CORSI DELLO SPECCHIO INTERIORE. Gli psicologi spesso si interrogano sul dispositivo istituzionale inventato da Lacan, la passe, che è destinato a valutare il desiderio di colui che vuole essere psicoanalista, ovvero la persona per cui la fine della cura sfocia nell'atto analitico. Questo dispositivo è fatto per testare la fine della cura e non la cura in quanto tale. C'è un modo di investigare? E' possibile sapere qualcosa del desiderio dello psicoanalista alla sua origine, prima che l'analista si installi nel rituale istituzionale? A Mary sarebbe piaciuto tanto rispondere attraverso Zamparetti Marco che per quanto possiamo imparare velocemente un mestiere o un altro, non possiamo mai comunque imparare bene in condizioni di crisi. Se si getta qualcuno in alto mare che non sa nuotare egli cerca di imparare presto a nuotare, ma come può, ma non imparerà mai al punto da diventare un nuotatore. L'improvviso sforzo sovrumano, si fissa su di noi rendendoci difficile qualsiasi apprendimento e quindi si soccombe proprio perché c'è inesperienza e davanti ad una crisi reale in cui sia richiesta una certa competenza, si entra nel panico soprattutto se non ci si è allenati sufficientemente a fare mappe nel cervello di carattere intuitivo dell'ambiente nella fase di apprendimento. Spesso, a scuola, si impara a risolvere i problemi solo in un modo e quindi se tale modo viene bloccato e con questo blocco l'unica via di soluzione il soggetto diventerà frustrato e non riuscirà a discernere rotte o alternative differenti. Io la chiamo la crisi della risposta netta, ben definita certo, ma preconcetta che tende, dunque, a perdere la capacità di reagire spontaneamente ad una nuova situazione senza improvvisare, certo, ma seguendo un piano prestabilito in collaborazione con altri colleghi. Il neurologo Hadfield ha eseguito uno studio approfondito sugli straordinari poteri fisici, mentali, emotivi e spirituali che vengono in aiuto alle persone normali in momenti di crisi. Perciò parlando di emergenza dobbiamo accettare la sfida senza averne paura ed esercitando la nostra forza con fiducia nel desiderio di raggiungere l'obiettivo. Solo che dobbiamo rafforzare le nostre emozioni e non solo l'eccitazione che si manifesta più che altro sotto forme di paura, ira e aggressività. Il desiderio che emerge persino nello psicanalista si manifesta per intimi scopi che abbiamo appreso fino a quel momento, in quanto qualcuno ci ha insegnato ed allenato a saper leggere e scrivere sulla mente e NON della mente in maniera intimamente organizzata a conquistare il risultato di vari problemi o se invece vogliamo sfuggirgli, o distruggerlo il problema reale NON è controllare l'emozione, ma controllare la SCELTA di quella tendenza che dovrà essere emotivamente rafforzata. Se la mia intenzione è andare avanti e lo scopo del mio atteggiamento è andare avanti anche se mi sento in crisi, ansiosa, confusa, venir fuori da queste condizioni nel miglior modo possibile possibilmente a testa alta dalle situazioni di crisi e riportare anche una minima soddisfazione se non proprio una vittoria, allora l'eccitazione di quel momento e il desiderio di raggiungerlo rafforzerà senza dubbio in me questa tendenza e potrò avere più coraggio per farmi avanti e per proporre senza mai perdere di vista la mia dignità e la mia essenza, e alla fin fine, poi il mio atteggiamento sarà quello di superare la crisi e di scavalcarla non tanto evitandola, ma attenuandola in modo che faccia meno danni possibili e che non mi distrugga dentro e che comunque vadano le cose, ci possa essere un minimo spiraglio di superamento. Molte persone hanno commesso il gravissimo errore di interpretare abitualmente il sentimento di eccitazione e di desiderio come paura ed ansia da prestazione e quindi come prova di inadeguatezza. L'eccitazione ed il desiderio NON sono ansia e paura sono lo stimolo propulsivo al raggiungimento della meta purché questa sia realistica. 

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