CORSI DELLO SPECCHIO INTERIORE. Nella prima parte del trattato la neuropsichiatra Mary sul discorso del fatto che ci sia una funzione del significante che soddisfa appieno il fatto del padrone inteso come padronanza dell'essere, proponeva la fede ed il coraggio come istinti naturali dell'impulso di rischiare o meglio del desiderio di rischiare come istinti della natura umana, intesi come impulsi universali che ci spingono a scommettere su noi stessi, assumendoci le responsabilità delle nostre possibilità creative. Quando abbiamo fede ed agiamo con coraggio, allora siamo in grado di rischiare sul nostro talento creativo datoci da Dio. Chi invece si lascia frustrare in questo istinto naturale, rifiutandosi di vivere creativamente e di agire con coraggio, potrebbe diventare un ludopatico ed essere dedito al gioco d'azzardo. Un altra tipologia di persone che non vogliono assumere nessun rischio su loro stesse, è quella che si sente di dover scommettere su qualcos'altro e quindi non agendo con coraggio, cerca tale sensazione nell'alcool o nella droga. Perciò, la fede ed il coraggio sono istinti naturali che noi sentiamo l'esigenza di esprimere in un modo o in un altro. Il dispotismo, dunque del significante padrone del discorso analitico che deve essere prodotto come un resto e non essere messo al posto di comando, assume così una contestualizzazione che a Mary pare più chiara specie a livello di espellere nell'analisi psicoanalitica il significante padrone alcool, droga, dipendenza per farlo svanire a profitto dell'identificazione autentica e verace del soggetto. E quindi per quanto riguarda coloro che credono nell'affetto, nel sentimento dello sbaciucchiarsi del tranfert-controtransfert proponeva la stima di sé stessi contro gli inganni e le trappole che ci si possono porre dinanzi, di fronte alle quali se si cede si hanno effetti assai gravosi, tanto per l'individuo che perde una eventuale ricompensa materiale, tanto per la società che invece perde qualcosa di più notevole come il suo progresso e di questo ne sa sicuramente qualcosa l'editore Alessandro Ramberti. Il disfattismo ha un aspetto poco riconosciuto che sta nella confessione di un segreto che è alla base di un prepotente dogmatismo, di un carattere introverso o irruento e di una velata tirannia domestica, mai svelata. Se siamo soggetti soggiogati e schiavizzati ad un terribile scetticismo, impartitoci fin dall'infanzia e quindi dubitiamo di noi stessi e non ci sentiamo per nulla preparati al nostro compito è in questi momenti che diventa difficile, disagevole e pure scomodo il vivere ed anche il praticare l'amore caritatevole. Inculcare, però alla nostra mente che l'avere una bassa opinione di noi stessi non è una virtù , ma un bruttissimo vizio, è molto complicato in quanto sopravviene spesso una forma di gelosia anche verso il partner che è spesso la rovina di molti matrimoni e persino amicizie importanti. In special modo alle donne è stato inculcato un sistema di bassa stima, tanto da essere state sottomesse agli uomini per moltissimo tempo e da non essersi mai molto emancipate per secoli finché non si è resa conto che lei aveva fini più pratici e meno perfezionistici e quindi grazie a questo nuovo approccio non rimaneva più delusa se per caso non raggiungeva il podio più alto come Elena sorella di Mary. Per questo presentandosi ad un consiglio di amministrazione decise di non essere più esemplare e di mirare ad un area della misura più ampia delle aspettative e ciò le eliminava qualche tensione, la faceva rilassare e le permetteva di fare meglio. Infondo, Mary si era resa conto che l'aggressività di Alessandro Ramberti era dovuta alle sue continue delusioni rispetto ad una sua affermazione e che rappresentava una energia emotiva che doveva essere diretta meglio verso uno scopo di affrontamento dei tentativi di approccio all'Altra se no c'erano molti guai peggiori che si evidenziavano nel blocco dell'espressione sessuale come avveniva per un conoscente che aveva problemi sul rallentamento della spermatogenesi. In effetti, la personalità di tipo-fallimento non dirige la propria aggressività o meglio determinazione verso il compimento di un fine che valga la pena di raggiungere, essere esperito ed essere provato interiormente. Al contrario, se usa canali autodistruttivi come ulcere, alta pressione del sangue, preoccupazioni, colesterolo, fumo eccessivo, surmenage nel lavoro, o la rivolge verso altre persone sotto forma di asprezza, irritabilità, sgarbatezza, rimproveri eccessivi, pettegolezzi ed accuse insensate allora significa che i suoi fini erano irrealistici ed impossibili a realizzarsi concretamente e quindi soccombe di fronte alla sconfitta oppure, invece, come si spera e si stimola reagisce tentando con più energia ragionando meglio e comprendendo dove stia il vero amore: in chi non ti sbaciucchia tanto per fare, ma in chi baciandoti vuole trasmetterti sicurezza nel saperti per davvero apprezzare. 

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