SEGRETI DI GHIACCIO - Il genere umano vive spesso la propria vita di tranquilla ed apparente disperazione -     I computer sono ormai parte integrante delle nostre vite avendoci donato obiettivi, imprese ed avventure considerate veramente illuminanti per l'umanità, perciò chiunque possa beneficiarne, se guidato al loro utilizzo nella maniera giusta, può anche permettersi di espanderne l'etica e la morale hacker che tende a voler migliorare il mondo. L'hacker, dunque, nel suo aspetto "buono" attraverso il computer riesce a trasformare una possibilità in una opportunità realizzabile; tra gli obiettivi primari di un hacker, difatti, c'è quello importantissimo di insegnare ad una società la cultura di andare oltre l'ostacolo grazie all'aiuto dei computer ed ecco perché siamo felici di presentarvi il nostro progetto "Ansie, fobie ed attacchi di panico, quale incidenza sulla depressione, gli atteggiamenti aggressivi e violenti nel genere umano" - Così parlava Levy ad una conferenza stampa alla quale partecipava la famosa giornalista Julia che prendeva appunti mentre registrava ciò che veniva detto. Levy continuava:"L'ansia è stata spesso descritta come un fenomeno moderno ed è sicuramente vero che oggi come non mai specie dopo l'epoca COVID 19 e le chiusure del look-down, siamo tutti consapevoli degli effetti disastrosi e fallimentari che può avere sulla nostra esistenza. Tutti noi, nessuno escluso, passiamo periodi in cui siamo particolarmente ansiosi ed abbiamo particolari manie di controllo; nessuno ne è immune. In base al livello di ansia o di sensazione di inadeguatezza  che un individuo prova in un momento qualsiasi della sua vita questo verrà inesorabilmente riflesso nel suo comportamento e nei suoi stati d'animo emozionali che se ne lasceranno condizionare. Quando l'ansia raggiunge lo soglia di pericolosità, gli effetti sul comportamento saranno devastanti e talvolta irreversibili. Il nostro studio, quindi, si propone di stabilire in primo luogo quella soglia per evitare il peggio specie a livello di aggressività, violenze, delinquenza e soprattutto delitti e quindi non doverci ritrovare davanti a degli individui con il coltello oppure con un auto o un arma che impazziti se ne vanno in mercatini, scuole o piazze a minacciare, ferire o uccidere senza apparente motivo. Ci sono individui che sono facilmente influenzabili per la loro particolare sensibilità e vulnerabilità e quindi vivono in uno stato di costante allerta, e quindi in atteggiamenti di reazione di difesa e di reazione immediata a quella che ritengono una minaccia e perciò divengono violenti ed aggressivi anche se queste non sono davvero le risposte adatte alle circostanze; quindi i continui estenuanti tentativi di gestire questo tipo di situazioni con la lotta o la fuga a lungo andare non solo divengono vani, ma causano anche fortissime tensioni che prima o poi esplodono in rabbia e addirittura in odio verso chi non la pensa come loro o non rientra in certi canoni prefissati dal gruppo di appartenenza di cui si gloriano di fare parte. In un manuale statistico e diagnostico sui disturbi ed i disordini mentali si è stimato che per lo meno la percentuale di popolazione afflitta da tali disturbi è fra il 4% ed il 6% specie dopo l'epoca COVID 19 e che si rende necessario perciò analizzare le motivazioni e le problematiche annesse per modo tale attraverso il computer di poter formulare un possibile utile programma di prevenzione. Infelicità, ansia e depressione sono molto più comuni oggi che in qualsiasi altro periodo storico specie riguardo all'eventuale espansione dei conflitti in corso. (Vernon Coleman). La prima cosa che salta all'occhio, nello studio è che c'è un alto fattore di ansia "appresa" che parte da una educazione fortemente apprensiva genitoriale che genera una incapacità di misurarsi con l'esterno e con gli attuali agenti sociali. La nostra teoria, dopo studi basati su dati documentali suggerisce che si genera nelle nostre esistenze a causa dell'educazione e della cultura trasmessa un continuo conflitto tra l'istinto e l'educazione e la coscienza sociale e che i soggetti che ne soffrono possono esserne più o meno consci e soprattutto che le loro fobie riguardo a minacce ed emarginazione che subiscono potrebbero essere nient'altro che manifestazioni simboliche dei forti turbamenti interni che ne derivano. Il fatto poi che i conflitti interni vengano trasferiti a fattori di attività o situazioni esteriori perché più facilmente evitabili è un luogo comune. La volontà di poter cambiare le cose in modo da raggiungere un certo grado di serenità e tranquillità è molto frustrante perché molto spesso le persone come Susan vogliono a tutti i costi essere definite "normali" quando invece prima di tutto accettare l'ansia e la paura come fattori protettori della mente e dell'organismo è il primo passo da fare.  "Mi rendo conto che in futuro, potrò provare una fitta occasionale d'ansia e di preoccupazione per come reagisco in certi frangenti, ma adesso dopo il trattamento on line previsto da Levy posso imparare a gestirla" scrive Joanne. Piuttosto che immaginare come potrebbe essere la nostra vita o pensare di poterci appropriare dell'identità e dell'esistenza di un altro per sentirci più importanti e migliori, diviene più utile chiarirci che cosa desideriamo veramente da noi stessi, quali qualità vorremmo possedere, quali modelli emblematici del comportamento vorremmo seguire per poter raggiungere un possibile equilibrio. "Nessuno in realtà mi rimprovera di essere depressa e di trovarmi in una situazione di sconforto e di fragilità, ma piuttosto di non fare nulla per uscirne!" Così scrive Peter che perdeva tempo a chattare o a seguire video-game sul computer chiudendosi e macerandosi nel proprio isolamento ed introversione che lo aveva portato addirittura a non accorgersi più del tempo che passava, a rimanere dentro la sua piccola stanza senza vedere il mondo se non attraverso un gruppo di giocatori di video-game di cui voleva detenere il record. Peter non aveva più l'energia necessaria ed indispensabile per potersi impegnare a fondo rispetto ad un qualche obiettivo a parte la gloria di una fittizia vittoria che lo poteva a parer suo rendere un mito eroico anche se solo simbolicamente e perciò non dava più importanza a come passava il tempo e a come lo viveva perché l'importante per lui era il risultato delle partite dei video-game. Egli se ne stava alla deriva con il rischio di essere investito e lo fu poi veramente dalla sua stessa apatia che lo portava ad essere come un ebete vivente senza arte né parte e a rimanere prigioniero della sua stessa imbecille considerazione. "Poiché ero sempre stata una persona forte e avevo sempre affrontato positivamente tutto quello che la vita ed il lavoro mi aveva messo davanti, diventai molto impaziente nei confronti di me stessa quando cominciai a soffrire di nevrosi. Non potevo accettare che stesse succedendo proprio a me che prima di quel momento ero considerata una persona solare. Comunque negare l'esistenza di questo problema, non l'avrebbe certo fatto scomparire anzi l'avrebbe piuttosto acuito. Per trarre beneficio dall'aiuto che mi veniva offerto da Levy, mi resi conto che dovevo accettare la mia situazione e che questa era la prima regola giusta e buona da seguire per potercela fare!" Questo scriveva June ed è il primo lavoro che dobbiamo affrontare insieme. 

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