanti una buona impresa che interpreta la femminilità come un valore aggiunto e non come un oggetto di seduzione, di piacere, di mercificazione. Noi donne dobbiamo crescere e maturare ancora molto nel nostro saperci destreggiare a livello degli affari, dell'economia e del livello manageriale e di governo, però penso che negli ultimi tempi siano state gettate le basi proprio pèr questo e che ci potranno dare maggiore credito ed ascolto specie riguardo proposte antiviolenza di genere." Interpretare la femminilità, quindi da questi eleborati sembrava voler indicare un lavoro di diverso uso dell'intelletto volto ad eliminare quelle sovrastrutture e quelle contraddizioni dell'essere donna come per altro tentava di fare Adelaide 20 anni che scriveva :" Io non mi sento né donna e nemmeno uomo, io faccio parte della generazione gender fluide androgina che vuole dare spazio alla diversità espressa nella personalità di ognuno di noi. Questa generazione, al contrario di quella del passato ha superato tutti gli ostacoli con la definizione fluida del genere e quindi noi ci esprimiamo in base ai sentimenti e le emozioni di quel momento che non appartengono ad alcun genere, ma che appartengono ad un individuo in particolare libero di essere se stesso e di poter affrontare l'affettività con senso di abbandono e di appartenenza dettata dall'occasione e dal momento e dalle circostanze in cui si vive. Insieme noi della generazione gender fluide possiamo costruire un futuro migliore per tutti, senza distinzione nemmeno riguardo alla razza o alla religione, insieme, noi possiamo raggiungere l'orizzonte dell'accoglienza dei colori arcobaleno che si mescolano in una stupenda tavolozza dove ogni pennellata ha la sua valenza ed ogni tratto e raffigurazione ha la sua importanza e tutti con il loro volto, la loro presenza e la loro partecipazione possono costruire la pace. Noi vogliamo la pace attraverso la fluidità fra maschile e femminile, fra essere donna ed essere uomo dove l'amore è universale e fa parte della propagazione illuminante culturale di un anima arcobaleno come la nostra. Noi portiamo avanti questo sogno." Pareva da questo scritto che non vi fosse più alcuna riflessione esegetica specie nell'interpretazione figurale del senso maschile e femminile riposto nella paternità e maternità e che i termini usati fossero determinati da una natura complessa e divisa in sé stessa specie a livello della tradizione e della sua ricezione, là dove si intricava particolarmente il simbolismo femminile nel suo senso nascosto di lacerazione interiore, di dissidio che creava situazioni poco convincenti e che nel suo repertorio di pari opportunità faceva fatica a spiccare il volo. Essere femmine oggi è davvero complicato. 

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