Cari lettori di questo blog, è necessario che io scriva qui i miei prossimi interventi e lo faccio insieme al mio nuovo editore Panozzo ed insieme al coordinatore neuropsichiatrico Zamparetti Marco, che controllerà da par suo TUTTE le informative e TUTTE le proposte anche in bozza che scriverò con l'assicurazione che ogni riferimento a fatti o persone e personaggi, indicati è puramente casuale e non si riferisce a specifici casi, ma solo a delle esemplificazioni necessarie alle delucidazioni. 

VIVERE LA SESSUALITA'. Durante il percorso terapeutico, che stiamo per cominciare, bisogna investire sulla psicofisica che ha per oggetto la sensazione, o più esattamente l'esplicitazione delle leggi che regolano i rapporti fra gli aspetti fisici e pertanto misurabili delle stimolazioni ed i contenuti di coscienza sensoriali ad essa corrispondenti. A tale livello avevo già tentato di creare un prototipo binomiale che è stato inviato alla casa editrice Panozzo, che spero vivamente sia stato registrato e archiviato in posto sicuro, per generare a livello di intelligenza artificiale concezioni psicologiche quantificazionistiche dove attualmente dobbiamo utilizzare i metodi di calcolo "dell'errore medio", quello "degli stimoli costanti", e quello "dei limiti" per creare una "scala oggettiva di sensazione" che riguardi in particolar modo la sessualità specie nelle sue posizioni di nevrastenie, nevrosi ed isterie. Nel mio primo prototipo binomiale (che spero sia stato depositato a favore della ricerca scientifica) avevo calcolato una energia psicofisica del valore di 38 di cui la sommatoria dei 2 numeri determinava 11 cioè la sensazione normotipica della sessualità volgeva a quel famoso Uno che sosteneva Lacan e cioè era paritaria anche verso l'Altro. Adesso partiamo da rapporto del primo binomio generato di O-A  iscritti nel cerchio che devono trovare una connessione energetica con E-C-D del 1° trinomia, dove in D c'è già un primo "sforamento"  di energia verso un altro insieme della nevroglia iscritto nel quadrato, cioè di quell'insieme di cellule gliali (perché è di questo che stiamo trattando) che si trovano nel sistema nervoso accanto alle cellule nervose normali. E' del tutto esatto affermare che le cellule gliali NON hanno alcuna funzione nervosa come, per esempio, la ricezione o la modulazione e la trasmissione di segnali, funzioni che sono controllate esclusivamente dalle cellule nervose. In particolar modo gli astrociti, hanno un gran numero di proiezioni citoplasmatiche e molte di queste proiezioni presentano ciò che noi conosciamo come "piedi" ì, cioè strutture terminali che entrano in contatto sia con le cellule nervose, che con i vasi sanguigni. Da questo accorgimento si è capito che essi agiscono come collegamenti capaci di rifornire le cellule nervose di energia, di cui in particolare dobbiamo cercare di calcolare i nutrimenti che esse assorbono e quelli che espellono per cercare di evitare la dispersione di energia "buona". Per quanto riguarda poi le cellule della oligodendroglia, esse non hanno molte proiezioni e si trovano principalmente dentro la materia grigia del cervello, vicine ai corpi cellulari delle cellule nervose. Sono anche conosciute come cellule satelliti e solamente le loro proiezioni di guaine citoplasmatiche sono presenti nella materia bianca: queste formano uno strato isolante abbastanza importante del neurone, che viene detto guaina mielinica, per cui dobbiamo cercare di calcolare con il metodo degli "stimoli costanti" il loro valore minimo. Infine, per quanto riguarda le cellule microgliali spesso hanno 2 poli, con proiezioni fortemente ramificate. Esse sono coinvolte nel processo di eliminazione dei resti delle cellule nervose morte. Il numero totale di cellule nervose, nelle persone più anziane (a partire in proposta dai 70 anni) diminuisce gradualmente rispetto al numero delle cellule della nevroglia. Al di là di questo dato, comunque il numero totale di cellule della nevroglia, oltrepassa il numero totale delle cellule nervose, in un rapporto 600-700% in più, il che significa che il cervello contiene in sé stesso circa 300.000.000.000 di cellule di nevroglia. La nevroglia dovrebbe essere considerata come una barriera emato-encefalica vera e propria che protegge il sistema nervoso, dagli agenti esterni trasportati dai vasi sanguigni (sostanze dannose contenute nei farmaci, microorganismi, ed altre sostanze dannose contenute a livello ambientale). Siccome (lo so già) il