LA RETORICA DEL FORSE. "Grazie ancora cara collega, ed ora passiamo la parola al tanto atteso dottor Giusti Evelino direttore di un carcere che porterà a noi la sua esperienza riguardo all'argomento di come si deve gestire le problematiche della reclusione a livello psicologico e pedagogico-carcerario. Per piacere si accomodi pure ed esprima liberamente il suo punto di vista al riguardo". Giusti Evelino, si presenta con un foglietto in mano e dice:"Scusate sono un poco emozionato e per questo, mi sono preparato uno scritto per potermi ricordare meglio alcuni punti salienti delle problematiche carcerarie che vorrei condividere con voi tutti. Anzitutto anche io ringrazio per l'invito che mi è stato inviato e soprattutto per la stima che mi è stata espressa dal dirigente di questo convegno il dottor Zamparetti Marco e soprattutto ringrazio per l'amicizia ed il sostegno dimostratomi in tutti questi anni di esperienza come direttore di una Casa circondariale provinciale dove si dovrebbe applicare la psicologia legale che studia sotto diversi aspetti le componenti psicologiche delle azioni delittuose in particolare riguardo la personalità degli autori di reato; ed in quanto psicologia giudiziaria dovrebbe studiare il contesto giudiziario nelle sue componenti (gli imputati, le vittime, gli avvocati, i giudici, e soprattutto i testimoni ed i criteri adottati per vagliare l'attendibilità delle loro posizioni riguardo ad atti criminosi); in quanto psicologia carceraria, o penitenziaria e rieducativa, poi, studia le condizioni di vita dei carcerati ed il significato psicologico della pena inflitta ed infine, in quanto psicologia legislativa, essa tenta di esplicitare e migliorare i criteri psicologici adottati delle norme penali e civili. In realtà, però, la mia esperienza si basa sul fatto che ci sia poco adattamento degli imputati alle nuove condizioni carcerarie e che questi vivano come animali in cattività che sentendosi sviliti e soffocati da un sistema di dura disciplina di condivisione della pena, in un sovraffollamento carcerario poi finiscono per degenerare in piccole risse anche per minimi espedienti che risultano sfoghi alla loro rabbia e alle nevrosi e psicosi che si generano nel loro interiore. Per questo motivo, noi cerchiamo il più possibile di lavorare in équipe con altri specialisti nell'ambito di istituti di pena e in special modo dei centri di rieducazione per minorenni ; ad essi ricorrono anche i tribunali per minorenni anche nei casi di adozione e affidamento anche a case famiglia. In special modo poi a tale livello, abbiamo avuto una proficua esperienza di condivisione con la specializzazione di psicologia militare in cui si tenta sempre di individuare le attitudini individuali definendole al meglio per ruoli specifici, come quelli di leadership e quelli che comportano la gestione in generis in situazioni complesse elaborando con loro tecniche che noi abbiamo definito di "trincea" e di guerra psicologica. Inoltre ci siamo collegati anche alla psicologia dello sport per la selezione e l'addestramento nelle ore d'aria di atleti e soprattutto nei rapporti di squadra e nelle motivazioni del tifo e della comunicativa di squadra. Certo, non pretendiamo di rappresentare un esempio però sicuramente vorremmo applicare il termine differenziale per poter evidenziare la natura e la grandezza delle differenze nei processi psichici fra singoli individui e soprattutto fra gruppo dato che i reati di rapine e di spaccio riguardano purtroppo spesso baby gang da dove si può notare se vi sia una involuzione che a livello commerciale e dei condizionamenti socio-economici conosce solo bisogni primitivi ed aspettative di immediato prestigio oltre che di imposizione sociale di immagini rappresentative che possano essere di impatto all'ambizione del successo della conquista nella visibilità. Fra le tecniche usate dai criminali credo ci sia quella motivazionale a raggiungere gli obiettivi proposti e le attese in poco tempo e a qualsiasi costo, superando delle prove definite di valore e di presunto eroismo che hanno lo scopo di farsi conoscere a livello di personaggi di spicco specie su tic-toc e sui canali social dove certi elementi spopolano con i loro consigli di arraffa, arraffa e di speculazione sorpassando in ciò la psicologia scolastica ed evadendo la scolarizzazione per poter dimostrare che con l'astuzia e la truffa si possono aggirare molti ostacoli, senza per questo dover sacrificarsi troppo, ma imparando i giusti trucchetti e i metodi per ottenere al più presto il prestigio e la ricchezza. Molte di queste tecniche sono state considerate dal nosocomio A. Gemelli di Roma specie nella frase topica "l'uomo giusto al posto giusto" e specie negli atteggiamenti dei carcerati nei confronti dell'ambiente confrontati con quelli di alcuni lavoratori all'interno degli ambiti industriali e delle fabbriche dove c'erano molte analogia specie a lungo termine specie all'interno della consapevolezza dell'importanza delle relazioni umane intercorrenti fra i lavoratori o i carcerati come PERSONE prima che come produttori o criminali, da dove si sono poi determinate le dinamiche di gruppo specie nell'ambito della monotonia del quotidiano e della ripetitività dei gesti. In particolar modo noi studiamo la psicologia del sé in cui si intende l'Io come un istanza autonoma e originaria e ne si sottolinea la funzione in rapporto con gli oggetti esterni al carcere per creare una prospettiva di oggetti interni dell'Io, in rapporto con sé stesso. L'Io viene inteso come una struttura evolutiva data dalla sedimentazione degli oggetti interiorizzati di relazione oggettuale su cui può intervenire una chiara scissione specie in soggetti particolarmente narcisisti come alcuni criminali. In questo caso lo sviluppo di questo tipo di psicologia avviene nel percorso terapeutico proprio insieme ai condannati per tradursi in un sé creativo che possa corrispondere alle istanze che rendono significative le esperienze individuali a livello culturale secondo cui il sé attuale corrisponde con una personalità reale che vuole rimanere tranquilla essendo più conscia del sé idealizzato che nella sua personalità cerca di attenuare più consapevolmente la sua parte nevrotica che non sa di avere e che gli ha procurato danno sia interiore che estetiore. Noi siamo qui proprio per questo e per la mia frase topica "Forse domani potrebbe andare meglio se mi impegno offrendo il mio sacrificio e le mie rinunce per un mondo migliore che assimili la pace" Grazie per l'ascolto e per il tempo che mi avete gentilmente concesso".
IL TALENTO DI AMARE. Io non conosco ancora molto bene l'amore ed è per questo che a volte non riesco a distinguerlo in mezzo alla gente che incontro lungo la via. L'amore chiede conto a ciascuno dei doni che egli affida, attraverso intuizioni convincenti o meglio postulazioni assunte come principi di dimostrazione o ancora testimonianze degne di fiducia. L'amore è una rivelazione di qualificazione che viene scritta nel mondo e nella storia, ma io non ho nessuna qualifica per poterlo dimostrare perchè sono una semplice viandante continuamente in cammino. Io però mi sono lasciata trasportare da una parola chiave che è la parola talento che era una unità di misura che riguarda la Chiesa in cui la manifestazione della Fede è una norma di credibilità del valore che non è proprio ma è di una funzione di una totalità che si esprimono nell'adesione a Dio con specifico riferimento del Cristo fatto uomo nell'accezione di proposizioni o dogmi o istanze che li definiscono. L...
Commenti
Posta un commento