LA SINDROME DELL'IMPOSTORE. Sempre più incuriosita, la neuropsichiatra continuò la lettura di quel diario, come attratta dai moduli che venivano proposti, che sentiva come suoi e che dopo tutto potevano anche aiutare la comunità psicologica. Il diario continuava così: "Oggi, mi sento triste e demotivato sul fatto di presentare il mio 3° modulo perché molti in realtà non vogliono conoscere la loro auto-immagine psicologica, ma un sé stesso fittizio, infinitamente potente, arrogante, egoista e molto importante nella società. Invece, il mio fine è trovare l'Io reale e porre poi tutte le immagini mentali di noi stessi più in linea con gli oggetti che esse rappresentano. Tuttavia, anche io ho sottovalutato me stesso, ed ho avuto paura di schiudermi al mondo, compresso come mi sentivo dalle inibizioni che mi venivano inculcate da genitori e sorelle che erano molto intransigenti ed integerrimi al riguardo. Così fra di noi c'è sempre stato o un complesso di inferiorità, come nel mio caso, oppure quello di superiorità come nel caso della mia sorella maggiore Elena. Il suo Io superiore è in realtà fittizio, e nient'altro che un nascondiglio per celare a se stessa e ad altri i suoi più intimi sentimenti di insicurezza. Invece, la vera immagine di Elena ha origine dall'immagine che lei si era fatta di sé stessa nel passato, dove veniva sempre posta su un piedistallo dai nostri genitori sbagliando l'interpretazione e le valutazioni in base alla falsa esperienza che lei avesse raggiunto per prima, come una brava bambina i suoi obiettivi ed anche le aspettative dei genitori stessi. Invece Ester (l'altra sorella) è un tipo piuttosto astratto che non riesce a razionalizzare in maniera cosciente i messaggi che le pervengono riuscendo ad accettare in sé stessa quelli veri e scartando in maniera decisa quelli falsi. Entrambe le mie sorelle non conoscono i termini organizzativi dell'impresa e dell'informazione. Infatti, nelle organizzazioni moderne il processo decisionale viene direttamente influenzato principalmente da 2 fattori: 1) la presenza di molti individui, spesso con obiettivi contrastanti ivi compresi anche i famigliari più stretti; 2) l'ammontare di informazioni di cui esse dispongono. Per quanto riguarda il primo fattore, occorre sottolineare che il numero elevato di partecipanti al processo decisionale, con diversi obiettivi, mette in rilievo l'importanza del controllo sull'operato dei membri dell'impresa allo scopo di assicurare l'efficacia del processo stesso. Per il 2° fattore, attinente alla distribuzione dell'informazione, il problema da risolvere è duplice: per un verso, far sì che gli agenti provvisti di maggiore informazione la trasmettano al sistema; d'altra parte, creare un incentivo a comunicare l'informazione in modo corretto e giusto. Qui sorge, il problema della separazione fra proprietà e controllo che può venire analizzato con contratti di agenzia dove ci sono degli persone principali che delegano ad altre persone agenti a compiere alcune azioni nei loro interessi per cui sempre più si possono determinare assicurazioni integrative a livello sanitario di cui una vorrei proporla proprio a livello delle cliniche neurologiche, psichiatriche e alle comunità terapeutiche in genere ed in convenzione con cliniche private per quanto riguarda la salute mentale e la riabilitazione mentale. Questa proposta si basa su un prospetto di economia, finanziaria, monetaria. Nella parte economica ci sono elementi caratteristici come i ricavi ed i costi che devono coprire dei precisi obiettivi che riguardano la reddittività in rapporto ai capitali di rischio; nella parte finanziaria gli elementi caratteristici sono dati dai crediti e debiti, mentre gli obiettivi sono costituiti dalle coperture finanziarie rispetto ai fabbisogni aziendali reali; nella parte monetaria, infine, gli elementi caratteristici sono dati dagli incassi e pagamenti e gli obiettivi dal coordinamento tra entrate ed uscite (di cui bisogna contenere gli squilibri in + o in -). A questo punto si creano delle sezioni ospedaliere  principali come quella cerebrale, quella cardiovascolare, quella respiratoria, quella addominale ed infine la traumatologica ortopedica. Si stabilisce poi un minimo di investimento per ogni sezione di 500.000 euro in supposizione e quindi x 5 = 2.500.000 euro di investimento al 6,5% di ammortamento = 162.500 minimi per ogni centro di costo e quindi se si creano 10 centri di costo = 1.625.000 che si sottraggono dai 2.500.000 = 875.000 di minima produzione lavoro e servizio annuale per ogni centro di costo e quindi/12 mesi = 72.916 (lasciando da parte il numero periodico). Questo significa che se faccio 875.000/72.916 = 12% di realizzo preventivato sui 2.500.000 euro = 300.000 euro e quindi ciascuna sezione deve avere un taglio di 200.000 euro sulle spese x 5 = 1.000.000  di euro che si deve risparmiare per non fallire. Rimarrebbero così 625.000 euro da poter giostrare di margine x 2% di interesse = 12.500/12 mesi = 1.041 stipendio minimo di un addetto alle pulizie. L'importo può essere aumentato del 12% dopo 3 anni proposti a partire da quello di assunzione sono se ci sono stati effettivi profitti e quindi aumenterebbe di 124,92 e diverrebbe = 1.165,92 che viene incrementato di un altro 12% = 139,91 divenendo quindi = 1.305,83 per un ausiliario semplice anche barellista e poi sempre x 12% = 156,69 che si aggiungono = 1.462,52 per un OSS e così via fino ad arrivare alla domandona di quel ragazzo seguito dalla Caritas diocesana che segue il corso di infermieristica che chiede quando potrà avere uno stipendio fisso ed un lavoro strutturato e gli si risponde che dipende se si seguono le linee guida dei procedimenti inerenti il bilancio aziendale in supporto ai promoter del sistema sopra descritto che tiene conto della compartecipazione ticket in base al reddito che è per lo meno di 625.000/12.500 = 50 euro su privato fidelizzato al pubblico. Se questa proposta dovesse andare in porto ci potrebbero essere più posti liberi anche nel privato e quindi più opportunità per tutti anche per personale colorato."

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