mio prototipo sarà oggetto di dibattito e di aspre critiche, propongo di considerarla come un sistema dinamico piuttosto che statico specie per l'espressione del funzionamento di certi elementi come le cellule gliali, piuttosto che una certa sottosezione di tessuto cerebrale di membrana o di altre strutture. Se questo accordo può essere considerato, proseguo nel mio percorso ricordando che nel 1° binomio O-A il valore era pari a 0, e perciò lo sforamento verso l'insieme dei quadrati (o meglio se preferite quadratico) verso B-G di D del 3D è della metà del pigreco 3,14 e cioè di una minima energia dell'1,57% che si aggiunge al binomio P-Q del 2D e quindi ci si ritroverebbe con uno stimolo iniziale sulla barriera emato-encefalica del valore di 3,14 + 1,57 = 4,71% di energia che verrebbe dispersa sul 600-700% della nevroglia e quindi su 1.800.000..000.000 di cellule si disperdono x 4,71% = 84.780.000 di energia specie in persone anziane e specie su dati di memoria e di orientamento spazio-temporale, mentre a livello dell'energia sessuale dobbiamo passare all'insieme delle lettere iscritte nel rettangolo J-K-X-Z dove nel 3° binomio F-H avevamo calcolato un valore di 16 ritrovandoci ad avere a che fare con un sistema esadecimale (base 16 in pratica) e perciò se dividiamo 84.780.000/16 porzioni = 5.298.750 ciascuna e cioè per l'età infantile (dai 3 ai 9 anni proposti); per l'età pre-puberale (dai 10 ai 14 anni proposta anche in maturità di sviluppo mestruale per le femmine); per l'età post-puberale (e cioè dai 15 ai 21 anni proposta); per l'età adolescenziale vera e propria (e cioè dai 21 ai 25 anni in proposta); per l'età di iniziale maturità adulta (e cioè dai 26 ai 35 anni proposta); per l'età di calo iniziale calo del desiderio sessuale (e cioè dai 36 ai 45 anni proposti in quanto si presuppone che il calo sia dovuto all'assunzione di farmaci, oppure a iniziali problematiche nevrotiche, psicotiche e isteriche specie nelle donne dopo la gravidanza per molti casi riscontrati nei consultori italiani di depressioni post-partum); per l'età della pre-menopausa ed andropausa maschile (nelle donne fra i 46 anni fino ai 53 anni proposti e nei maschi a seconda del rischio che si generi una ipertrofia prostatica che secondo recenti statistiche avviene più che altro nel 50% dei casi che hanno superato il 50 anno di età) specificando che in alcuni casi la menopausa femminile così come quella maschile può essere indotta dall'uso di farmaci come il progestinico oppure dall'uso di testosteroni, o dall'uso di steroidi. Inoltre, bisogna, chiamare in causa le Scarane varie perché per quanto riguarda la questione dell'ipertrofia della ghiandola prostatica ci sono da considerare diversi stadi in cui come per un signore che frequenta una parrocchia e che è stato cateterizzato ai reni, lo stadio più grave danneggia anche i reni (appunto) e viene compromessa la funzionalità renale: questa complicazione provoca cefalea (ATTENZIONE) anoressia e anemia. In certi casi si può manifestare un'improvvisa accumulazione di urina (definita ritenzione acuta), specie dopo l'assunzione di alcool. In questi casi avviene un blocco completo che può condurre anche ad una parziale o anche totale andropausa maschile e perciò il maschio potrebbe avere una eiaculazione precoce, oppure una disfunzione erettile specie se ha un blocco completo della vescica urinaria, in modo tale che non può passare neppure una goccia di urina e si è costretti ad intervenire chirurgicamente. In seguito, si parla di menopausa o andropausa vera e propria a partire dall'età proposta di 53 anni per la donna e di 70 per l'uomo (la donna va in menopausa prima come forma di tutela naturale della specie a livello dei rischi della procreazione e conservazione in tarda età). Infine c'è la fase anziana vera e propria dove si raggiunge la cosiddetta pace dei sensi ed in tale frangente, rimane solo la parte affettiva di fondo e non quella pratica sessuale, ma comunque è giusto che pure gli anziani possano esprimere la loro affettività, emotività e compartecipazione all'Altro con la loro saggezza e il loro sostegno specie a livello di esperienza e di cultura della trasmissione generazionale dei valori per la vita e per la persona nel suo essere soggetto libero che si autodetermina e si autogoverna nel viaggio che lo conduce a lasciare al mondo il messaggio e la traccia migliore di sé stesso: una intera poesia di vita. 

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